- 75 - ritrovano in un'osteria dell'Oltretorrente i rappresentanti delle varie organizzazioni operaie, dei Legionari Corridoniani e degli Arditi del Popolo. L'accordo si realizza immediato e compl~to. Nessuno acè~1-Ìna all'eventualità d'accettare il consiglio del questore. Soltanto il rappresentante confederale chiede: - Ci rendiamo ben conto delle responsabilità cui andiamo incontro, non soltanto per noi, ma anche per tutta la cittadinanza operafa? - Il rappresenante confederale allude alla minacci.a fascista di passare nell'Oltretorrente come rullo compressore, senza risparmiare i vecchi, nè le donne e nè i bambini. I convenuti sanno d'altronde che queste minaccie non sono soltanto verbali. Nei .giorni precedenti qualche sporadico tentativo di resistenza in altre città era stato crudelmente spezzato e punito. Ma ci6 non ]i fa esitare.- - Accettiamo tutte le responsabilità piuttosto che - quella di consigliare la resa a discrezione agli altri e la fuga a noi stessi. - Sta bene - conclude il confederale - io sar6 al mio posto, come sono sicuro che voi sarete al vostro. Intanto le strade si riempiono di gente, che accoglie la notizia dell'imminente attacco fascista con unanime fermezza. I fascisti ci assediano. Bisogna dife11derci. Difendiamoci. IV. Non uno parla di resa, di trattative, di accorgimenti vili. Quale già un tempo l'austriaco davanti a Bologna, il fascista << come lupo arduo che agogna» ulula davanti a Parma. « ... Stride ampia la rossa Ala del .focò su' miei passi: l'ira Porto e il ferr0 ed il sai di Barbarossa ... »
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