Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1920

- 222 - nulaltrl di Romagna il scg-nalc ò.ovcvn. essero questo : i,e il treno cllrctto prov11nieute da Dologna v0rso le (]uatt ro e m<'zztt tlel mat,tino non arl'ivuv:t, ciò voleva dire che il moto era an•lu,to IJono 1101l'Italitt Superiore o cito noi oi doveva immediatamente S<'condarlo assaltando lo cast'rme designa.te, nello quali avevamo intollig-cnzo con sotto utf1ciali. Viceversa, se il treno arrivava, non c'era più. nìt'nto da fare. Io quella notto non chinsi occhio. Mi coricai più. tardi del solito : avovo a mia d1Aposlzionc una pistola a <luc canne a percussione verticale, che, allora, era una novità e, per mc, era, anche 1111arispettabile incognita. Abitavo a Cesena nel sobborgo Cavour presso un mio zio nolla seconda casa a destra uscendo di città, al secondo piano. Di h\ sn con tutto l'orizzonto libero davanti a me v-edc,o la linea ferroviaria, vedevo fino al Ccscnrttlco, o a sucl-est potevo godermi a piacimento la vetta della Ilcpubblica .... <li San Mnrino.... quando era bello. Ma quella nottfl era buio o pioveva. Giù. dnlle qun.ttro io cm a.Ila finestra, tutto occlii e tutto orecchi. In casa nçm avevo fiatato. Dormivano. Contavo i minuti. Il cuore mi batteva forte. Come se aspettassi da una sospirata amante il se~nale per salire ! Gli orologi dei ca,r1· pauili ave"\"ano appena cominciato a riucorrcm,i ,rnonando lo quattro e mezza, cd eneo J,1, cornetta del casellante ilei pas- ;,ui..,:tiu a livello della strada. di Cenia seg-111.1,lalr'oavanz1H•,;i del diretto da BoJn~nu. Io' creilo che non Elia mai stato 1·0:sl perfèttamente in orario come quel• la mat.tina, maJçrado il tempo pessiJIIO ti il ventaccio di levante. Addio rivo• luzione I Nelle riostre società tu un momento di disorientamento, ma poi si diffusero nb• tizie che il movimento sarebbe.rioomin• ciato, che a Genova lavoravasi per la ri• 'Voluzione. Arrivò poi l'annunzio che una banda, da Lugano, capitanata, da Oiu• seppe Nathan (frateno cli Ernesto) si era splnt~ su per i monti verso Cori10 ; ma nncho questp tentativo faill e gli insorti f11rono internati in Svizzera,. Poi ecco dare agli spiriti tutto un altro tndirizzo il rapido scoppiare ùcila gncrrn tra Francia, o Prussia. ~rutti i liberali avanzati, tut t:> il garibaldinlsmo, i rcpubbli<'ani, la gioventlÌ ardente erano per la Prussia. La Francia di Napoleone III ci aveva troppo lungamente nogato noma; Montana aspettava di essere vendicata, e la Pr11ssia la vendicherebbe per noi. Poi, influo, il govo1·11OitaBibllotecaGino Bianco liano l"idcciclerebbe, la questione di Roma vcrrcbl>e finalmente ri,rnlta, o dal governo, o dalla rivoluziouc'. l\faZ7.ini 111amlnva a dire che in ei:;tate inoltrata. si avrch\')c dovnt.o o.:serc pronti di nnoYo. Fra noi giovani ~i almauaccant eon grande ansiet;), quanilo ecco arrivare la notizia cho ~fa.zzini era stato arrestato il 15 a.gosto, mentre sbarcava a Palermo, dove andava per i;iuscitare movimento rivoluziona.rio chc avrebbe dovuto essere secondato rta Genova e dalle Romag-nc. Ed ceco sopraggiu'nrrcre l'altra notizia che u, Milano n<'lcastello era stato fucilato il caporale di f!lntnia Barsanti, come principale complice militare nel tenta,tivo di Pavia del marzo. Questi nuovi fatti disorientarono a11oora. vicppiù lo speranze e l'attesa di noialtri g'iovani ; il cui cntusinsmo fu al colmo q.un.ndo, ai primi di settembre, il telegrafo annunziò la famosa capitolazione di Sédo.n, la caduta di Napoleone III e la proclamazione della Repubblica iu Francia. O co,a si aspettava per andare noi a Roma 7... Cominciarono per questo le climostmzioni per spingere il governo ; e i nostri animi irrerp1ieti diedersi a sfogarsi in questo senso. Sul tema di Roma l'agitazione non em solo da parto di (]Uello che, complestsivamente chiamevai,i • partito d 'azio· ne •. Anche la Sinistra parlamentare - non estrema - vi partecipava. Già sul cadere di agosto, quando lò truppe francesi avevano finito ùi sgom• berare dallo Stato Pontiflcio, alla Cam11ra vi erario state discus1,ioni _per la pront.a risoluzione della questione rom1:tna. .An• che al Senato vi era sta.to un voto per stimolare il governo. Nessun partito voleva rimanere indietro su questo terreno. Arrivate le notizie tlolla catastrofe fra,n• cese il movimento dell'opinione pubblic•a italiana si" accelerò talmente, che la Si• nistra parlamentare se ne rese ufficiEd· mente interprete con un indirizzo pub• blico al governo, e noialtri nelle vie e nPlie piazzo ad a.pplaudire, ed a gridare : • A Roma ! A Roma l •· Nella stessa lettera che Vittorio Ema• nuele mandò, ai primi di settembre, a noma a Pio IX per mezzo del conte Pon• za di San Martino, dicevasi, chiaramentP, magari anche per artificio, che il turbine della rivoluzione minacciava la monar• chla non meno del papato, e che per ciò le truppe itali:mc entran,lo nello Stato pontificio lo facevano a scopo rli comune conservazione. Fi11almcntc, il confine dai nostri fu

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