- 240 - fino al 28 di giugno del 1798 nel qualo femminili, della finezza delicata dei tratti, giorno venne ceduto dal Comune al gc- delle gro.ziose acconciature, del gusto nerale Giuseppe Lechi o LPcchi che il squisito di tutto il quadro, del senso di 9 dicembre del 1801 lo vendette per 3500 giovanile freschezza, di candore, di poesia zecchini al milanese Giacomo Sauna.caro. emanante da questo puro e nobile capoLasciato dn. questi, con altre cose d'arte, lavoro1 all'Ogpeùale Maggiore di Milano 1'8 di • •• giugno del 180t, venne venduto dal luogo pio allo Stato per lire 53.000 citca in Ma nuovi influssi stanno per modificare seguito a decreto ...-icereaJe dell' 8 di l'arte immacolata di Raffaello, il quale in marzo clel 1806 (1). Venne osservato da Firenze ammira le opere di Leonardo, tempo e da. molti che in questa tavola di Michelangelo eppoi di frate Bartolomirabile Raffaello « non esita n togliere meo della Porta. Apprende dal primo a dagli Sposnlizi di Caen e di Fano che penetrare nell'intima st,ruttura del corpo aveva veduti lo schema di una nuova umano, a meglio precisarne le forme, e ad composizione, e<l il grande pregio di que- imprimere nei moti e nei volti una espressto capolavoro deve in una parte ripetersi . sione più intima, meno serena ed unidalla imitazione e dal raffinamento dello - forme, più meditativa e, alle volte, quasi• stile del Perugino ed in una pa.rte da triste e melanconica. Già. il Cavalcaselle quel suo dono inimitabile di grazia e de- aveva accennato agli affreschi magi.strali licatezza di sentimento •· Ma il Vasari del Cambio e all'influsso elfo Raffaello aveva affermato che in questo punto esercitò a sua volt.a sul Perugino, le cui Raffaello aveva cessato d'imitare la ma· opere eseguite in questo periodo: « maniera del l?erngino. Infatti, sebbene le strano quanta fosse l'influenza che un affinità con la tavola gi:\ nel Duomo di grande maestro può talvolta subire da Perugia, oggi a Caen, siano innegabili, si un <liscepolo più grande di lui • e « portratta più che altro d'imitazione generica, tano indelebilmente l'impront.a del genio cioè della disposizione col tempio in · di Raffaello ». Suppose inoltre che il giofondo a.I quadro e due masse di figure, vine pittore • conducesse a termine le opposte nel primo piano collegate dal belle personificazioni dei pianeti nella saccrdot,e nel mezzo, di qua le femmine, di volta del Cambio », ma l'opinione non là i maschi; ma scendendo ai partico- ebbe seguito 'sebbene razionale. Però lari la differenza è incalcolabile. Tutto è l'idea madre del Cavalcaselle e la tradiziograzia e bellezza sovrana. nel quadro di ne costante che Raffaello abbia collaRaffaello, dalla composizione deliziosa, borato nella celebre Sala venne ripresa, al tempio elegantissimo, alle Lelle fan- ed amplificata recentemente e noi vi ciulle curiose del seguito cli Maria timida accediamo con qualche restrizione circa e pudibonda., alla nobile testa del Sommo la quantità. dell'intervento che riteniamo Sacerdote; e se Gius~ppe può sembrare minore. In qualche testa femminile si compassato e alquanto accademico nel- avvertono già reminiscenze leonardesche; l'avanzare della gamba sinistra, nel gi- forse il Perugino, in qualcuna delle sue rare affettato del piede e delle pieghe frequenti gite a Firenze, condusse con sè agghindate del manto, gli è vicino il gio- Ratl'aello che assimilò prontamente. È vine che spezza la verga contro il giuoc- pure probabile che il giovine artista, chio, figura caratteristica, indimentica- sedotto dai miracoli dell'arte nuova in bile per bontà di proporzioni e signorile Firenze. da lui appena intravveduti, desnellezza. Che dire delle garbate testine cidesse di stabilirsi in quella città, sottraendosi alla dipendenza del Perugino (1) Vi è disparere sul prezzo pagato che qualcuno che dov_ette sembrargli ~en antiquato ~ riduce a lire 45.000 circa, e sulla data del decreto superficiale a paragone di Leonardo e di che da altri viene portata ~l 28 marzo. A noi manca • Michelangelo, eppoi di frate Bartolomeo il modo di verificare. . ohe intorno al 1506 divenne suo amico e BibliotecaGinoBianco
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