- 205 - Prima e durante l'esilio Scrivere la storia del Partito dal 1925 ad oggi vorrebbe dire fare la storia d'Italia nello stesso periodo. Il Partito vive, come tutto il paese, in una situazione che si viene, di giorno in giorno, aggravando e rendendo intollerabile, finc:hè, col pretesto - vero o creato, ancora non è chiaro - dell'attentato Zamboni, la vita del Partito è legalmente soppressa, e l'attività palese del medesimo si trasferisce all'estero, rimanendo in Italia allo stato clandestino. Il 1925 si apriva con l'applicazione delle prime leggi « fascistissime ». Le opposizioni aventiniane avevano lascato passar l'ora, un po' ingannate dalle illusioni del povero Amendola, che assicurava un lieto e felice epilogo della situazione in forma costituzionale - il re, invece, avendo capito che Mussolini era ancora il più forte, ingannava ignobilmente il suo ex ministro, mentre l'Aventino era impacciato dalla assoluta e recisa opposizione dei socialisti turatiani a qualsiasi azione di massa. Dal gennaio 1925 al novembre 1926 Io sfacelo delle opposizioni antifasciste, incapaci più che impotenti, si fa sempre più palese. Il Partito Socialista, che aveva aderito all'Aventino nel giugno del 1924, sente il pericolo di venir travolto nella catastrofe morale - quella materiale era già avvenuta - dell'Aventino, e riprende la sua libertà d'azione. Al Consiglio Generale di )1ilano (1 e 2 marzo 1925) tale de_/ cisione è prospettata, e più tardi approvata. Qualche mese di calma apparente lascia pensare alla possibilità di tenere un Congresso. - _ el frattempo i sequestri dell'Avanti! fioccano, le persecuzioni contro i militanti si fanno più sfacciate e crudeli. Pur essendo to1lerata l'esistenza del Partito~ il fatto •
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