~ 1 FRA.TflLllONTANI PERLA VITTORIA (Oon tre tavole cli figure). " Il patriottismo dei nostri emigrati. ~JIIIIIIIJIIIJJIIIIIIJl~L nostro iut~1·vento uella =- -= guerra moucl1ale ba elevato - - alla più alta potenza il pa- ;:-I = triottismo dei nostri fratelli sparsi nel mondo. Non ap- = = penalescontlnateambizioni _ _ e le folli speranze conqui- =- - statdci scatenarono il pfo _ = sanguinoso conflitto cbo 1·e· 51IIIIIJIIIIIJE gistri la. storia, i cinque mi- ~1 Il lii Il 1fffl !ioni e mezzo cli italiani emi• grati ali' estero in cerca cli un migliore avvenire, ebbero una vi!!ione esatta delle dolorose sorprese cbo possono capitare a coloro che so110 oostrotti a vi vere lontano dalla terra natia. Man mano cho la lotta si faceva. sempre piit aspra, l' atti vilà cli alcune nostre colonie dovevauecessariamente subire non poche limitazioni. I dieci mesi della nostra neutralità cletorminarouo pon1iuo verso i nostl"i emigrati, da parto dei due gruppi belligeranti, una cerb cliffideuza ohe oansò, a sua volta, una notevole incertezza, ed ebbe una ripercussione tutt' 111tro che trascnrabile snlle loro condizioni economicl1e. La uostra 11artecipazione alla lotta veuue accolta ovuuque col massimo entusiasmo, ed il sacro dovere cli dedicare tutte lo migliori energie al pH1rapido conseguimento della più completa vitlorilt, venne forse sentito maggiormente nello nostre colonie che nella 11mcl1·e patria. I fratelli lontani rivolsero tutti i loro pensieri all'Italia iu armi: i giovani capaci cli impugnare la spitda si affrettarono a rimpatriare sfidando i sottomarini e le mine; quelli maggiormente favoriti clalla fortuna pensarono a re11clereme110cliflicili le conclizioni dei genitori, clelle spose, clei bambini dei richiamati; le donne etl i giovinetti fecero la più sincera o feconda propaganda tl' italianità nelle famiglie e nelle scuole, nolle associazioni e nelle officine; i grandi campioni tloll'attività italica, ohe lasciarono la patria barnbina perc.:llònon poteva permettere l'esplicazione cli tutte le loro energie, e che, col lavoro incessante, accumularono milioni e conquistarono i posti più ambiti in ogni parte dol mondo, misero tutte le loro ricchezze a disposizione del propi-io paese; mandarono in Italia i prodotti delle loro aziende e delle loro iudustrie; sottoscriasero largamente ai prestiti di guerra o prodigarono ai meno esperti, emigrati o rimasti in patria, tanti preziosi consigli .... Da un capo a.Il' altro del mondo echeggii1rono gli inni fatidici cli Garibaldi e tli Mameli, le canzoni del Risorgimento e le dottrine di G. Mazzini: ovunque venne solennemente dimostrata la santità della nostra causa e proclamata, senza sottintesi, la volontà dell'Italia cli marciare, a fronte alta. e con polso formo, alla conquista dei suoi uuod clo~tiui. Dimostrazioni imponenti, Quando il telegrafo lanciò nol monclo la nostm dichiarazione cli guerra all' A.ustri:t, tutti i connazionali emigrati oltro l' .Alpi ed oltre gli Oceani sentirono agitarsi nel!' animo loro quei nobilissimi sentimenti cho spinsero i nost,1:ipadri acl accorrere sui campi lom• bardi, noucuranti del!' inferiorità numerica, a pugnare come leoni contro l'" eterno nemico ''. La speranz11 cli veder liberati i fratelli gementi sotto il giogo absburghese e tutta la patria davvero unita e redenta, provocò ovunque dimostrazioni così spontanee e così grandiose che meritarono la più schietta a1111uirazio110tlei nostri alleati e dei governi ospitali, od impressionarono vivamente i diplomatici nemici ecl i loro simpatizzanti. Tutti gli abitanti delle piccole Italia sp:mse nelle cinque parti clel mondo sospesero, sia pure per poche ore, il faticoso e foconclo lavoro nelle fertili campagne, nelle sonanti officiuo, nelle profonde miniere ed, assieme alle loto ilonne, ai loro vecc!Ji, ai loro bambini, 1>rece1luti llal vessillo clella patria lontana, al suo110 tlelle note faticlicho cho operarono tanti miI·acoli uelle grandi ore storiche, attraverearonQ CREDITOITALIANO Bibliot Qualsiasi operazione di banca
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