- 281 - Quella fl'nJ1ccsc: Clemo11coau, l'ichon (ministro ucgli atfal'i esteri), Foch, Klotz (n:inistro delle finan:>.e), 'l'ar,Jicu (alto <'O111tnissal'ioper gli atl'al'i franco-americaui.), Cambon (ambasciatore). 11 Giappoue aveva il rnarchc:;c Kimrnoch ,Ienji e il barone Mal.duo. Il HclgiÒ: Hyma,ns (rninistl'O degli c::<teri), Van(lcrv<'ldc (ministro della "'Ìllstb:ia.), Van den Heuvcl. ..., Il Brasile: Epita,cio Pessoa <voi presidente della Repubblica). La Scl'bia: Pasic (presidente del Consig-lio), Trumbic (ministro degli esteri), Veenic (ministro a Parigi). J<'u dcci:;o che la q ucstionc d('lla ~ocicla delle Na:>:ioni sarcbhc stata PO>=ta all'ol'- dine del giorno della proHi:;ima seduta,. ,\llc 16,25 ClcmcJJC(can lovo,va la ;;cd uta e tutti. i plcuipotenziarì scc11tlcva,1tn la scaliuata del palazzo degli Affari ci-;Ic1·i per prenrlcrc posto uelle rlivcri:;c a11to111Obili mnnitc ùi g-a~liardctti n1u]Ucolori delle varie nn,zionalità, ill niczzo alla curiosità rlclla folla ammassatasi dietro i cancelli. Ciascuna delegazione era in vitata - secondo quanto abbiamo detto -· a ù1t· conoscere la propeia opinione con mi memoriale che doveva esser consegnato al La ~cilul,t innugmale della Conferenza della l'ace. La Grcci;:i : Vcnizclos e Politos. L'IIcu:iaz: l'Emiro Faycal; la Ru· mania: Bratiano; la Polonia: Dcmowski (e più tardi Padcrewski). Poincaré inaugurò la seduta con un di· :::corRo, poi abbandonò la Conferenza lasciando il posto a Clemencean, presidente peovvisorio, che - su proposta di ,vnson -· fu nominaLo presidente definitivo della Conferenza. Fu nominato !'ufficio di presidenza. L'ordine del giorno portava: Responsabilità degli aitfori della ouerra, relazione di due periti. - Responsabilità per i delitti cornmessi durante la (Juerra. - Le(Ji · 8luzione del lavoro internazionale. Tutte le potenze furono invitate a prcscnLarc una memoria su tali questioni. BibliotecaGino Bianco segretario generale .. Tali mcnwriali tlovcvano esser discussi rlai rappresentanti delle grandi potenze. In realt:\ però i rappreseutanti delle grandi potenr.e - precisamente come succesRe al Congresso òi Vienna del 1815 - decidevano da soli dopo aver fatto studiarq le questioni da apposite commissioni. Le sedute plenarie. Il Consiglio dei dicci cominciò subito i suoi lavori e si fl<-'linearono prontamente le diverse tcmlcnzc e la. S<'ari::aarmonia rli vedute che doveva crc0,re un crn,ì gn1.ndc ostacolo a.i lavori. "'ill"on, &ccolto ed acclamato non soltanto in Francia -
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