- 230 - ohe con cornette segnalavano l'avanzarsi dei barberi ; ma qnesto oompivasi in un attimo e disgrazie no accarleva.no ugualmente. Appena fluita la corsa tutti. i veicoli, Dio sa ili dove vcnisseeo, tornavano ad invadere il Corso e immediatamente, dal pianterreno dello caso alle grondaie, dagli sporti delle bot,teghe alle antanc, da chi em ai balconi come da chi era. appollaiato sulle Bporgenze delle architetture, brillrwano le fiammelle di mig-liala o migliaia di mocooletti ohe tutti e ciascuno accende,ano ed agitavano' facendo l'un l'altro a gara per spegnerlo altrui e per ingessati per anni fino alla consumazione! Ma, anche eenza il carnevale, ed oltre, il Corso di Roma rimaneva tutto l'anno centro e convegno della più appariscente vita cittadina. Verso le quinr'lici ogni giorno cominciava quella passeggiata cosl caratteristica élolle carrozze che si protraeva fino a sera, e ohe attirava sul Corso tutta Roma, metà in carrozza per farsi venere, e l'altra metà a piedi, su e giù, e stazionante, per vedere. Dot,'l un paio di giorni ohi osservava quello spettacolo ca.piva ohe erano sempre le mede- , La « mossa>) dei barberi da Piazza del Popolo. riaccenderselo. Tutto il Corso Bembrava sime famiglie, le medesime donne alla una striscia d'oro vivente, .fra una i.ne- moda, i medesimi tipi, le medesime maosprimibile ed inc1Jmprensibile ebbrezza chiotte, che passavano e ripassavano, di gioia che durava un dieci minuti, fin- ma non cessava di essere uno spettacolo chè la grande ombra del rrnperante ore- divertente. Si. sapevano i nomi di tutti puscolo distenùevasi su l'Urbe, nella cui e di tutte ; si sorprendevano delle une e maggiore via, il Corso, uno strato di pa- degli altri i convenuti e significativi sarecchi centimetri di pozzolana, di gesso luti; si sapeva l'ora in cui a.rrivavano dei c1Jnfettacci, di tritumi d'ogni sorta sul corso la duchessa Cesarini, o il prindella roba lanciata per tre ore, attutiva cipe Massimo, o la marchesa FerrailJli. i passi della folla che ritiravasi rauca, Ad un tratto le due file di carrozze si alimpolverata, stanca, ma felice ! Un anno largavano e lasciavano il passo : era il - del 1874 mi pare - appena spento l'ul- landait dalle livree scarlatte della -r;>rincitimo moccoletto venne giù un acquaz- pessa Margherita, con la inseparabile zone torrenziale. Il Corso divenne adrli- marchesa di Villamarina ed un cavaliere rittura impraticabile, e coloro che, al d'onore, di solito o il marchese Ca.labrini, pari di me, avevano avuta la bizzarra o il cavaliere Brenda, romano. A Code idea di partecipare alla baldoria vestiti era etato riconosciuto conveniente che di nero, ne uscirono con gl' indumenti dei romani, anche se non nobili, entrasse· BibliotecaGino Branco
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