Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1920

238 - cembro dol 1500 abbiamo finalmente il citata, esiE:tente in Vaticano, ma com• primo contratto sognato da Ra1-raollo. mossa., a quanto sembra al Vannnoohi Egli ed Evang·olista. di Pian di l\1elcio aB- nel l502 cla Maddalena Oddi di Perugia sumano l'incn,rioo cl'cscg-uirc una paln, poi· la cappella di r.amiglia nella ohiefla d'altare, por la chiosa cli S. Agostino in di S. Francesco in que,:ta eiit:\, doveriCitt,\ di Ca,:Lollo, rapprosoutanLc l'ln- mafie fluo al 1797 nel quale anno fn traroro1wzione di S. Nicolò da 'l'olentino, sportnta a Parigi. Nou solo l'insieme, ma gfa conq1iuta e pag-ata il D sot!omb1·0 parCT<·ehpi arLicolari sono tolti cli poso dal dol 1501. Uuasta nol 1789 quando la cliic- Porug·ino schl)(Jno esistano disegni di sa rovinò pcl tcncmoto, venne comprata mç1,no di Rafl'aollo per questo quadro nel 17 91, a,lLri vuole nel 17 89 stesso, da che doveva rapprosontarc soltanto l' AsPio VI che la fcoo dividet•e in poz?.i i qunli .:;1m-::-ionedella l'er{line. L'imitazione, so sparvcro dal Vaticano clurnnto l'inva- non fu voluta tassativamente dal Pernsioue francese ..--,.=e----,,-:-,:::-:;-;; ·, · gino al quale in Roma. Al- eraco1nmoss:i. eunidcifram- l'opera, di menti vennero [eliermen· to identificati dal dottor Oscar Fischel ; duc nella Galleria l\'.Ia.rti-' nengo ùi Bre· scia e due nella Pinacoteca Nazionale (U Napoli. Evan-· golis ta non ebbe alcuna parte nell' esecuzione cli quei frammenti por intero raffaelle· schi, ma tutLi i rnprcg nati d'arte porugi• nesoa nei ,tipi e nella tecnica, salvo, forRe, q ualchc IL SOGNO D'UN CAVALIERE. composizioni del maestro si i;1pinge quasi al plagio nella predella, salvo il disegno più a.nimato e l' esocnzione, rrùgliore ben s'intende. Però l' imitazione non è sempre servile. e Ra.ffaello sa essere originale quando lo dei;:idera, 0 lo laseiano libero,ad esempio nella scenetta dell 'A - dorazione dei .Magiche, pur rn ostran do caratteri um - (Londra, Galleria Naz·ionale - Fot. À nderson). leggerissima reminiscenza di Timoteo dalla. Vite. StU(liando ()Uesti frammenti, ignoti al Oavnlcaselle, ammirammo ancora una volta la sua penetra:dnne che tanto tempo prima della ;;copert.a glì faceva scrivere: « essere <lifficile convincerci ohe il Sanzio sia come assistente entrato nella bottega del Vannuochi, ma r,ensl tutto ci por·ta a credere che vi venne come apprendista"· Solo una lunga consuetudine e una larga collaborazione col Perugino potevano condurre Raffaello nel liiOO ad una tale assiuùlazione di forme e di tipi, nei ()uali infuse tuttavia una grazia nel di!'legno, una dolcezza nella fusione delle tinte al tutto personali. Probabilmente eu bozzetto o disegni del maestro Rafl'aello esegui l'Tncm·onazione della Vergine già BibliotecaGinoBianco bro fiorentini, non è peruginesoa. L'originalità di Raffaello si manifesta pure nel quadro, sovrapposto un tempo alla predella, ma in certi pal'ticolari, in attegr,-iamenti più variati che negli esemplari del Vannuochi, noli' espressi onc Flpcciale d'ogni. testa e nella loL'O pura bellezza, nella grazia più eletta dei moti, nel colorito più chiaro, nella serenità, del fondo. Sarebbe inutile esaminare altri dipinti ùel maestro eseguiti intorno a questo tempo. Ma por mez?.o d'essi Raffaello, salondo di gradino in gradino giunge, poco più che ventenne al suo primo capolavoro ; alludiamo al famoso Svosalizio della Verqine, ora in Brera, ma ·dipinto nel 1504, probabilmente presso il Vanµucchi, per la chiesa di S. Francesco in Città cli Castello, dove rimase

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