- 443 - gendo attmverso i fasti eroici di un'epica rivoluzione, di cui la storia nelle sue gra.ndi linee è a tutti presente - condusse la nazione italiana a!I' affermazione concreta di se stessa, nell'unità politica, di qua.si tutte le genti italiche. Oggi l'Italia combatte una grande guerra per il riscatto di quei suoi figli che, rimasti soggetti alla domina.zione austro-ungarica, agognano da tempo di essere ricongiunti alla madre patria. L'italianità. della Dalmazia è antichissima, essendosi svolta naturalmente come nel resto d'Italia, d2,lla romanità, ribadita tra il XV e il XVIII secolo, nella maggior parte delle regioni irredenti, dall'illuminato dominio della Serenissima. Al contatto infatti dell' elemento etnico - Sloveni, Croati e Serbi - gli Italiani dell'Adriatico orientale anzichè lasciarsi sopraffare trassero nuovo vigore dalla dominazione veneta. L' influsso di Venezia fu tanto sentito, che anche in quelle regioni adriatiche, dove la dominante non ebbe diretta signoria, tutti i dialetti locali di stampo latino acquistarono forma ed impronta veneta._ In Dalmazia, da qualche decennio, gli Slavi sono in grande preponderanza numerica; ma come nella parte slav11, dell'Istria, l'Italiano vi domina ancora nel campo della cultura. Non solo a Zara, totalmente abitata da Italiani, ma in tutte le venete città turrite della costa, la lingua italiana è usata dal1' elemento urbano, come lingua di cultura, e anche nei rapporti familiari. I maggiori centri urbani della costa nella lingua, nelle costumanze e nelle tradizioni conservano intatto il patrimonio ideale lasciatovi dal vecchio, venerando dominio di San l\'Iarco. Perfino i dialetti slavi della campagna sono così pieni zeppi di vocaboli d'origine italiana, che taluno espresse l'opinione, non potersi dire gli Slavi-dalmati nè Serbi nò Croati, ma semplicemente Dalmati. Nei secoli XI e XII un fervido rigoglio di pensiero e di opere pervase la vita politica dei liberi municipii dalmati. Durante le lotte medioevali, nelle discordie delle podestà colle classi sociali fino allora dominanti, il popolo venne acquistando la. coscienza della sua importanza e sorso la repubblica di Ragusa, gloriosa per prosverifa di commerci o di in(lustrie, per saviezza di interno reggimento. In quei floridi liberi comuni parvero rinate le vetuste istituzioni romane. Attra,crso il dominio più nominale che effettivo di Bisanzio, continuatore nell'Adriatico di quello di Roma, si svilupparono la lingua neo-latina, le leggi, la obiesa, o le arti. Verso la fine del X secolo Venezia, prima in nome di Bisanzio, poi in nome proprio, diede fine alle lotte fratricide fra città e città. < Già intorno all'anno 1000 - scrive Tom. Sillani - il doge Pietro II Orseolo sottometteva tutta la Dalmazia marittima, ma appena nel 1409 questo dominio - diveniva completo e definitivo, dopochè Venezia per 100,000 ducati acquistò i diritti che Ladislao di Napoli elevava come re d'Ungheria sulla Dalmazia>. - Dell'italianità delle oittà e delle isole dalmate sono splendidi docume:r;iti gli Statuta et leges insulae et civitatis Uu1·zolae di cui i primi 57 capitoli sono del 1214 confermati dal podestà di Curzola Georgius M:arsilius; il Oapitiilariitm delle leggi di Spalato, redatto dal podestà anconitano Gargano nel 1239 ; lo Statutum Ragusii che è la colleziono più perfetta delle leggi romane-italiane (1272) ; il Libe1' ci-occus di Ragusa· e gli statuti ili Zara e tli Arbe. In mezzo a tale rifioritura di memorie latine, durante il l\Icdio Evo, lungo le coste dalmate risuona sempre il nome di Italia nel suo significato classico oomprendente la penisola tutta e se, durante le invasioni barbariche, non è ancora l'espressione di un sentimento nazionale, è però, tra l' imperversare delle guerre fratricide, come nu presagio di unità nazionale, un germe che fruttifichcri'.I. nell'avvenire. Il grande patriota zaratino Federico Seismit-Doda, che fu onoro e vanto della Dalmazia italiana e che legò il suo nome alla storia d' Italia prendendo parte alla difesa di Venezia, combattendo a Vioenzii nella sortita, doll' Olmo cd a Roma sulle mur:1- cli San Pancra- ··•o cosi parla di Venezia o dcfi' Italia in 11110 scritto giovanile: ■---------------------------------• FIAT Vent'anni di sviluppo continuo, migliaia e migliaia di macchine in uso costituiscono la garanzia impareggiabile di ogni vettura " FIAT ,, G>- ■-------------------------- ----• CREDITO ITALIANO • Qualsiasi operazione di banca Ribliotecé. _ ..,..., t'jla,. ,-
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