'l'ra l'arc:ulico Jauguirc di fievoli sospiri d'arnoro e gli ultimi rantoli della poosi,Lpolitica, -cornouna torbida fimnana, che sccncla in Yoluto cli spume dall'Alpe, irruppe clai cuori delle turlJc, che gemono la clurn nta clcl campo e l'aspro trnvaglio llclla officina, la poesia socialist.a. ].; a me parve voce nuova nella storia clclla nostra accademica arte letteraria per la frescllczza e ])Cl' la spontaneità della stui calcla, si11cem e facile ispirazione A mo par,c ,oce nuova, qmmclo io ripensi 11crquauto angusto ciclo cli concottini o cli metaforo spa.ziòla nostra :ì\lnsa cortigiana. E sentii qual 11u0Yofiotto clipoesi:i fervida o bella possa fh1irc nelle veoobie nostro forme metricl,c, se s11alanchiarnotma buoim volta lo fino ·trc delle nostro biblioteche, dovo per troppo hrngo ordine clisecoli gli industri ragni orrlirono la stcs ·a tela, o vi lasciamo entrare l'aria, che ristora o hLluce che n,ifica o so u ciamo pci cam1)ie per lo Yioe ci poniamo .a raccogliere tutte le voci, tutto lo gricla che salgono da qucstrLvccclùa umnnità, che sempre si rinnova come l'acqua cli tm fitm.,e, e rinnnzia[1(lo al nostro piccolo dolore e soffocauclo la piccola nostra gioia inclhiclualo, raccogliamo i11noi l,Lsua anima coi suoi palpiti e coi suoi .aneliti! E ci: ·sentiremo allom aumentati cliruùuùma nuova o sottr.,tti al tl'iste senso della olituclino umana. Queste voci cl'ira o cli dolore, cli speranza o cli martiL'io che vauuo pel mondo dallo turbe che vivono e che lavomuo, che disperano e che sognano, volta a volta, mccolso ne' suoi muti la fanciulla lomb,U'Cla.E ht ossi vibra possente la grando faufa,ra clol <loloro umano o l'anelito all'alba lontana, elci gioru ... cli pace o cli lavoro, io cui l'uomo possa mietere il suo grano o il 1niracolo eucaristico dell'amore si compia por la torra. Non più despoti o scrYi, non più oppressori ed 011prcssi,non più ·convolte le leggi clolla vita e soffocate quolle dell'amore, ma u.n nuo,o mondo ed una 11ovella tuurmità, clovo gli uomini si colleglùno nell'tùfona possente lotta contro la nat1u·a, a sb:a1,parlo l'._11ltimo segreto, a svclarno l'tùtimo mistero. E oh! co111esorridcnumo in quel giorno più allegri e pii1 azzuni i cicli agli occhi degli uomuù nuovi, e oh! co1110intensa e YiYa empierit l'aninm uwmrn, questo senso, clto a noi rirnaso tuttora sc011osciuto ed nscoso: la gioia della vita! Di questa, aspirazione sorgo la poesia di questa lirica nuova. Il sno valore non ò nel mao-istero dolla forrna o nello Yeueri sottili o delicato dell'ade, ma noi ptilpito cli cu.i freme per ogni strofa. E noi (li quc.;t.a poesia risentiamo la co111rnoziouc,elio ci ven-ebbe in cuoro dalla vista di una buona o nobile azione. E non ò YCrocho la bontà s'irraclia talora dalla su1)rema luce llol bello? - La poesia cli Ada Negri peri.rii, 111ain questa fugacità della sua vita sta il suo valore. 'l'utt.o le opere che fUl'ouo intirnarncutc legato al secolo o alla societ:'1,per cui fm·ono composte, sono morte cou ossa. L'anuuiraziouc clicui si proseguo taluna cli esso è entusiasmo lli n.rc:heologo.E cli rado si eo11sc1Taintatta nei secoli l'opcm del poeta. Io penso sposso a quauta parte della poesia cli Dante ò vc1·noi morta: per noi cho rimaniamo frecllli ai suoi selvaggi otlii cli parto per i gironi <lell'Infomo e che non possiamo più ri1·uci la sua nui.Jna toologaJo voi closcrti dol Paracliso. Nessun 110ctasopnwivo per intiel'O all'età che l'ha creato: non i maggiori uè tampoco i nùnori. È cl.iggiàgnm fatto olio una poesia abbia scosso o inebbriat-0 i petti cli coloro, cui fu indirizzata, riscuotendo in altre animo umane quell'eco cli simpatia, oli 'è il più 3lto premio cui possa aspu·are l'artista. Nei clue YolULUÌ « Fatalità e 1.'empeste • cli Alfa Negri vibm possente la nota del dolore mnauo, irraggiato della luce cli una gramlo speranza. Nou ò il dolore che sorge da una pessimistica conceziono della Yiti1: rn:1 clalla rnalv3giL:i, iuconsapovolc degli uornini, che la rnttri~tano. Non è vero che la vita sia triste o clic non ruouti la spesa cli vivorla. Essa è invece piona d'ogni gioia o cl'ogiù bene, ma siamo 11oicho ue abbiamo fatto un martirio cou l'iniquo rigore di leggi crndeli cd ingiuste, che dovrà abbattero il 11ùracolodoll'muore. E qui la poesia sorgo da questa fede bella cclopernsa nella vita che dovrà rischiararsi cli una nuova luce, quale non balenò ad altri uomini mai nel passato. L'uo,110rigonernto: ecco quale sarà, senza dubbio, la gloria piil bolla dell'età fuhu·a. E sotto questo aspotto io erodo cbe la,nostr·a tlottriua sociale possa a buon diritto cousidcr,u·si una « !';;tetica concezione della vita•· G Uo'J'A \'O BALSAillO-C!(IVELLI.
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