Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1920

(Oon 1.2 illustrazioni). ~-I IP1 111111 1 1 11111 1 ll~uATTRO secoli or sono si oscuravano con la morte di lui l'eleganza, la sere- Q nità, la dolce bellezza, il _ ritmo nella pittura ita- -= liana ; si spegneva una - facoltà eccezionale di tra- - _ sformare un lineamento = = in poesia seducente ; in ~lllllllllhdllllllilll© grazia ed armonia una mo~sa qualsiasi di figura ; spariva per sempre la potenza grafica creatrice più ricca ed abbondante, se non più profonda ed originale, che l'Italia e il mondo abbiano ammirato. In qual modo l'eminente giovino, pur secondato da un ingegno più ohe mortale, da uno spirito ardente pel bello potè giungere in breve cosl alto da saper incarnare in modo insuperato una parte dell'ideale italico 1 L'esame ri!;oroso ed esauriente delle circostanze favorevoli allo sviluppo completo della individualità raffaellesca, e il narrare le fasi successive di questa richiederebbe uno sviluppo che la brevità e l'indole di questo scritto non consen• tono. Dovremo quindi accontentarci di accennare di scorcio agli ambienti in cui vis!<ee si formò Raffaello ; di riassumere a larghi tratti la vita fugace, ma feconda, del grande artefice ; e delineare in modo sommario, ma preciso, gli aspetti mutevoli dell'arte dell'Urbinate, imprès-. sionabile ed assimilatrice. ••• Nacque ad Urbino il 28 di marzo del 1483 dal modesto pittore e cronista Giovanni Santi e da Magia Ciarla. Giovanni moriva il 1 ° d'agosto del 1494. Molto BibliotecaGinoBianco probabilmente fu il primo maestro dél figliuolo, infatti, chi ben guardi non tarda ad avvertire qualche ricordo sfumante dell'arte paterna nelle prime tavolette di Raffaello. R°loordanze che qualcuno, senza prove, vorrebbe derivate a Raffaello non direttamente dal padre, ma dall'arte di lui passata pel tramite di Evangelista di Pian di Meleto, pittore il cui nome quasi s'ignorava fino a pochi anni or sono, e del quale, ancora oggi, non conosciamo una sola opera sicura da servirci di punto sicuro di partenza e di confronto. D'altra parte, per trovarsi in comunione diretta di spirito con le opere di Giovanni defunto bastava che Raffaello fanciullo volgesse intorno l'occhio, a. cominciare dalle mura della casa paterna. Tuttavia può essere che Evangelista, prima _tamulus, poi, forse, compagno di lavoro e infine testimone al1' atto d' ultima volontà di Giovanni, abbia impartito lezioni a Raffaello nel breve periodo anteriore alla venuta nel 1495 c. di Timoteo Dalla Vite dalla scuola del Francia ad Urbino. Pochi mesi dunque di alunnato e nemmeno sicuro. È vero d'altra parte che non è nemmeno documentato storicamente l'insegnamento di Timoteo, voluto· dal Morelli perchè, seconùo il suo modo di vedere, Raffaello tanto assimilò che solo più tardi e dopo altri influssi, seppe dimenticare grazie e forme proprie di Timoteo. L'assimilazione e l'alunnato vennero negati recisamente dal Cavalcaselle e con buone ragioni, ma diversi scrittori più recenti tornano ad ammetterli; però la tesi avversa ha per sè la tradizione ed il Vasari, il quale, sebbene

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