Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1920

- 302 - fomontati dai pangormanis..!J._ e dallo stosso governo tedesco ohe inviava truppe e cannoni. Dal canto loro gli aJleati, per quanto minacciassero mari e monti, finirono per cedere ed a non insistere per il passaggio cli Danzica,, pur riservandosene il diritto : Wilson era contrario a questo che poteva sembrare un impegno per l'assegnazione finale di Danzica. È bene sapere che in quel delicato momento della Conferenza si lasciava a Wilson l'iniziativa delle soluzioni più importanti. Lloyd Gcorge era ben d'accordo nel concetto di metter presto la Gf'rmania fuori causa offrendole delle condizioni accettabili e facendo cosi dell'impero tedesco un elemento di stabilizzazione dell'Europa. À questa concezione era contrario, natUTalmente, Clemenceau, mentre mostrava cli aderire Orlando, per acquistarsi pres'so i due dominatori della Conferenza, quelle benemerenze che sperava - ingenuamente - dovessero servirgli per l'accettazione di>i punti di vista italiani. Si ventilava perciò allora l'idea di lasciare Danzica alla Germania e tale progettata soluzione non mancò di de8tare i più grandi malumori in Polonia ed a decidere il presidente Paderewsky a recarsi a Parigi a difendere gli interessi della li - bertà del suo popolo. La questione fu dibattuta lungamente. In conclusione si venne ad una delle soliiA! mezze misure destinate a non con - tentare nessuno: si riconobbe l'indipendenza della Polonia, ad eccezione dell'Alta Slesia e di una parte della Prussia orientale, sottomesse a plebiscito, e della città di Danzica, di cui fu fatto uno stato libero, con un hinterland, restando compreso nella frontiera doganale della Polonia, con una zona franca del porto, libero restando alla Polonia stessa l'uso delle opere portuarie necessarie per le importazioni e per le esportazioni. La legislazione del lavoro., Il testo· del progetto di legislazione internazionale del lavoro, elaborato dopo lunghi studt dalla Commissione appositamonte nominata, presieduta da Samuele Gompers, rimane una delle opere più pensate, anche se praticamente forse non attuabili se non in parte, della, Conferenza della Pace. La Commissione iniziò i suoi lavori il 4 febbraio e tenne 35 sedute, facendo risolvere le questioni più controverse acl una sottocommissione. Dopo alcune modificazioni, il progetto fn 'I.P· provato nella seduta plenaria della ConBib~iotecaGino Biancò ferenza al Quai ù'Orsay o annesso al trattato di Versailles, di cui forma la parte XIII (art. 387-428). Il progetto si apre con un'introduzione che definisce gli scopi dell'organizzazione internazionale, destinata a generalizzare la limitazione degli orari giornalieri, i riposi settimanali, i provvedimenti contro la disoccupazione, i minimi di salario, le assicurazioni sociali, la protezione delle donne e dei fanciulli, la tutela degli emigranti, la libertà dell'organizzazione. Segue il capitolo sulla organizzazione dell'Istituto che dovrà realizzare l'esposto programma. L'Istituto consta di una Conferenza• generale dei rappresentanti delle alte parti contraenti, che si riunirà almeno una volta l'anno, di un comitato direttivo o consiglio amministrativo, di un ufficio internazionale del lavoro. Nella Conferenza internazionale ogni Stato dispone di quattro mandati, spettanti due al governo, uno alle rappresentanze lavoratrici e uno alle rappresentanze padronaJi assistiti da .consiglieri tecnici. Ciascun delegato ha diritto di votare individualmente su tutte le questioni. L'organo direttivo sarà formato da otto membri, rappresentanti i governi dei paesi di maggiore importanza industriale, di quattro dei rappresentanti i governi degli altri paesi e di sei rappresentanti dei padroni e altrettanti dei lavoratori. L'ufficio internazionale del lavoro avrà un direttore generale che risiederà nella città sede della Società delle Nazioni (Ginevra). Il se condo capitolo tratta del f_unzio· namento dell'Istituto. Tra l'altro, prescrive che la Conferenza stabilirà, con due terzi dei votanti, se le proposte da adottare dovranno aver forma di raccomandazione e di proposte di conven - zione, da sottoporre alla ratifica dei governi. Precisa la forma e i termini delle rati· fiche ; le convenzioni vincoleranno solo i paesi che avranno ratificato. Gli· altri articoli dello stesso capitolo disciplinano i ricorsi contro la inadempienza, le inchieste da compiersi, gli inviti agli inadempienti perchè rispettino le conven - zioni, l'intervento della corte permanente di giustizia internazionale della Società delle Nazioni per le applicazioni e le sanzioni di ordine economico contro le inadempienze. Il terzo capitolo contiene una serie di prescrizioni generali, circa i Dominions britannici, le colonie degli Stati che.entreranno successivamente nella Società

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