Almanacco del Partito socialista italiano - 1931

- 82 - veri e di mu111z10ni ai difensori delle trincee e deJle barricate, sotto il fuoco nemico. Quelle che non hanno assw1to questo compito, sono sui tetti, non soltanto per guardare le fasi della lotta, ma anche per preparare il materiale - mattoni,· tegoli, sgssi del selciato - da rovesciare sui fascisti se mai riuscissero a sfondare in qualche punto. Ma i fascisti non vi riescono, ed anzi sono continuamente assillati da temerarie sortite. Nel giardino pubblico - che confh1a_ coll'Olh·etorre.nte - vi è un accampamento di camicie nere. Una pattuglia di 20 nomini vi piomba sopra impro:vvisamente, aprendo un fuoco d'inferno. I prodi campioni di Balbo, sebbene 1ieci volte superiori di numero, presi dal panico, scapano a gambe levate senza neppur tentare di resistere, · ·~·ermandosi soltanto quando loro manca il fiato, oltre l'argine della feuovia. La pattuglia ha cosi il tempo d'impradronirsi di due cannoni e di trainarli entro la lfoea difensiva dell'Oltretorrente, dove vengono postati in modo da prendere d'infilata il ponte Verdi, e da dominare la caserma delle guardie regie. Finita l'operazione e postati i cannoni, il capo della pattuglia si leva ridendo un immenso berrettone che gli scendeva fino sugli occhi... e dei lunghi capelli di 'ilonna si sparpagliano sufle sue spalle esili: E' la figlia liciannovenne d'un consigli-ere della Vecchia Camera · del Lavoro, ·travestita da uomo. Un porta-ordini, Ardito del popolo, ferito e fatto prigioniero, ingoia l'ordine che doveva portare, malgrado le sevizie e le rivoìtelle puntate su di lui. Cinque audaci, sbucati improvvisamente dal Naviglio nel centro della città, in via Cavour gremita di _fa.scisti, aprono il fuoco contro i nemici che, colti alla sprovvista, si sbandano in ogni direzione. E gli audaci popolani profittano dello scompiglio per riempire i

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