' - 461 - bisqgnava, in attesa ohe l'America la sostituisse, fare fondamento su altro; ohe le aspirazioni italiane non erano inoonoiliabili con quelle degli jugoslavi, purchè da una parte e dall'altra si fosse rinunziato a quello che avevan.o di eccessivo, di ingiusto e di sopraffattore in ciascuna di esse; che la Russia non .era ormai più per molto tempo da temersi come patrona degli slavi e la sua rinunzia a, Costantinopoli permetteva ohe da parte nostra non si olùedessero contrappesi di equilibrio navale; ohe all'Italia si apriva il campo ad una grande politica, forte di idealità e ricca di effetti pratici, sostituendo la Russia in modo disinteressato nel patrocinio delle libertà dei popoli balcanici ed austro-ungarici, come il suo profeta Mazzini l'aveva voluta. Cosl motivi ideali e ragioni pratiche, eq~libri politici e spinte sentimentali si fu. sero in un accordo con tutti i popoli oppressi dall'Austria, la parte pl'incipale del quale fu costituita dall'accordo specifico italo-jugoslavo. Eccone i termini. pubblicati in Roma il giorno 9 aprile 1918 sul Campidoglio. La parte prima riguarda tiitti i popoli oppressi dal1'Austria: polacchi, czecoslovacchi, rumeni, jugoslavi, italiani. « I rappresentanti delle nazionalità soggette in tutto o in parte al dominio dell' Austria-Ungheria,· italiani, polacchi, rumeni, czeohi, jugoslavi convengono nèll' affermare i loro principi per la loro azione comune nel modo seguente : « 1. Ciascuno di questi popoli procl:i.ma il suo diritto a costituire la propria nazionalità ed unità statale o a completarla ed a raggiungere la piena indipendenza politica ed economica ; >> « 2. Ciascuno di questi popoli riconosce nella Monarclùa austro-ungarica lo strument-0 della dominazione germanica e l'ostacolo fondamentale alla realizzazione delle sue aspirazioni e dei suoi diritti; » << 8. L'assemblea riconosce pertanto la necessità della lotta comune contro i comuni oppressori perchè oiasoon popolo consegua 1 la totale liberazione e.la completa unità. nazionale nella libera unità statale ». La seconda parte riguarda i rapporti fra italiani e jugoslavi: « I rappresentanti del popolo italiano, e del popolo jugoslavo convengono in particolare quanto segue: « 1. Nei 'rapporti fra la nazione italiana e la nazione dei serbi, croati e sloveni, cono11ciuti anche sotto il nome di nazione jugoslava, i rappresentanti dei due popoli rico-. noscono che l'unità e l'indipendenza della nazionejugoslavaè interesse vitale dell'Italia, come il completamento dell'unità nazionale italiana è interesse vitale della nazione jugoslava. E perciò i rappresentanti dei due popoli s'impegnano à. svolgere tutta la loro opera affinohè durante la guerra ed al molllento della pace, queste :finalità delle due nazioni siano interamente raggiunte; » « 2. Affermano che la liberazione del mare Adriatico e la sua difesa contro ogni presente ed eventuale nemico è un interesse vitale dei due popoli; » . « 3. S'impegnano a risolvere amichevolmente anche nell' interesse dei futuri, buoni e sinceri rapporti tra i due popoli le singole controversie territoriali sulla base, dei principi di nazionalità e di diritto dei popoli di decidere della propria sQrte, e in modo da non ledere interessi vitali delle due nazioni, che saranno definiti al momento della pace; >) « 4. Ai nuclei di un popolo che dovessero essere inclusi nei confini dell'altro, sarà riconosciuto e garantito il diritto al rispetto della loro lingua, e dei loro interessi morali ed economici», Questi accordi, conclusi aLondranelleoonversazioni fra l'on. Andrea Torre e l'on. Ante Trunbic prima, d'essere solennemente proclamati dal Campidoglio, non sono restati lettera morta e dopo il Patto di Roma abbiamo avuto la formazione sul fronte italiano di un esercito czeco-slovacoo nonchè di alcuni reparti jugoslavi e rumeni. Sono in corso intese per i prigionieri jugoslavi che si trovano in Italia, e (!ulle truppe e sulle città jugoslave vennero dai nostri aviatori gettati migliaia di cartellini a :firma del Trumbic e del Comitato jugoslavo eccitanti a non battersi più contro l'Italia. Nella gloriosa battaglia sul Piave il grande valore de1le nostre truppe si cimentò infatti principalmente contro di visioni in·maggioranza tedesche o magiare, poichè l'Austria non fidandosi dei suoi repa:cti slavi li tenne nelle seconde linee o addirittura li internò in Ungheria. Nel momento in cui scriviamo queste righe non possiamo che augurare alla fratellanza dell'Italia e della futura Jugoslavia un prossimo trionfo sopra le rovine dell'Austria. XIII. - L" idea jugoslava e i governi dell' Intesa. Ma se il dissidio con l'Italia fu il principale ostacolo col quale venne ad urtare l'idea jugoslava dopo lo scoppio della gtterra, non bisogna credere neppure che presso le altre nazioni dell'Intesa fosse facile e pronto il cammino. In Inghilterra ed in Frnncia sono state sempre abbastanza forti le correnti austrofile, le quali vedevano il peggiore nemico nella G~rmania e ritenevano ohe non ci si dovesse assolutamente compromettere contro CREDITO ITALIANO • Qualslasl operazione di bi,moa --,ib'1otoca\:imo l:3tcmco
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