Almanacco del Partito socialista italiano - 1931

- 201 - Le Gamicie nere fuggono. I fascisti gettano i distintivi. L'Avanti! risale a tirature fantastiche. Esso mena colpi d'ariete poderosi sul tristo edificio mussoliniano. Poi - errori? fatalità? - il mostro riprende il sopravvento. Ci si avvia alla fine. Ecco i sequestri: generali e locali, sempre più frequenti, più sfacciati, più vili. E' la morte lenta che si infligge ai giornali d'opposizione. Quanti sequestri? Quanti arresti agli abbonati, ai lettori? Quante percosse a chi veniva trovàto in possesso del gloriosissimo foglio? Quanti uccisi? Forse non lo sapremo mai, di preciso. !::, L'estrema audacia della viltà spinge il regime e il suo capo a gettar ogni maschera. La monarchia consente. La borghesia s'è lasciata prender la mano dal suo capobanda. Il 31 ottobre 1926 l'Avanti! esce per l'ultima volta. Nélla notte, mentre il regime fa scannare a Bologna l'adolescente Zamboni, arde il nuovo rogo dell'Avanti! Poi, vengono le leggi eccezionali, il domicilio coatto, la soppressione d'ogni foglio libero. L'Avanti I è morto. No. Il 1O dicembre l'Avanti! esce a Parigi, in formato di <<fazzoletto da naso». l Tale l'annuncio che ne danno i giornali fascisti, credendo di far dell'ironia. Essi danno .cosi' ai proletari italiani, ancor terrorizzati dalle orribili scene seguite al ci-sidetto attentato Zamboni, una notizia che li empie di gioia e di f,peranza. L'Avanti! dunq~e vive ancora. E' in salvù. E' al sicuro. I compagni emigrati hanno affe,rrata questa bandiera, e la tengono alta ancora, di fronte al nem:co. Vi va l'Avanti!

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