-. 367 - di origine e di importazione straniera e la ricerca d'una speciale estetica del giocattolo che conduce alla stilizzazione. Nel primo campo i risultati sono notevoli. Significativa è, per esempio, la grande ricchezza e varietà o perfezione dei gio· cattoli di stoffa. Non sono in origine gio• cattoli nostrani, ma ora ce ne siamo im· padroniti, producendo oggetti veramente perfetti, nei quali, quel che di caricaturale che i pupazzi di questo genere avevanò qua.udo ci giungevano dall'estero, è trasformato in un sereno, chiaro, assennato buon umore italiano. Scarsi sono i giocattoli meccanici. "IJ campo è per noi nuovo, diceva un indu· striale intelligen• te e fecondo che lavora in zona di guerra: • Ci tocca spesso inventare quello che fu già inventato •. Speriamo che si giunga presto a in• ventare da noi quello che inventato non fu di là dalle Alpi. gusto e la delicatezza; Roma si associa con marionette e burattini assai grazio· si, usciti da stampi ben curati, vestiti pittorescamente; Torino offre anch'essa notevoli esemplari, Torino chEl fu la città che sola difese, anche nei tempi di più grande decadenza, la marionetta signorile e ben modellata. Vìvaci marionette vestite da soldati, presentò una ditta di Milano: in un angolo, nel bellissimo re· parto delle • Industrie Femminili•, ap· parirono anche le marionette sicilia• ne, marionette cavalleresche che rappresentano tutto il ciclo di Carlo Magno, tutti gli eroi del• l'Ariosto, coperti di cora.zze, schi · nieri, barbute, mossi splendida· mente da un gioco sagace di fili. Nella mostra trionfarono le marionette schiettamente italiane, con le maschere in prima linea, gli Ar· Jecchini sgargianti, i Pantaloni prudenti, i BriUna palazzina per bambola e altri giocattoli. (Rifugio l'lfajetti). L'altra mostra milanese del gio· cattolc, sl tenne nel marzo 1917, al Lyceum. Vi Ri notavano le belle bambole del pit• tore Fossombro· ne, squisitamen· te aristocratiche (quantunque non precisrunente a• datte ad educar la. mente dell'in· tanzia, con i loro visi pesti e smunti di gic,vanette viziate) e le bam· bole d'intenzione assai più facile di ghella traffichini, i Pulcinella chiocci e nasuti. Venezia in questo campo tiene il primato, con le sue artistiche ripro· duzioni delle marionette del teatrino set• tecentesco che è una delle gemme del Museo Correr, o con altri tipi più popolari ma vivi, agili, gustosi, modellati con una facilità che non perde il buon Biblioteça Gino Bianco Lina Arpesani e di Adriana Bi~:ì Fabbri; una Portinaia di Marchini, una serie di giocattoli di legno di Giuseppe Guidi, e alcuni lavori fatti dai disoccupati della Casa Ravizza dell'Umanitaria, con disegni di Nebbia. o con tentativi anonimi; e i giocattoli portat.i da Antonio Beltramelli hanno formato, con quelli prima
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