- 346 - dei Govemi. Terrà sè tilesso al COl'renLedella loro esecuzione od i mcmbri del consiglio dirigeranno ai loro rispet,tivi governi tutti i rapporti che giudicheranno necessari a questo scopo. La respousabilità individuale dei capi di stato maggiore o dei comnndanti in capo navali verso i loro Govomi in ciò che concerno le operazioni immediate come l' impiego strategico e tattico delle forze poste sotto il loro comando rimane immutato. 65. - Il quinto prestito nazionale. 6 dioembt'e1917. - Il Re firma un decreto per l' emissione di un quinto prestito nazionale esente da ogni imposta presente e, futura, inconvertibile sino a tutto il -1931. Il prozzo di emissione è fissato in L. 86.50 pagabile anche a rate. 66. - Un'altra giustificazione della nostra guerra nelle parole del nemico. 6 dicemb,·e 1917. - Il ministro degli Esteri austriaco conte Czernin parlando alla Commissione degli affari esteri della Delegazione ungherese afferma che l'Italia passò realmente fra i nemici dell'Austria il giorno nel quale essa dichiarò la propria neutralità, completando così la-confessione fatta il 23 agosto 1916 dal ministro Tisza al Parlamento ungherese. (Vedasi il doc. num. 91 nella prima serie degli Archivi pubblicata nell'Almanacco del 1917, pa,g. 333). Guidata da gruppi politici che certo non l'appresentano la volonth della maggioranza del paese, l'Italia passò realmente fra i nostri nemici il giorno nel quale emanò la dichiarazione cli neutralità. Con ciò ci tr;.w:lì non solo formalmente, non mautenenclo il dovere dell' alleanr.a ~econ<lo il trattn,to, m:1anche materialmente, mercè i notevoli vantaggi politici e milit0,ri ci.Lene ùet•irnvauo ai nostri neruici. In nessun luogo ciò fu ammesso più ampfameute e cinicamente che nell'Italia stessa, dove a palliare le propl'io scarso prestazioni e gli insuccessi, si fece presente agli odierni suoi alleati quale servizio l'Italia avesse prestato loro colla politica della neutralità. In ringraziamento di quella politica di neutralità, l'Italia ha in questi giorni in cui si compie la sua sorte, l'aiuto militare dei suoi alleati, per salvare l'esercito italiano dalls~ rovina. L'Italia ha pagato caro ll tradimento contro di noi. Invece dell1~ sperata facilissima marcia su Vienna, l'esercito italiano ha do- \TUtoin undici gravi battaglie sacrificare centinaia di migliaia di soldati. Ciò che le nostre truppe hanno dovuto operare in valore e in spirito di sacrifizio in queste i.udici bat- ' taglie per trattenere la molteplice prevai'enza, uon ha esempio. Dopo due anni della più geniale 1lirezione e del massimo sforzo, giunse alfine il momento, che rese possibile ai nostri eserciti, insieme alle truppe teclesche, di prendere l' offensiva. Sotto la direzione del nostro amato monarca, gli alleati sfondarono il ferreo ba1 uardo degli italiani, conqnistarono posizioni su posizioni, vola,rono di vittoria in vittoria. Oggi ampie e fertili regioni a• Ita,lia sono in nostre mani quale prezioso pegno per il momento della pace. Così il popolo italiano, condotto su una falsa strada, si trova oggi dinanzi al crollo della idea irredentistica e dello speranze imperialistiche che gli si erano fatte balenare . . . . 67. - Gli Stati Uniti in guerra anche con l'Austria. 7 dicembre 1917. - Il presidente degli Stati Uniti firma la dichiarazione di guerra all'Austria-Ungheria, gi:ì ap:provata dal Senato Americano. 68. - Anche gli inglesi combc:\,ttono sul nostro fronte. 8 dioemb,·e 1917. - Un ordine del giorno del comandante supremo delAb!::~:a Acqua Nocera-Umbra " SORGENTE ANGELICA ,, =====gassosa, leggera, digestiva===== Biblioteca Gino Biànco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==