Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1919

- 679 - Gioie int'antili. 2ò, • INCASTRO. Vicino a casa, in un piazzale aperto, posto ha le tende un vecchio carosello, e bisogua sentit· che bel concerto tutto il giorno t'introna nel cervello. l\lia moglie è dispet·arn, ma i rn;;azzi uon sian più nella pollo e 11evan pi:zzi. Ieri passando avanti al baracc•one scorsi negli ocC'hi lor muto un appello: ~ facci anda.r sul cavallo dondolone, uu giro solo, babbo, oh qu:i.nto è bello! • Rifiutar chi po tea? io no, cedetti, e coi· letti total, cari angioletti I 'l'ilo Furien. Iettatura. 27. • INVERSIONE DI FRASE O B!3ENSI INVERTITI, a FJL.i;xo. xxx xx xxxx, Filen, ma e' è un incaglio: si direbbe il malocchio. Eh già! Con quelle cartuccia che sparai contro il bersaglio mai non feci che misere padelle! Anco la pesca m'appassiona assai. Ma qua.ndo alfine sento l'incocciata e xxxx x' xxx .... ahimè l son sempre guai! vien su qualche scarpaccia sbrindellata! (POSTUMO) Mangiafoco. 11 canto del Paria. 28. • INCASTRO. Nessun mi vuole! Gli uomini tronfi d' ot·goglio e di superbia matta, rifuggono da me, reietto paria, segna.col di disfatta. Nessun ml vuole l Gli uomini, cui solo preme copi.\ di ricchezze, rifuggono da me, reietto paria, segna.col di strettezze. Nessun mi vuole! Gli uomini in cer<.:adella gloria e dcli' amore, rifuggono da me, reietto paria, segnacol di dolore. (POSTUMO) Don Faslidio. 20. - Sc'.arada alterna. Sì, capisco, capisco, moglie mia, che 11caro-viveri oggi è una vergogna; e ohe ·esporre dovrebbesi alla gogna tutt:t questa permessa ladreria. Ma che vuol farci? Pur se non ci sia il pi·imiei·o, mangiare, oh dio, bisogna; aimen d11e ohe non dicano menzogna r appetito, e la sete una bugìa, Io non pretendo un pranzo da Lucullo, nè una cena da Apicio: ecco, mi basta empire il corpo e non dargli trastullo. Un totale alla buona, una mode~ta cenetta: molto 1·lso e moha pasta, e per pietanza .... quello che ci resta! Ccwafulla. A un superiore. 30. • SCIAltAD . \., Con questi segni esprimere voglio riconoscenza .... a voi che siete -fulgida e primiera Eminenza: .... io ohe nel clero ultimo, qu:Lle uno zero conto, ... son pur sempre al mio compito, senza indugiare, pronto. Pad,·e Cefalo. 81. - Sciarada ritratto. D'Arabia sceso alla città dei Sette Colli, d'astuto fama vi godette; ma pel suo tradimento iniquo e faro d'un rege imbelle si usurpò l'Impero. Metalli sacri: pissidi, patène, calioi ed incensori; come viene · nomato tutto quel ohe non è d'oro della Chiesa poi ri~i e pel decoro. Superbo, iroso, mastro d'ogni asprezza, net fango trascinò· la sua ricchezza: ma un vate lo punì con motti strani mandandolo a guair cogli altri cani. Jor1l1, 82. • CAMBIO DI GENERE. Quivi il dare e l'aver .... si contrappesa. Adonia. 38. - Anagramma. (6 ) Quando a secondo agisce un buonp1·i111ier, vado a pa~sarvi nu ler:co volentier. Cameo. 34. • CAMBIO DI VOCALE, Se per tacere chiedesi danaro, bencbè modesto o' è sempre un riparo. Gibbi, DO UT DES 35. • ANAGRAMMA. Povero .......... fra le nevi cercavi inyao saziar mordente fame; del verno frr,, le nebbie bigie e grevi rispecchiavi il penar di gentt grame. Tu, misero tapin, benedice\·! la man gentil di pietose dame ohe con mosse aggraziate e motti brevi seminavano il pane tra il fogliame. Non potevi tal mano genernsa di trama .......... e losca e vile, e d'una carità tanto pelosa! non pensRYi la stessa man gentile per socldisfar la bramosia. golosa, quai reti tende1·ebbe nl sol d 'Apri!e ! D1ll'ittda11a. 86. • FALSO DDIINUTIYO, Un sostegno son io .... che sotto al naso sta di chi interamente non è raso. Ghiaolabella. CREDITOITALIANO • Qualsiasi operazione di banca Bibliotecc.1 '-'11 IV L 11dr1vv

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