Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1920

, , - 235 - in Trastevere quando agiva il Circo equestre. Alla pubblica passeggiata interveniva poco, esclusivamente in victoria dai larghissimi parafanghi, in ampia giacca nflra e largo cappello a cilin"lro e avendo quasi sempre al fianco il suo grande scudiero, conte di Castelle.ngo, anche lui tutto in nero - come in nero il cocchiere; ed anche lui, non meno del re, non poco ritoccato dove il tempo veniva tracciando del grigio! Verso il tramonto, quando il Pincio era quasi completamente sfollato e, per riò, più suggestivo, io mi recava spesso, su per la salita di San Sebastianello, e nel viale discendente verso la Trinità dei Monti incontravo quasi immancabilmente la 1:ictoria del Re. Parlava egli ad alta voce col Castcllengo, con quella sua voce grassa, ed erano quasi sempre parole in piemontese quelle che si udivano. A chi incontrava piantava gli occhi in faccia e se erano donne si voltava e le seguiva con la coda dell'occhio. Li a,l cancello che chiude il Pincio alla bella, fontana presso Villa Medici, eravi sempre qualche poverello. Il conte di Castellengo allungava fuori la mano lasciando sempre qualche cosa. Ma in un altro angolo di Roma io e qualche mio compagno andavamo a sorp.rendere il Re quando appariva meno re: la mattina un po' prima delle otto, a Porta Salara, a destra di Porta Pia en · trando. Vestito alla cacciatora, di grigio, col fucile a tracolla, e con ai lati ò ne grossi cani, ritornava in città, <'lavia Nomentana clove era la villa della contessa. Mirafiori. Un po' a distanza lo seguiva sempre, naturalmente, qualcuno; ma apparentemente e~li figurava sempre solo. Un paio di volte soltanto ri0ordo di averlo incontrato col gener'.l.lo Bertolè-Viale, vestito anche qu<'sti da racciatorc. La gente, poca a Roma a quell'ora, lo riconosceva e si tirav:t da parte salutando. Egli rispondeva portando militarmente la mano al bcnetto, tonclo, senza visiera. Da qÙella figura si sprigionava indubbia.ment'" un grande fascino di simpatia personale. Quando mori, il 9 g-ennaio 1878, io era fuori di Roma, in vacanza dalla vigilia di Natale. Vi rientrai la mattina dell'll ; e verso le 14 U!"cendo di casa, andai dritto al caffè del Parlamento. Lì, sulla porta, c'era, Ettore Socoi, con quella sua faccia che non si sapeva mai se piangesse o ridesse. Fece un passo avanti come abbrac· ciandomi, e<l esclamò: • Sono tre giorni che non si incontra più una faccia che abbia voglia cli rid-ere ! ». ALFREDO COMANDINI. f frTI ' l:~.J-J~. J r• :~ J L~..-_,._y.....,,, :":;.~~~~~~;::-::__ Vittorio Emanuele II alla rivista al Macao. 81biotec:::Gi ino Bianco .

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