403 - , aeroplano senza che sia immedialamente attaccato e abbattuto, allorà si decideranno le sorti della gnerm. In Europa 11el 1912 i professionisti del1' aviazione affermavano, come verità incontestabile, che a 1000 metri di altezza non vi erano cannoni che potessero abbattere un velivolo. Oggi (e l'Italia lo ha potuto dimostrare coi suoi mirabili Oaproni) noi abbattiamo correntemente dei velivoli che si credevano in piena sicurtà, a seimila metri d'altezza. Certo, occo1Teche l'immensa flotta aerea, che l' .America e gli Stati alleat.i si ac• cingono a preparare, permetta dei raids che consentano di dist.ruggere la fabbrica di cannoni di Essen. Ciò non dipende che dalla confezione dei motori attuali. E questa è anche l'opinione sostenuta con vivo calore da un polemista. uostro della guerra aerea, Nino Sai vanescbi. La guerra - egli sostiene - potrebbe risolversi nell':uia, ed anzi lo dovrebbe: soltanto occorre a ciò un indirizzo ben diverso qall' attualè. Cominciamo dal dire che, già molto tempo prima dello scoppio delle ostilità, la Germania pensava di vincere il resto dell' E·uropa con gli Zeppelin. Questi, ali' atto pratico, non si mostrarono capaci di tanto. E perciò solo bisognò rinunciare al piano prestabilito. Ma se fallirono il mezzo, i tedeschi intuirono che la guerra novissima avrebbe dovuto avere una soluzione aerea; questo è giustizia ammetterlo. Mentre in tutti gli altri paesi, dall'It~lia all'A1nerica, dalla Francia all'Inghilterra, l'aviazione non era che uno sport (e solamente il nostro paese nella guerra libica se ne era servito efficacemente come arma di guerra), in Germania, pir, che all'aviazione, che pure si veniva prepa· rando ai cimenti futuri, la navigazione aerea era indirizzata verso veri orizzonti di guerra con gli Zeppelin e i Parseval. Questa doveva essere l'arma •ua strage, e perciò della vittoria, poichè la grossolana mentalità. germanica non immaginò mai di poter giungere alla vittoria se non attraverso la strage, lo sterminio dei non combattenti. Non si deve - dice il Salva-neschi - cercare la soluzione di questa guerra nè per terra nè per mare, ma nel nuovissimo campo aperto ali' attività combattiva degli uomini.. Gli alleati che si sono ormai convinti che la vittoria sarà delle nazioni meglio coalizzate e più attrezzate, si trovano in una posizione già superiore pel munizionamento. Si raggiungerà presto, e quando, quella snperiorit~ di sette o di dieci a nno che i critici dei paesi alleati ritengono indispensabile per sfondare definitivamente il fronte avversario1 Non lasciamoci illudere da qualche salto -avanti o da qualche passo indietro. Al punto in cui siamo, e per uccidere veramente la guerra, bisogna mirare al cuore del nemico. Non, cioè, snll' esercito, ma sulle officine. Di varamento vitale c'è un organo solo: la fabbrica delle armi. E come per' freddare un individuo non si mira a un braccio o ad un ginocchio, ma alla fronte o al cuore, così per colpire la Germa.nia bisogna mirare, non sul.I' esercito che combatte, ma sulle officine di Essen. La via di andata è libera. E il mezzo è nostro. Nessuna nazione, nessuna armata, nessun esercito possiede aeroplani di volo così sicuro c robusto come i nostri Oaproni. Si armi una grande, poderosa flottiglia di aeroplani capaci di portare un buon materiale esplosivo, la si circondi di « caccia» che la proteggano e si tenti la prova. Si rovescino piogge di tonnellate di esplosivo, seminando la distruzione ad Essen, nelle officine Krupp, nelle basi navali di Zeebrugge. In questo modo, e di colpo, improvvisamente, anche da nna notte ali' altra, lo squilibrio dell'armamento può avvenire, e la nostra superiorità bellica si pnò rendere evident.e. Paralizzat.'t la produzione del nemico con la distruzione sistematica delle sue officine principali, la produzione degli alleati potrebbe raggiungere, prima che fossero ripresi i lavori nelle officine distrutite, quel grado di potenzialità bellica necessaria per battere definitivamente il nemico. Ora, date le località in ct1i sono situate le officine nemiche in Germania, a Essen, lungo il Reno, in Vestfalia, a Monaco, in Austria, nei dintorni di Vienna, e, per quel che riguarda i rifornimenti ma,rini, le basi navali di Zeebrugge, Brema, Bremenhaven, ì\Tilhelmshaven, Pola, Spalato, Sebenico, Cattaro, si. potrebbe ottenere il duplice scopo di far pendere la bilancia in nostro favore, tanto per terra quanto per mare. Naturalmente è inutile chiedersi come mai la Germania stessa, maestra in fatto di guerrn, CUORE mali e disturbi recenti e cronici guariscono col Cordicura Candela di fama mondiale. Gastricismo il Gasu:i~l Gallizia è l'ideale dei medicamenti m compresse. Tossi asinina c_onvu!sive, il SCIROPro PROPAIDIN è , r1med10 pronto e sicuro. = Opuscoli gl'Cttis: INSELVINI & C. • l'tlllano • Via Vanvltellf, 158 = CREDITO ITALIANO • Qualsiasi operazione di banca E: il'1')teca (.;imoBianco
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