290 tea, invas·e le grandi ave.nues, le vie d ·accesso al monumentale palazzo, ben degno di l'ccogliere i plenipotenziari di tutto il mondo per un atto cosi solenne : una doppia fila di dragoni con le bandierine bi8t11che e rosse sventolanti sulle lancie faceva ala lungo le larghe stra,de, percorse dai;rli automobili, dalle eleganti limousines dei capi di Stato, che si succedevano ininterrottamente: nella Corte di Marmo, grande ressa d'invitati che agitavano i cartoncini rosa dei privilegiati (v'erano per lo meno una diecina di biglietti differenti a seconda del posto assegnato). Salito il grande scalone, ci trovavamo di fronte a un curioso spettacolo : la prima sala era occu»ata da vasti banchi su i quali degli appositi impiegati timbravano continuamente valanghe di cartoline postali, facendo uno 8trepito caratteristico, che certo non fu udito al Congresso di Vienna I Le altre sale che precedono quelle monumentali della Pace, della Guerra e dogli Specchi erano occupate dalle tavole per la stam - pa intcrallea,ta, francese e una sala apposta vi era per i giornalisti americani. Tutto ciò, nelle stanze di Luigi XIV, era - conviene riconoscerlo - piuttosto prosaico. Alle porte, per lo scalone d'onore dal quale passavano i delegati, due file di guardie repubblica.ne con gli stivaloni verniciati, i pantaloni bianchi, le tuniche dalle svolte rosse, i ca.schi con la maestosa criniera, facevano ala, Entriamo nelle sale. In mezzo le tavole e le sedie riservate ai plenipoten - ziari : in fondo, dalla. parte degli invitati, il bancn .... ,degli accusati, cioè dei delegati tedeschi. Lo spazio riservato alla stampa è affollatiRsimo : vi sono rappresentati tutti i giornali del mondo .... compresi i tedeschi : vi sono macchine fotografiche e cinematogra'fiche. Un pittore con là sua tela si è arrampicato sul capitello di una colonna per ritrarre la scena. Una luce dorata si diffonde per la grande galleria, attraverso i finestroni che dànno sul parco e fa luccicare gli innumerevoli specchi, riaccende i coJori degli affreschi che illustrano le imprese di guerra e di pace del Re Sole. Entrano i plenipotcnziart a gruppi: alle 15 la sala è al completo, e un bru,sio enorme si leva, come da un grosso alvca• re. A un tratto il silenzio. Preceduti dagli uscieri o da ufficiali francesi entrano M essieurs les plénipotentiaires allemands. Sono due e non sono più quelli che vedemmo il 7 maggio: Tiantzau si è riti• rato: lunghe e affannose ri~1erche sono state nccessa,rie per trovare due persone ERZl.lEIWEU, deputato germanico, negoziatore dell'armistizio di Rethondes. di buona volontà che si assoggettassero all'ingrato compito di riconoscere e firmare la dichiarazione della di'3fatta d.ella Germania. Sono due nuovi, non appartenenti al personale feudale della Germania degli Hohenzollern: Herman Mtiller, un sozialdemokrat, ministro degli affari esteri, biondiccio, alto, e Bell, altro soci1J,lista,rigido, bruno, capelli a spazzola, occhiali atiumicati, aria cli pastore protestante. Vestiti di nero, compassati, seri, hanno l'aria di assistere a un trasporto funebre. Ed infatti J "LA TESSILE"DIMILANO SPEDISCE GRATIS IN TUTTO IL MONDO CAMPIONARIO STOFFE PER UOMO E SIGNORA Biblioteca Gino Bianco
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