Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1919

- 399 - •tedeschi di caccia, e di fronte all'attacco cli sorpresa, l'impossibilità di essere scorti e soccorsi dai propri, i velivoli che si sono lasciati trarre in inganno, possono trovarsi esposti a grave rischio. I nostri aviatori, però, oramai conoscono simili trucchi austro-tecleschi e li sanno sventare. Incursioni aeree. ' Ai combattimenti fra aeroplano e aeroplano vanno aggiunte le incursioni aeree, compiute eia col più pesante che col più leggero dell'aria. I velivoli e i dirigibili non hanno avuto sosta in questa guerra per sorprendere gli avversari e bombardarli. Con la differenza che, mentre gli alleati si proposero e conseguirono sempre, nelle loro incursioni, un obbiettivo puramente militare, concentrando, quindi, il fuoco degli esplosivi e delle bombe incendiarie su basi navali, sopra arsenali e sopra posizioni avversarie, gli imperi centrali pare non si siano mai dato neppure pensiero di colpirci nel vivo delle nostl'B attività belliche, per accanirsi, invece, con crudele esercizio, contro città indifese e popofazioni inermi. Ci vorrebbe un intero volume per esporre particolareggiatamente tutte le incursioni aeree compiute in questi lunghi quattro anni di guerra. Ricorderemo che lA. prima fu diretta dagli Zeppelin contro Anversa nel settembre 1914, siccM i tedeschi, anche da questa parte, possono dire di essere stati gli iniziatori, cioè i provocatori, i veri responsabili dell'intensificarsi successivo che la guen-a aerea ha avuto su tutti i fronti di battaglia. Poi, essi stessi si accanirono sulle città belghe, quasi non fosse bastato lo strazio che avevano già fatto delle loro meraviglie d'arte coi proiettili delle grosse artiglierie terrestri: e Reims, e Bruxelles, e Louven cd Ypres ed ognuna di queste culle della civiltà latina ne sanno più di qualche cosa. Parigi e Londra oramai possono dire di ricevere ogni eettlmana visite aeree che tolgono alla circolazione innocenti vecchi, donne e fanciulli. Venezia, Padova, Verona, Treviso, Vicenza, Brescia, Brindisi, Ancona, vedono assai spesso schiere aeree accanirei sui loro più maravigliosi monumenti, e sulla parte inerme delle cittadinanze. Ma Venezia e Padova pagarono a maggior prezzo simili esercizi selvaggi del nemico. Il soffitto tiepoleeco della chiesa degli Scalzi, cliatrutto, le chiese cli San Giovanni e Paolo, di San Pietro Castello, di Santa Maria Formosa, danneggiate, non rappresentaao un lutto per la sola Venezia ma per tutto il mondo civile, i tedeschi esclusi perchò se no son messi fuori. Lo stesso dicasi dei danni sofferti dalle molte chiese di Padova e da Sant'Apollìnare 'Nuovo di RavennA,.Quanto al raid su Napoli, sono state colpite opere costose ma moderne e tutto il rimpianto si riduce all'entità clella spesa occorrente a riedificarle ed al vivo dolore per le povere vittime umane. .A. questi segni della criminalità nemica, noi possiamo opporre una dirittura di co· scienza veramente rara, anche in fatto di incursioni aeree. Mai le nostre squa\lriglie, e quelle degli alleati, arrecarono offesa ad opere d'arte o ad innocenti cittadini. Ricorderemo le azioni inglesi e francesi di Zeebrngge, Wilhelmshaven, Essen, Dixmude, Bensdorf, Coblenza. Colonia, Courcelles, Thionville, Carlsru.he, Landau, Metz, Sp[ttau, Mannbeim, Hagendingen, in cui vennero audacemente bombardati nodi ferroviarii, alti forni, ecc., e, fra le moltissime azioni ita• liane, quelle di Trieste, Poln, Lubiana, Fiume, Idria, Cnttaro, Nabresina, Spalato, Pri• molano, Matterella, Monfalcone, Sebenico, intese a danneggiare nodi ferroviarii, pia,zzeforti, arsenali, centrali elettriche, fabbriche cli gas asfissianti, ecc. La difesa aerea. Di solito la zona pericolosa sottopost.'\ ngli effetti di una esplosione non supera i 35 o 40 metri <lal puuto di caduta, ed è in questa zona che• si rischia cli essere uccisi, feriti da scheggia, gettati a terra, ecc. Poichè l'angolo medio delle traiettorie col suolo è ll i r.ircn 45 gradi, se ne deduce che, stando in piedi a più di 4 metri e 50 dal punto di caduta della bomba, si può rimaner immuni da fedte per« frammentazione », supponendosi che la scheggia, a quella distanza, passerà n 2 metri dal suolo. Ma esiste nna seconda zona cli« frammentazione» pericolosa: quella coperta dalle scheggie quando ricadono. Quesb Alm_anacco dello Sport 1919 (LA GUERRA E LO SPORT) 260 PAGINE -- 1160 ILLUSTRAZIONI -- LIRE 2,50 R. BEMV0R110 & FIGLie, Editori - FIRENZE CREDITO ITALIANO • Qualsiasi operazione di banca Bibliot

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==