- 410 - eomtlggiale, non avere calibro troppo grosso il cho andrebbe a detrimento del nume1·0dello cartuccia trasportabili nl segnito; inoltre occorro che il calibro sia quello dol fucile usato dnlla fanteria allo scopo di rendere più fa. cile il munizionamento, che l'arma sia dico11truzionefacile, composta del minor numero di pezzi possibile, robusti e ohe il montarla o smontarla sia facile e speditivo. I vantaggi che esse offrono sono vari sia relativi al tiro, sia relati vi al servizio. Fm i plirui tii nota solidità e maneggevolezza in relazione alla potouza effettiva dell'arma, fun- :donamento poco complicato, facilità di servizio non richiedendo la milragliatrioe che tre serventi, esclusi i rifornitori; facilità nel1'impiego poiché l'arma automatica non affatica il servente né lo distrae; celerità di tiro grandissima. Relativamente al tiro si l1uuno ottime qualità balistiche ed esattezza ,li puntamento. Ma accanto a tutti questi vantag~ la. cui importanza non può sfuggire anche al profano, alcuni inconvenienti <li varia enlità si notano: la fabbricazione e l3. conservazione richiedono moltissima cura e 11ualche<lifticoltà, il costo é elevato, i pezzi si logorano facilmente per il continuo lavoro PII é uecestiario un copioso munizionamento. Inoltre si l'iciliede una cura speciale nel regolare la velocità di tiro ed il consumo <lcllomunizioni. Intorno allo mitragliatrici molto si scrisse in questi ultimi te1~ e qualrnuo ò giunto ntl afforruaro che la mitragliatrice sarà l'arma dolla fanteria così corno linora ò stato il fucile e che non tarderà il tempo in cui ogni uomo a piedi sarà armato <li una. di queste. La mitragliatrice non può essere considerata un fucile concentrato ocl automatico poiché é assai più potente di questo senza averne, tuttavia, la mobilità e poiché dispone cli un affusto ohe non é la spalla del- !' uomo e quindi non è soggetta che in minima parte, rispetto al fucile, allo stato d'animo del tiratore. Una mitragliatrice del tipo più perfezionato, ha un peso minimo di quindici chilogrammi ed il munizionamento, che necessariamente deve avere una sezione di duo armi, dato il consumo enorme di cartucce, non é uu,i infel'iore alle ventimila. Lo scrittore inglese E. C. Crossman, con, futanclo l'affermazione di coloro i quali affermano dover essere in avvenire lo. lnitragliatrice arma esclusiva clella fanteria, scrive: " Tutti i progl'essi compiuti non hanno punto dimin11. a l'utilità della fanteria n1 hanno reso meno potente il fuoco del fucile a ripetizione. Nessuna macchina di guerra, fin qui concepita, eguaglia. quella meravigliosa che trasporta sé stessa ed il suo funzianamento, <'be avanza o si sposta quando il pericolo preme, ohe pone in un dato seguo centinaia di proiettili e rimane tuttavia cosl. sparpagliata oho il nelnioo, con tutti i suoi sforzi, può solo farla indietreggiare, Ulù't macchina, infine, che ad un segnale si alza e sparisce per i boschi e per i campi senza preoocu· parsi della strada in rovina o della ruota. ohe salta via. Gli ordegni meccanici sono meravigliosi rua la macchina. umana, sotto la forma. d'un ben addestrato e disciplinato fantaccino, é la più meravigliosa di tutte». La mitragliaMce, tuttavia, avrà in avvenire un larghissimo impiego e ne é buon sintomo il largo e crescente numero ohe dal principio della guerra é andato aumentando in tutti gli eserciti. Terminiamo questi brevi cenni sulle mitragliatrici riferendo i dati delle principali armi attualmente in uso negli eserciti avvertendo però il lettore che ci riferiremo soltanto a quelle automatiche non avendo ormai importanza quelle poche a ripetizione ordinaria che fino a pochi anni or sono si trovavano da tempo relegate nei musei ed oggi vengono adibite alla difesa di posizioni secondarie. Mitragliatrice Maxim Mod. 1908, tipo pesante. L' arma pesa kg. 27 ed il treppiede kg. 20. È lunga m. 1.20 ed ha una celerità <li tiro di 500 colpi al 11 • Esiste un tipo di mitragliatrice Maxim del 1887 di cui si comprarono parecchi esemplari anche in Italia avenùo lo stesso munizionamento del fncile allora in uso, il Wetterli-Vitali '70-'87. La prima llotazione in1portante di mitragliatrici venne fatta in Italia con Maxim Mod. 1906 poi Mod. 1908 ma nel 1911 venne bandito un concorso fra le case nazionali ed estere per addivenire alla adozione di un'arma riconosciuta la più adatta. Dopo importanti esperienze eseguite uel 1911-12 con quattro tipi di armi nlleggerite: Maxim •Vickers, Hotchkiss, Fiat •Rovelli o Schwarzlose si ritenne utile l'adozione del• la « Mitragliatrice leggera. Maxim-Vickers Mod. 1911 ». Giova però osservare che quantunque si conosc!IJlo le Maxim sotto nominativi <llfferenti, a, parte la differenza. dei calibri o la leggerezza di qualche pezzo, il funzionamento é sempre lo stesso. La. luitragliatrice Maxim Mod. 1911 adottata dal1' Esercito Italiano ha il calibro del nostro fucile Mod. 1891, pesa kg. 14, é lunga m. 1.08 e spara 400 colpi al 11 • Mitragliatrice Perino Mod. 1910, tipo leggero. Differisce da quella Mod. 1908 pesante kg. 2"7; esperimentata ed accettata dal Ministero della Guerra essa fu ideata dal capotecnico principale Parino. Si decise ad adottarla contemporaneamente alla Maxim sia per premiare la produzione nazionale, sia. perché si dimostrò una buona arma costituita di poCREDITO ITALIANO - Qualslasi operazione di banca Biblio IIV -•
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