I - 217 - Ho111a dalle mili/ic di C'a:·lornag-nn, a n'- nit'<' tino a l'in I X rc4:rnruf.o. noi po;;so::;so tklla 'ill!l ca11italn ùalle aru1i di Luio-i :'\a polcone. l,Tn faJi, sovTano, eh ·cm s011z"'a for7.e propri<', dovette ~cmpro nnclarc m011clieando l'ai11t o di nitre potenze. e per ottenerlo fn co-;trett,o non o;oltaut o ad 11 milinri,i, ma n fal'C ddle conC'essioni e tklle tra11"azio11i a,neho nel ca111;)0 :;piritualo ; o così IH'l' cou~ci-nu·o il i;uo pote1·e tempornl~ il papa <1oYete spcs-<o rinnm:iaro a<l un:t parte <lel Hto potere C<'de~iu-.;t·ico. Si 1rn0 qniudi affl·rmn,re in modo sicuro che il potere temprwalo portò ofrett ivamente al papa una diminu·,ione di antorit,1 ul'!lo sto~..,o campo spirituale'. E;:::;o !.\'li tol-;c anche non poco prestigio. ;;ia v~rchè i provvcrlimonti, C'he prendeva come capo dello ~tato. rcse1·0, in qualche cit·co,,;11111r.a,ntipatica ed anche orlio,;a la sua azionc;sia ~pocia,lmentc pcrf'h•., l'unione <lei due poteri snscitò le aml,izioni di nomini che non avevano alcun ,,;entimento della rniHsione relir.rios,t ma dcsider'avano !<oltanto gorler.,i i vanta!..:'~i del principato: cosl avvenne qualche volta che alla anprcma carica della pit'J ]1m1i1HJ<i riC'Ol'ÙCl'Ò, COlllC' lici ~cc. Xff, tJ mutclo 1111a corrente cli li IJert:'t corso per lq torl'c italiane danclo ori~ine alla 1110.!.p1 i fica fioritura dei ( 'om 1111i. anche Honrn scntonclo l'alito dei nuovi 1 empi foce qnclla rivoluziono comunale c1rn si snolc vor,io11iticarc in Arnaldo dn. Bt·ei=:<'iu; e rlnc secoli <lopo, qmrnrlo di fronte alle rli<,corclie italiano si l r ;ùcUc di trovaro la pace ta,nto ardo11temonte invocata da tut,ti in uun. for1n1 nuova rli governo~ cioè nella diLtatnr:1. la steHsa aspfrazionc che fnccva, ;;org-crc <la ogni parte le f--hrnorie si fece scutfrc anche iu Roma. dove però le nnoYe idee iut.rceciaudosi colle tradizioni e coi ricordi <lcll'antichit:ì diedero origine a quel moto tutto particolare <'hc fu il tribuuato di Cola di llienr.i; e !inalmcntc. quando 1101 movimento nazionale del 1818-!\J l'illul'ionc sui scutimenti liberali e patriottici di l'io TX svanì. Anche allora si clicliiarò decaduto il potere temporale e ~i proclamò quella repuhhliea. ,.Jtc r.,lczata in1li-;- s0Jnl.Jilmente ai nollli di :\fazzini e rl.i Ga• ribaldi. Chiesa sali:-<soro 110111inias~olutamente in- Il potere temporale d<'i pu.pi. i,orto in rlo::-ni. fa Lto q t10,;to che non "'era Ycrifi- mezz'l allo sfa~ciarsi dcll 'nuità politica cato mai prima <loll'ori(l'ine del potere etc! nostrn pallso, <loveva 1H'ccssar:n,111ente temporale e che non si , erificò più dopo cadere in modo definitivo q1rnl g-iot·no, la sua carl uta. io cni nella coscienza dc;rli Haliani si Il potere temporale poi fu anche un ycune radicando l'idea che la carn;a c::;- 1rntlanno 11ei ,mdrliti di quello :-itata. Ria sen:>:ialc dei nostt\ mali stava. nella (1ivlpcr le con-;eg-nenzc chn derivavano dallt1 siano politica, e che IJi~o~naYa qui:Hli dchnlczza ~tessa rkl g-ovcruo· che non rico~titnirc l'uuiU1. Il movimento uaziopotcva opporsi nè 11110invasioni dal cli nalc del 18-lS era ~tato ancora dominato fuori nè- alle usurpazioni e violenze degli dall'in.ea feùerali~ta ; ma gli avYenimcnti an1hiziosi nell'intorno, sia specialmente d'allora prr,,uascrn gli Italiani dcll'iniperch-') quello ~tato fn !.(·cncralmente con- possiliilit1\ pratica di quel pro·~·;·;unma, sid01·ato come m'I benefizio ecclc?ia~tico che pure ora scm iil'ato il. più .!.acile a,ù che si dovC'ssc t,fruLtarc w.mr.a prendc1·,;i attnarei. Dopo d'allm·a quindi prevalse cura del 1.Jcucss;c1·crfoi rittarlini. Ancora ùcci5amcn1 e il pcmùet·o rkll'nuit.ì. nel :;ccoln XVIII "i rico110;:C'cva da tntti La spcrlizim1c rl~•i l\Iillc fu il fatto cho che, ad ecc·ezio1w della Tnrd1ia, lo Stato tol.,,1 via ogni duhhio e i11cel'tez11a i11prodella Chiesa era quello peg-g-io ammini- po,:ito; e lo statitsla mirabile, che diristrato di tutta l'Em·o1m; il Monte:;- gcva allora ht politic,t italiana., colla sua quicu con 1m:1, fru~e tcrribilnw11tc Har- pcrcc11ione ntpida erl c;atta, atrcnò suuito casti<'a, pronunziò la più ri,;olùt1. con- la nnova ~itnar.ionc. Jl g-cuc1·0 di ,\H.•-;- danna di quel governo : ,, ~l'Ilo ~to,to Fandro ::v1.anzoni, O. B. Giorgini. in una Pontificio I ntti ,,;1an:10 1.Jcnc, eccetto lettera dei 20 g-i11g-no 1::.-(i0 narrando alla quelli chc lavorano•. rnog-Jk una gita falta due giorni iunaiwi T Jl)ali prodotti dttl potere tc111poralc a 8i1utenu, con C'uvo11r, ~li11g-}1etti cci 11ìtri appa1·vcro in n~ni tempo così evirlcnli.•omiri scrive: • ('avonr t'l'J ri111u,,t0 iu che 0~·1i qual nilt-t nella vitti politiett piedi e pas~eg-!.('ia nl su e g·ift 00·1 1u·i1 i;aia ù'ffalia ,-i vcriftc,·, uno di quei '.(l'lUHlio,i e 111'1·vosu.,poi ~i è fermato dan1nti a uoi, rnoYi111011ti rli iùce che 11rodnco110 trn- e ci l,a doma1l'lato a 1Jr11dn.pc>lo: E ehc ,-formazio:1i mdirrili, ~cmpre 1-i pensò ad ne clil'c~to. se i-;istal,ili~se e i-;ipl"lcl:uua,,-o ablmUore il po1l're temporale rld papi. fin da nr,1 ehC' Uoma ucYc c.;:::cn: la cupil'er uccennm·c: i:;1Jlt anto ali aLcnui l'pi nrli I u.lc d 'Lt,iliu i »
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