Almanacco del Partito socialista italiano - 1931

- 247 - l\Tala profezia continuo' a correre cli bocca in bocca, d'orrcchio in orecchio, suscitando timori di rappresaglie e spe1·anze di rivi1wite, risale di scherno e. brindisi d'entusiasmo. Venne in una stalla, tra il bue e l'asinello. Ecl un giorno si, sparse la ,,oce che nel paese vicino era venuto il Messia. Nella stalla d'un povero contadino, tra l'as~ello ed il bue era tornato un giovinol Lo per riveder il luogo ov'el'a naLo vent'anni prima quando i suoi geniLori. un falegname ed una filatrice, erano stati accolli nella capanna, perchè andavano raminghi pel mondo in cerca cli laYoro. E nella stalla il giovinollo aveYa adunato i poveri operai e contadini, ed aveYa parlalo loro un linguaggio nuoYo, aveva parlato della giustizia sociale che si doveYa ristahilire sulla terra, per fugare lo diaboliche nequizie umane. El'a lui il }1essia senza dubbio. Cosi' parlo' il Messia. Da tulli i paesi vicini accorsero gli uomini e le donne a sentire la parola del Messia. Egli cosi' parlo': « Fratelli miei, compagni di fatica e di sofferenze, siamo tutti vitti111e d'una mostruosa ingiustizia. » Pochi padroni delle terre e delle macchine ci tengono nella miseria costringendoci a :vendere a loro la nostra forza per lavorare, dalla quale noi potrémmo trarre una esistenza onesta e lieta se il lavoro fosse libero. • » Questo stato di cose non è dovuto alla cattiveria degli uornini, ma alle cattive leggi, alle abitudini che ci han fatti schiavi. » Dobbiamo cambiare, fratelli miei, leggi ed abitudini. » Noi siamo uomini uguali a quelli che queste cattive leggi han fatto e queste abitudini hanno continuato, come siamo uguali a quelli che oggi ne approfittano per comandarci e per guadagnare sulle fatiche nostre.

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