Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1919

- 475 - uh vero creatore che nella 1ua arte riunì le energie morali del rinasciménto czeco e trovò le basi della scuola nazionale. Per le arti czeche, la fondazione del Teatro Nazionale di Praga segna un' epolla fe. !ice. La nazione, con offerte private, si eresse il suo tempio d'arte. Fra gli artisti che hanno collaborato alla decorazione di questo teatro, Nicola Ales (1849-1913) ha lasciato un profondo ricordo nei cuori dei suoi compatrioti. Nelle sue opere l'anima czeca rivive nella sua purezza primitiva ed i suoi ammirevoli disegni hanno la freschezza di ispirazione delle poesie popolari. Molti dei pittori czechi moderni hanno acquistato una rinomanza onorevole anche all'estero. ,Ricordiamo, per esempio, Brozik, pittore storico che ha avuto grandi successi in Francia, Hynais, il pittore decoratore Mucba, l'illustratore Marold (v. anche la rivista .Emporium, del 1 ° agosto 1913 coll'articolo su M. Swabinsky, e del luglio 1909 coll' arti• colo sui giovani pittori moravi). Fra gli scultori czechi, ricordiamo M. I. Mysniek, artista di primo ordine i cui monumenti pubblici a Praga sono notevoli. Negli ultimi anni, erano le opere degli czechi che salvarono l'onore delle sezioni austriache nelle esposizioni internazionali. Nell'architettura, le città czeche sono state arricchite, in. questi ultimi tempi, di monumenti interessanti. La politica czeca. Comenio, il celebre educatore, espulso, dopo la battaglia. della Montagna Bianca (1620) dalla Boemia, ha scritto nell'esilio le memorabili parole : " Io credo fermamente, o cara nazione mia, che 1itornerà nelle tue mani il governo delle tue cose ". La profezia dell'apostolo czeco si realizzerà al momento della pace. Quando, dopo due secoli di letargo, la nazione si risvegliò, 1~ libertà politica era un sogno in cui appena gli czechi osavano spe· rare. Nel 1848, essi hanno tentato una rivolta che venne repressa nel sangue. Contro la tirannia tedesco-magiara, la nazione ap• pena _rinata non aveva da opporre che l' intenso lavoro per rinsaldare, rinvigorire la nazione e prepararla al momento in cui dovrà dare la prova della sua maturità. Tale era la politica czeca. Coll'intenso lavoro in tutti i rami dell'attività umana render la nazione salda e forte, e prepararla per il giorno nel quale sarà realizzato il detto del primo grande duce politico czeco Fi:. Palacky: " Siamo stati prima dell'Austria, e saremo anche dopo di essa ". .A ta,le scopo era diretto tutto il lavoro compiuto dagli czechi. Riger (dopo Palacky duce politico degli czechi), ha detto alla sua nazione: " Bisogna che la nazione diventi forte economicamente, perchè con una nazione di mendicanti nessuno vuol parlare ". E gli czechi si diedero ad un'intensa attività economica. Lo stesso lavoro scienti.fico ed arti.stico era subordinato all'idea che anche in questo modo si lavorava per la liberazione della nazione. Un critico d'arte czeco ricordava, ad incoraggiamento dei giovani mu• sicisti czechi: "Anche Verdi colle sue opere collaborava alla liberazione dell'Italia ". Fra gli uomini politici czechi, rammentiamo ancora almeno Carlo Havlicek, fondatore del giornalismo czeco, un ammirevole propagatore d'idee che ha avuto una parte preponderante nell'educazione nazionale del popolo, non soltanto per la sua parola ar• dente, ma per la sua stessa vita che non è stata che un lungo esempio di devozione e cli sacrifici. Oggi, gli czeco slovachi richiedono la loro completa, indipendenza che sola può far possibile alla nazione di sviluppare le sue forze. Essi credono di essere degni dell'indipendenza, per il glorioso passato della nazione, per il lavoro compiuto da essa in cento anni dalla sua risurrezione, per l'aiuto dato alle nazioni alleate nella lotta contro il loro ne· mico ereditario, il nemico della civiltà, i te· deschi ed i magiari. a. Il prese:nte articolo, scritto su nostro invito da perso1ia autorevole e competentissima, era già composto quando i fati della nobile nazione czecoslovaca maturavano ed es,a si avviava a quel radi'oso avvenire che il patriottismo e la costanza del suo popolo mei·itavano. Lo sfacelo del vecchio impe1·0 austi·iaco, affrettato dalle nostre armi vittoriose, consentiva alla Boemia di proclamarsi indipendente il 28 ottobre: del resto già a Parigi Bi era co1tituito un governo provvisorio czeco-slovaco,presieduto dal prof. Masaiyk, che tutte le potenze dell'Intesa Bi affrettavano a 1·iconoscere - il 22 ottobre l'Italia - e mentre licenziamo qttcste pagine anche la Gerrnania! (N. d. D.). CREDITO Bit:.,ic.__- '-• ITALIANO • Qualsiasi operazione di banca '

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