Anno i. 1° Gennaio 1918. (Contcoòrrootceobla Posia) Num, I. ex nugis sen• ORGANOMENSILEDI INFORMAZIONI 1E PER LA DIFESADELL'INDUSTRIANAZIONALE - UFFICIALE 01 0.1.0.c.o.s.A. -- (GIOCATTOLI l'.fALIANI. OR6ANIZZAZIONE COOPERATIVA OPIFICI· STUDIOS!-ART!STI) giocattolo. Infatti esse, accanto alle po- soldll-ti feriti. Nella estate del 1918," alla , che Ditte espositrici, avevano un largo Mostra del Palazzo Chigi, a Roma, ne stuolo di dilettanti. Mi servo di queeta avemmo un saggio larghissimo : mobili, parola per designare i molti produttori . animali, carretti, pr.çsepi, .ecc., dell'Ospedi giocattoli, italiani si, ma personali. dale Regina Margherita, dei nevropaEssi li confezionano interamente da sè tici di Villa Wurts, dell'Ospeda-le Milistessi, vi impiegano un mondo di pa- tare S. Leonardo di Bologna, dell'Ospezienza e di tempo e finiscono con l'otte- dale dei Benedettini di Milano, degli nere un oggetto di gusto, solido; ma, per Ospedali Alfieri di Alessandria e Michclin logica rli cose, lento e eostoso. Comunque, di Torino, e, in genere, di tutti i centri si tratta. di lavori che in linea assoluta sanitaril militl'l,ri. hanno molte qualità, e ricorderemo qui le simpatiche bambole di pezzfl, (Florindo e Rosaura) del marchese Gian Felice Ponti ; le contadinotte della signorina Memmi; i Pierrots del Peri; i teatrini del pittore Montedoro ; i cani di stoffa, bellissimi, di Isabella Trewella ; i pupi, in pelle di guanto, di Adele Vianello ; le bambole eseguite dai mutilati su disegni della marchesa Menni, delle signore Paltrinieri e d'Anna; le bambole infrangibili della principessa di Poggio Sua.sa ; i pupi (pescivendola, venditrice di casta~ gne, aior;11,alaia) che la signorina Gabriella Giusti confeziona in pezza, e poi dipinge, elevandoli a vera dignità rli arte e facen· done molto meno e molto più di un giocattolo ; i teatrini a libretto della signora Tumiati ; le bambole raffigUJ.?anti lo re• gine d'Inghilterra, confezionate da un gruppo di sig11ore ; infine i giocattoli varii di Maria Pezzè Pascolato, di donna Bettina Cai;anova, della signorina Elisa Boschetti, del pittore Duilio Cambéllotti, e di qualche altro, esposti qua e là anche al 1/Jlceum ed alla Mostra ItaloBritannica di Roma. F. impossibile dire, poi, compiutamenté quanto fecero in Italia pel giocattolo i Biblioteca Gino Bianco La Giocosa e gli artisti anonimi siciliani. Ma se ciò non era ancora l'industria, era, ripeto, uno stimolo per incominciare. Ed ecco che dal seno della Mostra milanese del giocattolo, sorse impensatamente la Società Anonima, Cooperativa a capitale illimitato che s'intitola • G.1.0.C.O. S.A. • (Giocattoli Italiani - Organizzazione· Cooperativa Opifici, Studio'li, Ar· tisti), la quale, rievocando il nome della Casa di educazione per giovinetti • Prin· cipi di Mantova» (fondata da Vittorino da Feltre al tempo del più schietto fiore dell'arte italiana) vorrebbe auspicare al giocattolo nostro, efficacia educativa e fascino d'arte insieme. Lo statuto attribuisce alla Società una durata di oinquant' anni, prorogabili, e le designa lo scopo i di favorire con ognt mezzo lo sviluppo e la protezione dell'industria nazionale del giocattolo•· Ha un capitale illimitato, costituito da azioni di L. 25 ciascuna e possono essere socii i fabbricanti e negozianti ·di giocattoli, gli Enti morali • e i C~mitati che si prefiggano una produzione industriale, non· -----
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