- G7813. 14. • JlfoNOVERDl RECIPROCI. E M O S 'r A S I (13) E B R E O (7) B1·ita1mio. Ma chi à mal dunque? 15. • SCIARADA, Bianca, sottile. lieve quasi un nulla, eppur difesa a splendidi rubini, la getta al vento mano ùi fanciulla; e crepitando nella fredda notte dona scintille al riso dei bambini rammcmorando il vento o le sue lotte. Ma chi è mai dunque? r~•serotti a sera? letizia ardente di fanciulli belli? crocchio di donne? fiori a pr!mavern? rondini a volo o frullo di stomelli? Dalia. 16. • Anagramma. (8 ) O dell'arte Edlpea somma potenza! L'un di rosso s' animanta ed è pregiato, mentre l'altro dei popoli esecrato, si tinge in rosso umor senza pi<>ti,. G1·ifv11e. 17. • Sciarada.· 'ru che pieno di due la vita passi In mezzo all'uno, pensa a quel che fai; Se trascorri i t.uoi giorni in canti e spassi Coperto di total ti troverai. G1·ifo11e. Due sorelle. 18. • ANAGRAMMA, { 10) a GAMB.\JUNO, Questa è cattiva, ed è una brutta arpia, disordinata e pien:i d'insolenza: e fa perdere proprio la pazienza a quella santa donna della zia. Ma l'altra inveee è il suo contrario giusto, e t' apparisce di bellezza ornata, sempre ben messa, linda ed ordinata .... e non manea di sale e di buon gusto! (POSTUMO) Jlf<mgiafoco. Strano andare. 19. • SCIARADA. Insieme vanno nella loro strada fatta d'ansia, di speme e anco1· di fretta; se corre l'una l'altra non aspetta ma pur bisogna che una prim:i vada. Che o· è? che è stato? dove duuq ue '\"anno? ohi si ferma. ohi guarda, ohi domanda: è mai successo qualche gra,;e danno'! o si parla di qualche prop:iganda '/ Ma perohè dunque storto è il tuo cammino? essa grida irritata al suo bambino: - Eh, quando dritta andrete un poco voi, state sicura che verrò io poi. - L'indegno. 20. • F l\ A S E D l F R O N T E. Posar lo sguardo cupido ardì costui su donna sì gentile? Ella di certo l'xxxx, x'xxx xxxxx, che, In abiettezze immerso, tiene a vile verecondia e pudore e profana l'amore. Pa-dn Cefalo. Frottola antlcal 21. 22. • DUE FRASl BIFRONTI. Greco pittor di vaglia ben gradiva al desco suo il collegi1. affezionato, che seco un dì recò in aria festiva culinario utensile assai pregiato. Fu accolto mal perohè . . . . . . . ....•. .•.•........•... , ma giurato· nemico era del lusso quanto Diogene •....••....•.....••....... ! Alaba• da. 23. • Enlmma. Ho ma.rito, gli è ver, ma francamente Io debbo dirlo e non certo a sua lode, Io son sempre operosa ei l'ozio gode: Stl'ofino, m' anabatto, ei non fa niente. È ver però, mi segue fedelmente Come se fosse proprio il mio custode: Ma del lavor che mi consuma e rode, 1 Il mio compagno mai non si risente. Perftn la sera quando nell'oscuro Angolo siam ohe insieme ci raccoglie, Io sono In terra e lui si appoggia al muro. Quando la morte poi, mio fral discioglie Lo sapete ohe fa quel mp.so duro? / Il giorno dopo prende un'altra moglie. La fi.glict di Faraone. 24. - Anagramma. (9 ) A GUIDONE, Pennelli e tinte con man sicura usando imitano madre natura. Ha verde tinta e tempra dura, così lo fabbrica madre natura. Fioretto. Il Piromante. 25. • INDOVINELLO. Nell' opra eh' ei svolge ha nn solo obbiettivo: vedere giulivo chi a lni si rivolge. Con soffio leggiero, giocando col fo<:o, fia,andolo un poeo, :,'ammanta di nero. Attenti, ohe fa? si sente uno seatto: che avviene? Ecco fatto, ripassi, vedrà! Dalia, Fioretfo. CREDITO ITALIANO • Qualsiasi operazione di banca Bibliote1
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