' • - 340 - \ rpmli 11011 d ò tlalo ùi trnn~igorc. Non pus• ~iaruo far gotto clei fini supremi per oui siamo (,11trati in guel'l'a o por oui taJlti saorifici abbiamo richiesti nlla nn:Gione, fini di liberaziono dei nostri fmtolli o tli sicurezza tlella nostm iudipenclomrn,. Tra i nostri fini di guorm non vi sono nè gli ,m10111bmmeutidegli stati nemici, nè camhiamcnti degli altrui ordinamenti interni. Le giwanzio della pace debbono, in primo luogo, trovarsi nelle condizioni stesse della pnce in q11auto conformi all'equità, rispettose, nella mi.siua, del possibile, delle aspirazioni delle popolazioni, non contrarie ad un equo rico1101<cimentodelle condizioni fondamentali ili vita libera e indipendente cli ogni stato, non miranti a facili aggressioni contro terzi, e ([Hindi intollerabili por la sicnrezza altrui, se nR><ionrantila difesa normalo delln inclipen41(,nza cli ciascuno stato. Le garnn1.ie clella pace che si possano organiz1.are con una lega delle nazioni e con la co:<tituzione di arbitmti obbligatori saranno nn di piì1 che si aggiunge allo stato cli possibile clnrn,ta normale cli una pace equa e ragio11ovole, in quanto provvedono ad evitare i JH•ric•olidori vanti dalle ambi1-,ioni, \lalle c1111itligie, tlalle torbicle passioni e dalle ingiustificato pre1)otenze e capricci soverchiatori degli uni e degli altri. Ma la pace da eonRervm·si deve essere tale cla meritn,re cli es- !'lere conservata, pereùè conforme ai 1lettami generali della giustfaia, della libertà e del l'ÌHpetto <lolla dignità nmana. Nella Nota papale non trovimno alcuna iulC\gnata indicazione delle coudfaioni foncl11rnontali dell' invocata paco equn, e ginsta. L' appellarsi allo spirito cli conciliazione delle parti non <là nessuna base ad un negoziato e nemmeno suggedsce elemeuti di 11nne, ventualo trnnsa1.ione, nè tampoco vi supplisce il dire che il vantaggio della riacquistata pace compenserà chiunque anche delle ragioni sue rniFiconosciute e dei torti non riparati, o l'insistere sulle garanzie di successi va durata cli una pace che ril1seisse monca ecl ingiusta. 'l'auto il disarmo, come l'arbitrato obbiigatorio, come In, libertà e la comunanza dei ma,ri riguardano il dopo guerra ed il suo perdurare, !I.Dziehèi termini in cui la, pace possa esRore concordata e fissala. Le nazioni alleate Rono Reese in campo per l'alto scopo ideale della dil'osa e reiutograziono llella gi usl.faia in• temazionale violata, del diritto dei llopoli barbaramente conculcato, ma perseguono ozia ud io scopi !ol'Oparticolari, i quali, lungi clall' essere inspirati n, coucetti di imperfalismo, come tende1rniosamente viene insinuato, rispondono appunto all'equanime, legittima applicazione deip1-ineipì generali della. giustizia interna1.iouale, del diritto e della libertà dei popoli. La F1:ancia, vittima insieme con la R11sf!ia, (li quel!' aggressione tlol 1914 che ha pochi riscontri nella storia del mpndo, 11e1·seg11lea restituzione delle provincie che violentemente le furono strappate nel 1871, e l'Italia eomlHLtte l)Or l' integtazione dei snoi confini natnrnli, per la libemzione dei fratelli oppressi llnllo straniero e per assicurarsi nell'Adriatico lo condizioni necessarie alla sua esistenza e alla Rna legittima sicurezza. La questione achiatiea forma per l'Italia una delle finalib\ essenziali clella gnerra e, come '('n già detto in quest'aula per bocca del Governo, essn, per noi e i nostri alleati, è fuori di rlise11ssione. Nulht vi è cli imperia;listico nelle nostre ri vendieazioni. Non starò a dilungarmi sul!' intollerabile nostra situazione in conseguenza clell' artifi· cioso ·assetto :uhiatieo prima della guorrn. La diversa conformazione <lelle coste cli quel mare produce praticmnente le gravi conse• guenze tli natura strategica ehefnrono e sono sperimentate cli fatto nella presente guerm. .Dal punto cli vistn, etnico, è abbastanza noto oramai che le nostre rivendicazioni sono jn8pirate a concetti essenzialmente coneilinnti e pienamente rispettosi dello esigen1r.e politiche e<l economiche dei popoli slavi, ell è naturale che sia cosr, trattandosi di territori a popola1.ione mista, nonostante l'alto valore economico, storico e politico tlei centri (li pura italianità della sponda opposro. Il nostro programma è pertanto inspirato alla necessità tl i sacrifici e concessioni reciproche, e mira a Il' instauramento di una conclfaione di cose che permetta in avvenire la più fiduciosa, la piì1 cordiale ed amichevole collaborazione e convivenza della nostra razza con quella slav:i, nostra limitrofa. Quanto al vicino Oriente, l'Italia per la stessa sua situazione geogmfica, no11può in alcun modo disinteressarsi delle condizioni Ilei 11:editerr:meo. Così, per ragioni politieht' ·----------------·-- I ~ Lihr_i di E. M. ?Rf'.Y hanno rinnovato I I 11 sentimento patr1othco - Catalogo a richiesta J I Firenze - R. BEMPORAD &. FIGLIO, Editori Il ·--------------·-------------- Bib1,v1.vv'--A '-"''' 1v ....,,'-Ai 1v'IJ
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