I_ - 299 - mesi appena terrorizzare l'Ungheria. dr ■ stare le più serie apprensioni in Europa e arrestare perfino - come si è detto - i non troppo rapidi lavori della Conferenza. Già in un primo periodo la Conferenza aveva. tentato di addomesticare il bolscevismo russo; convitando questo come gli altri partiti del caotico paese a convegno e ad un'intesa all'isola di Prin · kipo. La peregrina trovata di Wilson ebbe il più completo insuccesso, perchè i bolscevichi non mostrarono di avere alcuna intenzione di scendere a patti. Venuto al potere il bolscevismo magiaro. non sembrava più il caso di tergiversare : il quadrumvirato tuttavia non tu neanche in questa urgente questione, concorde : l'intervento armato in Russia e in Ungheria si presentava come un'incognita paurosa : una politica di accordi con i governi russo ed ungherese non pareva aver molte probabilità' di riuscita : si prese una. via di mezzo che non poteva risolver nulla : aiutare le forze dislocate in Oriente. quelle rumene, czeco-slovacche e jugoslave perchè formassero una specie di cintura di salvataggio attorno ai paesi infetti. Alla prima decisione di mandare il generale Mangin al comando delle truppe operanti fra il Baltico e il Mar Nero, ne successe, a pochi giorni di distanza un'altra, destinata a paralizzare una vera e propria azione militare antibolscevica: quella d'inviare in Ungheria il generale inglese Smuts per studiare la situazione e riferire. Smuts - noto per i suoi tentativi sfortunati di pace separata con l'Austria - andò, si abboccò con Bela Kun .... e le cose restaro~o al punto di prima. Più tardi, alla fine di maggio, l'Intesa accordava il suo appoggio (del tutto platonico, del resto) all'ammiraglio Koltchak, le cui truppe avevano riportato dei successi contro i bolscevichi all'est del Volga: ma nè le speranze concepite si realizzarono, nè la Conferenza dimostrò - neanche in seguite, - di avere un disegno prestabilito da seguire contro il bolscevismo. Il conflitto italo-americano. Lo chiamiamo cosi per intenderci su· bito : chiamarlo conflitto italo-jugoslavo sarebbe troppo poco. Gli jugoslavi non hanno fatto che attizzarlo ed alimentarlo.... e non soltanto a parole. Più pro - priamente potrebbè dirsi un dissidio fondamentale fra l'Italia e i suoi alleati, giacchè neseuno di questi - nonostante le Bib11otcc<1 Gino Bianco dichiarazioni e le tergiversazioni - ha saputo o voluto mettersi dalla parte dell'Italia, ed abbandonare il carro di trionfo del dominatore americano. In un modo o nell'altro questo conflitto rappresenta il punto più grave e più controverso della Conferenza ed anche il docu - mento rivelatore degli intrighi e della . vasta rete d'interessi ordita intorno alla grande assemblea della pace europea. per asservirla agli interessi anglo-americani. Ormai sappiamo quale razza di propaganda abbiauo fatto gli jugoslavi in America. in Inghilterra e in Francia per la loro causa : di fronte a gente che mal conosceva o non conosceva affatto l'Adriatico e le questioni ad esso legate, si trattava di fare apparire l'Italia come la potenza imperialista che voleva soffocare le legittime aspirazioni nazionali dei popoli liberatisi dal giogo degli Absburgo. Il compito non era difficile e non fu per nulla contrastato dalla nostra scarsa ed inabile propaganda. che aveva il torto di contentarsi della validità delle nostre ragioni. Quando Wilson venne in Italia, ci fu chi seppe ùelle sue intenzioni tutt'altro che favorevoli a quelli che consideravamo oome assiomi indiscutibili, legati alla nostra vittoria : ma, per allora non se ne parlò e un deputato. che espoi;,e il suo ' punto di vista relativo alla rinunzia della Dalmazia, per poco non fu lapidato. In - vece i nostri delegati a Parigi si trovavano a dover discutere ben altre rinunzie ! Si dice che Wilson nei primi colloqui a mala pena concedesse all'Italia Trento e TrieEte: il patto di Londra non legava Wilson che non l'aveva firma.to e che mostrava il desiderio di non volerlo riconoscere se non a patto che noi dessimo di frego a gran parte El.elleregioni già occu - pate per beneficarne gli jugoslavi, che, secondo i rapporti giunti al 'Presidente americano, ne era.no i legittimi possessori, rappresentando la maggioranza dPgli abitanti, serr,pre per quel principio di nazionalità, che era l'idea fissa del Presidente. Nella situazione cosi difficile in cui la nostra delegaio:ione veni va a trovarsi, parve opportuno agli on. Orlando e Sonnino di soprassedere alla soluzione delle nostre questioni, cli guadagnar tempo. di mostrare molta remissività sui pt•oblcmi che riguardavano gli alleati (e più specialmente la Francia) per ottenere in cambio un valiilo appoggio gun.ndo si fosse venuti a discutere h questione di Fiume e della Dalmazia. Non siamo qui
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