Almanacco del Partito socialista italiano - 1931

- 95 - Il dopo-guerra nei paesi capitalistici ·· La prospettiva di Lenin di una rivoluzione nei principali paesi capitalistici non si è realizzata. A dieci anni di distanza, vediamo ora chiaramente !e cause della disfatta della rivoluzione. Possiamo dire, in pTimo luogo, che il capitalismo era uscito dalla guerra scosso, disarticolato, spossato, ma non colpito a morte. Esso ha trovato in sè risorse ancora sufficienti per riassestarsi, per riprendere e. superare, su piano mondiale, il livello economico di anteguerra. Il colosso era gravemente colpito, ma per ·abbatterlo occorreva da parte delle masse una totalizzazione immediata di forze e di lieviti rivoluzionari che la situazione non ha concesso. La pace non ebbe nei paesi dell'Europa Occidentale il ruolo rivoluzionario ch'essa gioco' nella rivo-· luzione russa. Il proletariato non trovo' nei contadini poveri degli alleati rivoluzionari come era avvenuto in Russia. Il riformismo e l'opportunismo, che non avevano in Russia 1:m~ organizzazione piì1 forte d<>i bolscevichi, si trovav.ano nell'Europa Occidentale fortemente radicati nelle vecchie organizzazioni tradiz· onali (partiti, sindacati, cooperatiye, ecc.), mentre le forze rivoluzionarie si trovavano appena all'inizio del loro processo di raggruppamento. L'Internazionale Comunista veniva fondàta a ì\Iosca nel 1919. I due primi congressi ebbero luogo negli anni 1919 e 1920, in cui tutti i paesi d'Europa erano scossi da ·fermenti rivoluzionari. La situazione di allora giustificava la prospettiva di una rapida vittoria della rivoluzione anche nei paes,i d'Europa Occidentale. La strategia e la tattica che risultaror10 vittoriose nella rivoluzione Tussa sembravano adattarsi - anche agli altri paesi d'Europa, nei qu~ùi ·la·· --

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