- '1:1-Gpico: è composta (li colosi;ali pttrallclopipclli, rcgohu·mentc squadrati. Una neeropoli pagana, con l' iscriziono « Jlortns M:etrodori • venne scoprrht per easo lungo la « via munita>; si fcc(•ro 1tllora varii scavi ùi assaggio e si ebl,e la certezza che un vasto sepolcreto 11i svolgeva ai duo lati della via munita, come lungo la via Appia a Roma. Era lrgge latina ùi seppelliro i morti nri prrdii di podestà privata o lungo le grnmli strade che furono percorse dalle legioni di Roma. La porta Cesarea, che venne sterrata nrl scroto scor·so, attesta ancora l' antico splendore. Il nome di Diocleziano è sempl'e sulla bocca del popolo. L'unico caffè di Salona si intitola Caffè Diocleziauo e la più umile donnicciuola, rieorclnndo la magnifica residenza imperiale di Spalato, ripete con orgoglio che egli nacque a Salona. Questa gloriosa città fu distrutta dai Tartari nel 1212. Una rivelazione del genio e della potcnrn costruttrice di Roma si ha dagli arnnzi latini di tutta la Dalmazia. I Romani, nello eleggere il luogo adattato ai grandi monumenti solevano interrogare la natura, la quale in Pola, in Saloua, in Spalato rispose ali' arte nobilmente. Il teatro di Pola, le colonne di Zara, i ruderi di Salona cd il palazzo imperiale di Spalato, che sono i più grandiosi avanzi architettonici romani, nel silenzio e nelle rovine, sono ancora magnifici a vedetta del mare e della costa festante. " " .. Nei bagliori del tramonto Ragl!lsa, che è cinta di venete mura e di torri, appare come la mirifica materiazione di un immenso sogno. Negli intercolonnii del palagio dei Rettori e della antica Zecca, Veneziana, su per le snelle architetture delle finestre bifore e trifore, tutti intorno ai frontoni fiorenti di angeli qualche cosa palpita, si agita vive delJ' anima veneziana. Il palazzo ùei Rettori è notevole pci capitelli di Michelozzo, per gli agili fregi di Pietro da Milano e l'arco del portale sontuoso, che ò adorno ùi sculture di Paolo da. Ragusa. Qualche cosa dell'antica gaiezza veneziana pare essersi anuidatn. nelle striature dei marmi dei chiostl'i francescani di Curzola e di Ragusa; qualche cosa cho ride ancora, dopo oHre due secoli dal pietoso tramonto della repubblica veneta, e riderà sempre negli anni avvenirn suadendo la mente alle opere e l'anima ai sogni. A breve distanza da queste gemme ùel misticismo veneziano, fra i poggi dell'isola di Lesina, è il palazzo gotico Paladini, del sec. XV. Le camtteristiche ogive e gli agili archi intrecciati delle trifore gotiche della casa Paladini 1·ivelano la fortuna e la gloria della Serenissima, che fiorì rigogliosa per ben sei secoli e con grande poteuza politica si affermò lungo tutta la costa dalmata. La Dalmazia diede imperatori a Roma, diede uno dei più illustri padri della Chiesa cattolica, San Gil'Olamo ; la pittoresca Sebenico diede ali' Italia ~icolò 'l'ommasco, educatore e difensore della repubblica Veneta, Zara diede l'architetto Giorgio da Sebenico, cbe ideò la facciata ornatissima del tempio anconitano di Santa Maria della Piazza e disegnò con una semplicità dcl'i vata dai toscani il palazzo Ilcnincasa di Ancona (1459). A Spalato latina studiò il poet« Ugo Foscolo. Fu la Dalmazia a dare al Rinascimento italico Luciano di Laureana, Andrea Schiavone di Sebenico e l'architetto 'l'urdoi, ohe nel 1416 eresse il campanile del duomo di Spalato. Nel sec. XII Gualtiero da Foggia derivò dall'archivolto latino del ùuomo di Spalato il ·delizioso tabernacolo della cattedrale di Bitonto ausptcando !a rinascenza italiana. Alla Dalmazia spetta il merito di aver esercitato coi suoi grandi maestri ~el campo dc l'arte una meravigliosa rntluenza lungo le coste adriatiche; come lo provano i nomi di Paolo da Ragusa di Giorgio da Sebenico, di Francese~ FIAT Non è solo una marca dell'Industria, è simbolo di perfezione, squillo di trionfo. Bibl CREDlfO ITALIANO • Qualsiasi operazione di banca
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