- 206 - di appartenervi o anche di leggere il giornale puo provòcare condanne, bastonature, licenziamenti. Qua e là, il sangue scorre. Il 3 ottobre, a Firenze, cadono straziati in modo orribile i compagni Gaetano Pilati, ex deputato, mutilato di guerra, e Gustavo Consolo, corrispondente fiorentino dell'Avanti! Ma, entro il Partito immortale f'ermenta la vita. Tre tendenze si formano in preparazione del Congresso: quella della maggioranza della Direzione (Vernocchi, Vella 1 Momigliano, Pirri, Fabbri), che sostiene la vecchia tat• tica intransigente; quella di un gruppo capitanato da Nenni, Viotto, Romita, che vorrebbe arrivare a ristabilire l'unità coi riformisti, pur attraverso molte riserve; quella del piccolo gruppo che fa capo a Costantino Lazzari. che insiste per la ripresa dei rapporti_ con l'Internazionale Comunista. Una tendenza intermedia, non bene definita, tra intransigenti e unitari, ha qualche aderente tra i redattori deirAvanti! (Mazzali, Valeri). Il Congresso era stato deciso per settembre. La vittoria della tesi della maggioranza della Direzione era assicurata già dal voto di moltissime sezioni. Ma il 31 ottobre, a Bologna avviene il cosidetto attentato Zamboni. Il Partito è sciolto, l'Avanti! soppresso. I compa.gni più in vista che non riescono a varcare la frontiera, sono in gran parte sottoposti alle nuove feroci e vergognose disposizioni poliziesche. Parecchi vengono inviati al domicilio coatto. La Direzione del Partito, essendo ormai ogni attività politica interdetta in Italia, incarica allora _i compagni residenti all'estero di prendere la direzione del movimento. Sono i compagni delle Sezioni della Francia e ·della Svizzera che si assumono il compito di mantener viva, ,anche materialmente, la fiamma. La Direzione italiana conferisce i suoi poteri a una Di-
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