Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1920

- 228 -rIl teatro per la drammatica era esclusivamente 11Valle. Nel caffè dirimpetto sedeva in permanenza la critica - D' Arcais, Carocci, Avanzini, Lello Giovagnoli, 11 ironeggiante Silvagni, non vi mancavano mai. Pietro Cossa con la tul)a calcata sulla chioma ricciuta, e tira.ta sugli occhi, andava e veniva con burbera in· quietudine seguito dallo svolaZ?:ante Fe- <lerico Napoli. Le stagioni memorabili erano quelle che prendevano nome da Virginia Marini e da Adelaide Tessero. Il teatro ,u Giuseppe Giacm,a e quello di Cossa facevano furore. Vi fu anche viva bott.nglia quando i Meynadier e Gringoire arrivarono da Parigi al Valle con la Macla:me Angot. La democrazia si divise. Gli ortodossi la fischiavano, gli evoluti la applaudivano. Io durai una dozzina di sere ad anelare a battere le mani a Clarette ed a la. Mero Angot. Teatro di operetta sempre affollatissimo era il Quirino. Non parliamo poi di quella specie rli scatola che era il Metastasio accanto al palazzo di Firenze. Ivi, fra una rPssa urlante e vituperante di popolo romano dei diversi rioni, erano in pcrman~za le gesta di Meo Patacca e Marco Pepe. L'opera lirica era al teatro Argentina e al grande teatro Apollo (Tordinona) sulla riva del Tevere, oggi scomparso : erano i due teatri di parata, ma già l 'Argentina per le minori difncoltà dell'esercizio cominciava a prendere la prevalenza sul!' Apollo. Grande popolarit.à godeva il Politeama Romano, al di là di Ponte Sisto sulla riva del Tevere. Gli spettac0li di opera vi erano buonissimi e bene organizzati. Il pubblico vi era sempre distinto, collocato molto comoùamente, e con li. bertà maggiore che neg;li altri teatri. In primavera e in estate vi erano gli spettacoli diurni dalle diciassette allo venti circa, che attiravano tutta Roma specidlmente nei giorni festivi. Il Politeama era anche destinato a spettacoli equestri di primo ordine. Poi erano famose le fiere vinicole che vi si organizzavano. Allora diventava un gran festit'al vinicolo n,perto cli giorno e di sera ; le arcate del loggiato circolare al pianterreno erano • adibite a botteghe e la platea era tutta attorniata di banchi di assaggio ; o siccome queste fiere vinicole, aperte in gennaio, si protraevano al carnevale ed anzi ne facevano parte, cosi il Politeama di· ventava per tutto il carnevale, f!eralmente, un veglione dei pi1ì affollati, dei più divertenti e caratteristici. I primi carnevali dopo la liberazione, per feste diplomatiche, per balli nelle famiglie principesche liberali (aristocrazia bianca) e per baJli nei circoli, specialmente nel Circolo Artistico Internazionale, riuscirono splendidamente. L'aristocrazia nera stette dne o tre anni appartata. Non parli!tmo poi del carnevale di strada. I corsi mascherati rappre,;entavano tutto quanto potevasi immaginare • di più allegro, bizzarro e pazzesco. Le mascherate con carri, numerose, fastose erano sempre dovute all'inizjativa del Circolo Artistico. Il gettito dei fiori, dei confetti e maggiormente dei « confettacci » compiv:1si con frenesia .. I principi Umberto e Margherita vi assistevano dalla loggia coperta di palazzo Fiano. Il principe l;mberto buttava. giù sui passa,nti i coufettacci a palate. Poi tutto fi. niva con la brutale sia pure, ma aft'aecfnante Òovsa dei barlJeri. Allo sparo di un colpo di cannone il CorRo che era affollato di carri mascherati e di carrozze e veicoli d'og-ni sorta si vuotava in un attimo, òa non sapersi capire dove mai tutta quella ressa òi vetture e cavalli si accantonasse. Tutta la gente si ritraeva sui marciapiedi, un plotone di carabinieri in parata spazzava il Corso, poi ad un altro colpo di cannone i barberi, cinque o sei, partivano di carriera sfrenata da Piazza del Popolo andando a finire contro il tendone disteso attraverso la strada alla « ripresa dei barberi » alla stretta di Piazza Venezia, Non era raro il caso che qualche cavallo voltasse in mezzo alla gente e che qualche pedone e qualche soldato del cordone disteso lun,go il Corso venisse investito nello sporgersi. Quasi ogni anno era vi qualche disgrazia. }furono levati i cordoni militari, furono messi dei véri cordoni, poi fu disposto, di tratto in tratto, un servizio di vigili (pompieri) D Preferite ovunque e sempre LIONOIR ~ la Crema per Calzature Soc. An. Italiana. - Capitale L. 3,000,000. • • MILANO - Via Trivulzio, 18 - MILANO • • •------------------------------■ BibliotecaGino Bianco

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