- 106 - Il giovanetto rimase profondamente offeso; egli sporse il petto e mi rispose, quasi piangendo: - Oh, non era questo che mi aspeUavo ! _Pensate un poco se noi saremmo stati capaci di venir qui per ingannarvi! Io sono studente di primo anno alla facoltà di diritto, so ben comprendere il significato dei decreti. Noi siamo perfettamente in regola. E' quasi un mese che ho diciott'anni e la mia· fidanzata ne ha compiuti sedici l'altro ieri. Abbiamo d'altronde i nostri do. cumenti... Egli comincio' a frugare febbrilmente nelle lascll(~. - Inutile, amici miei, di mostrarmi le vostre carte, _io vi credo sulla parola, ma, ohimè, io non posso far niente per voi, io non ho veste per potervi sposare. Essi mi guardarono con aria abbattuta e perplessa. - E allora, il decreto, è uno scherzo? - Ma no, amici miei, tranquillizzatevi. Vedete queste bozze? Sono appunto i fuluri registri sopra uno dei quali voi potrete farvi iscrivere all'Ufficio degli Atti di Stato Civile, che sarà aperto appena i registri saranno stampati. Se Yoi avete, del resto, letto attcntamentP il decreto di cui parlate, Yi saresle certamente resi conto che in regime sovietico il matrimonio non è alto sacro, nè una formalità giuridica, ma una semplice regisLi·azione di due volontà concordi, una formalità statistica. Se voi vi amate davvero e se diete decisi a vivere insieme p~r aiutarvi a vicenda e per laYorare, con sforzo comune, per il bene pupblico, voi vi potete fin d'ora considerare marito e moglie. Nè i vostri diritti, nè i vostri doveri reciproci. o verso la comunità dei lavoratori no1ì saranno cambiati dal fallo della registrazione, che non è che una semplice formalità, che voi compirete da buoni cittadini il giorno in cui gli Uffici· saranno aperti ... Quando ebbi loro detto che potevano considerm·si marito e moglie, le loro mani si strinsero in una strella involontaria, ma si separarono quasi immediatamente. :Essi si
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