390 - In nobile nazione americaua, è iu continuo o' crescente sviluppo. L'Inghilterra possiede, oramai, aeroplani più potenti degli Albatros, e il Governo in• tende aumentarne il numero al più presto 1>ossibile. Con una cli tali formidabili mac• cbiue volanti un aviatore inglese assall il 17 gennaio, da solo. tre monoplani tedeschi, distr11ggoncloneuno, e costringendo gli altri a fuggire. Questi aeroplnni colossali - gli Handley-Page- azionati da due, tre e perfino tla quattro motori, armati con vari cannoni, dotati cli un vero equipaggio, sono ancora, più o meno, in esperimento; ma, intanto, in Inghilterra, il numero delle macchine ad uno o due posti è grande. L'aeroplano ba migliorato assai in stabilità e manovrabilità sino a raggiungere uu grado di perfezione imprevisto. Basti dire che oggi il •pilota può distoglie1·si dalla manovra della macchina cd attendere alla radiotelt>grafia, alla fotografia, alla mitragliatrice. Quanto al peso traspor• tabile, essi sono in grado . di lasciar cadere bombe di un quarto di tonnellata. E l' Ita.Iia 1 L'Italia ha pure essa molti tipi di velivoli, che, per ragioni facili a capirsi, non conviene descrivere come non ci è convenuto closorivere troppo quegli degli alleati. Diremo soltanto ohe, Renza parlare clogli apparecchi da bombardamento, per i quali abbiamo una indiscutibile supremazia, gli aernplani da ricognizione vennero perfezionati col sostituire ai vecchi, tipi moderni creati e fabbricati in Italia, e muniti di tutti i requisiti di velocità, di autonomia e di armamento. Si sono migliorate, aumentandolo di numero, le squadriglie di difesa, si ò costituita, si può dire ab initio, l'aviazione navalè, si è creata l'organizza• zione clell' artiglieria aerea, sviluppando razionalmente tutLi i mezzi di offesa dell'aero• plano e del didgibile. Quanto all'aviazione da caccia, noi, oltre a possedere gli stessi tipi <leinostri alleati, costmiamo ottimi apparec· C'hi cli tipo italiano. Non faremo il gioco del nemico indicandogli il numero delle nostre nnove formazioni di guerra o le caratteristiche dei nuovi apparecchi: imparerà a conoscerle a sue spese. Nè staremo acl elencare le numerose officine che ora lavorano per l'aviazione: se o' è oggi un imbarazzo in te· ma di progressi è soltanto nel bisogno di non rivelarne l'entità. Tuttavia è lecito un confronto generico, e possiamo sicuramente affermare ohe l'aviazione italiana è, per quantità di apparecchi, superiore a quella delle altre nazioni belligeranti. Gli aeroplani da offesa - quelli destinati a fare dell'aviazione realmente un'arma a sè, capace di portare lo scompiglio nelle retrovie nemiche e di stringere l'esercito avversario tra il fuoco di mitragliatrici di fronte ed una pioggia di proiettili alle spalle • sono nostra assoluta prerogativa. Non o' è esercito che possa vantare al suo attivo bombardamenti organizzati e poderosi come quelli di Lubiana, cli Trieste, di Fiume e di Pola. Dall'inizio della guerra, la nostra flotta aerea è decupli· cata, senza contare le nuove unità che presto raggiungeranno il fronte. Quanto alle risorse industriali, possiamo dire che forse in nessun altro ramo come nell'aviazione l'industria italiana si è l'ivelata di una grandiosa plasmabilità: da una o due fabbriche di aeroplani, assolutamente incapaci di una produzione seria, esistenti all'inizio del conflitto, siamo passati a più clieoine cli officine ohe allestiscono apparecchi e motori col concorso di migliaia di operai. ·Di più, si è dovuto far tutto da noi: disegni, costruzioni, maestranze, impianti, approvvigionamenti, tntto è scaturito, per opera nostra esclusiva, dal nulla. Come abbiamo già detto, non oonvieno descrivere i nostri apparecchi. Ma ci sarà lecito insistere sul fatto ohe nessuna nazione possiede oggi aeroplani cla bombardamento della forza clei Caproni. Queste macchine, cli fama mondiale, ohe hanno destato un entufiiasmo enorme negli Stati Uniti d'America, ove se ne stanno costruendo su vastissima scala, sono passate attraverso varie e rapide fasi. L' ingegnern Gianni Caproni, che, per sommo dispetto clol nemico, è un il-redento, ha sostenuta sempre l'opportunità cli motori plurimi. Egli cominciò clal costruire tipi da due a quattro motori della forza cli 800 Hp. La loro capacità di carico andava clai 1000 ai 1200 kg. Avevano una velocità di 115-220 km. all'ora, e potevano portare, in una comoda cabina, ben 12 }'\)l'Sone, cosa-,-quest'ultima, che li additava come futuri mezzi ùi pratica locomozione aerea. Adoperabili per mare e per terra, grazie acl uno speciale dispositivo che permetteva cli sos+,ituire, all' occonenza, il canello ai galleggianti, essi erano muniti di cannoni Davis, efficac,issimi nella lotta contro i sottomarini. La durata di un loro viaggio oscillava fra le 8 e le 10 ore. Seguì un nuovo modello di 350 Hp. ohe non venne adottato, e si giunse così al biplano di 450 Rp. con tre'motori Isotta Fraschini da 150 Rp. ciascuno, e con una velocità oraria di 150-160 km. Questo nuovo moclello, attualmente in servizio, si può proprio dire invulnerabile. Coi suoi eaemplari i nostri piloti compirono, in cinque mesi: ben 300 bombardamenti, sfup;gendo, da soli, perfino ad attacchi di 6 o 7 aeroplani nemici. Uno solo di queati magnifici apparecchi non ritornò alla propria base : ma perchè colpito nel vivo del deposito delle bombe, òa una BibliotE CREDITO :) ITALIANO • Qualsiasi operazione di banca
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