Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1919

453 - unità jugoslava, cui dette per capitale la slovena Lubiana. A lui si deve pure il primo rioonosoimento ufficiale della lingua serbocroata o illirica, come allora era detto, con vocabolo letterario tratto dai ricordi della romanità rivivente in quel periodo di claseioiemo. Formarono questo primo aggruppamento Dalmazia, Istria, Carinzia, Carniola e parte della Croazia. Ne restò vivo il ricordo fra gli abHanti per l'eccellente amministrazione, e il nome passò in eredità al movimento che seguì, dopo il 1814, ed era però di fondo croato e di carattere intellettuale. I nomi che lo impersonano sono quelli di un celebre giornalista, il Gai e di un grande Vescovo, Joeip Juraj Strossmayer (18151905), figura che d'altra parte trascende d'assai il locale vanto e per le sue relazioni con Gla.dstone e con Minghetti, per la parte avuta, quale oppositore, nel Concilio che dichiarò l'infallibilità del Papa, ha un valore europeo. Al periodo per così dire sloveno, segue dunque un periodo croato. L'idea jugoslava esiste di· già: ma essa si vuole attuata come egèmonia o, per lo meno, sotto la condotta d'uno dei tre popoli, quello sovrastante per la coltura.. L'idea jugoslava esiste, ma con lo Strossmayer è forse idea pancroata. I.o Strossma.yer, con la sua operosità e con i suoi beni, curò'molto il lato intellettuale del suo popolo, trasformando Zagabria (.Agram) in un centro di coltura. nazionale, fondandovi un museo, una università, un' accademijl, jugoslava, alla quale si debbono importanti pubblicazioni storiche e letterarie. È il tempo in cui i croati sognano di raccogliere, non separandosi dalla casa regnante in Austria, tutti i fratelli della stessa lingua, in BosniaErzegovina e in Serbia. L'idea nazionale, così, si sviluppa in ciascuna parte dei paesi jugoslavi in modo particolare, con i suoi problemi speciali. Fra gli sloveni la lotta. contro i tedeschi occupa il primo poeto. In Bosnia-Erzegovina e in Dalmazia, invece, la lotta per la supremazia fra l'elemento croato e serbo infuria; ed anche qui si oppongono alla conciliazione condizioni locali, come in Bosnia-Erzegovina l'elemento musulmano, in Dalmazia quello italiano, che porta per lungo tempo il nome di partito autonomista, e si oppone alle richieste dei croati di unire la Dalmazia alla Croazia. Avvengono scissioni e lotte, alleanze curiose e strane, che è difficile esporre in cosl breve spazio. In Dalmazia, per esempio, vediamo gli italiani allearsi ora con i serbi ora con i croati contro il partito che più li minaccia; in Bosnia i mu• eulmani parte aderire alla corrente serba, parte trattenerei legati ai grossi interessi agricoli. Ortodossi serbi e musulmani serbi si alleano però, per difendere la sovranità del Sultano fino al 1908. E su tutti questi dissidi la po• litica austriaca trova il suo campo d'azione, sostenendo ed abbandonando questa o quella parte, creando divisioni, attizzando odi, man· tenendo ·artificialmente al potere le minoran• ze, o minacciando le maggioranze di farle cascare con un rivolgimento dei suoi favori. In Bosnia-Erzegovina, dove questa poli· ·tioa raggiunge il colmo, l' Austri~ appoggia l'elemento croato cattolico, col favore della religione, delle scuole e delle ferrovie, contro il serbo. Essa giunge fino al punto di creare una lingua «bosniaca», come tra gli Sloveni incoraggia tutti i tentativi di trasformare il dialetto in lingua e creare una letteratura separata da quella croata. Le costituzioni nulla impediscono al Governo tedesco-magiaro. Dove non arriva con l'illegalità, giunge con la corruzione; dove la corruzione non vale, adopra la violenza. I regimi dei Bani in Bosnia e in Croazia si sono resi trista.mente famosi per gli eccessi d' ogni genere che banno usato contro i movimenti nazionali. Khuen-Hedervary, Cuvay e Kallay sono nomi egualmente esecrati da quelle popolazioni. Il processo di Zagabria rivelò i si• atemi per un senso bestiali e per l'altro ridicoli a forza d'esser grossolani, con i quali si volevano sopprimere gli elementi ostili alla tirannia austro-ungarica. Si crearono docu• menti falsi, d'altra parte ridicolmente con•• capiti; si pagarono testimoni falsi, si impedì la difesa. Ma il processo di Zagabria terminò con tale uno scandalo da costituire un' eccellente azione di propaganda dell'idea jugoslava. Ciò che è meraviglioso, infatti, nella storia di questa, è il vedere come abbia potuto superare tanti ostacoli e tante difficoltà, le maggiori delle quali non provenivano già dal di fuori ma dall'interno stesso dei popoliju• goslavi. Fiammeggiando qua e là, fra le tenebre austro-~gatiche o fra quelle turche, essa viene im,pohendosi a quelli stessi che, come osservatori o come lottatori, le si erano dimostrati contrari. V. - Dal patto di Fiume (1905) alla Dichiarazione del 80 maggio 1917. Nel 1905 soltanto si può dire che l'idea dell'unione jugoslava da dottrina di apostoli e da malessere incomposto di popoli so o getti a un regime ohe non sentono fatto pe;·loro, diventi coscienza di un gruppo politico e ap. paia oome necessità storica. Fino ad allora serbi e croati avevano lottato fra di loro più che contro i loro oppressori per realizzarla ma ognuno secondo le proprie tmòizioni: i 81bliote CREDITO ITALIANO • Qualsiasi operazione di banca

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