- 29:.Sle dava maledettamente snt nervi, anche ate menetlendenziose: quando giunsero perchè rappresentava la soluzione più l delC'gati austriaci, li accolsero a nostro logica della difficile situazione in cui ve- prudente riserbo e molti !'orrisi franeoniva a trovarsi la piccola e povera re- anglo-americani. Il 1'em.ps cer<'ava, da pubblica Austriaca. La Francia non sa- supremo moderatore, di a<'1'omodare le Il castello di Saint-Germain-en-Laye. I delegati austriaci menh·e escono dalla Stazione. Li precede un tenente colonnello italiano, alla cui destrn, è il Cancelliere Renner. rebbe stata invece aliena dall'incoraggiare quel progetto di Confederazione danubiana che era invece considerato dall'Italia come una minaccia ai suoi danni. La prima delegazione italiana alla Conferenza ebbe, fra i molti torti, anche quello di non opporsi recisamente a queBiblioteca Gino Bianco cose, proclamando che l'unione di Berlino e di Vienna sarebbe stata una di· sgrazia per tutti, anche per l'Italia che avrebbe veduto • una potenza ingrandita pesare sulla frontiera delle .Alpi •· Da allora - installatisi i plenipoten• ziart austriaci nelle eleganti ville di St.•
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