Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1919

- 338 - Uiò :i, oui L.on pongono al.Jbast11nz:im, ente tntti coloro ohe, spinti dal solo sentimento umnnitario, e non da oonsiden,zioni interessate, o dnl semplice desiderio di servirsi del grido di pace come di un'arma di guerra, vorrebbero adoperarsi nel miglior modo per la piè1 sollecitn cessazione delle ostilità, è ehe ogni 1mbl.Jlica iniziativa di mediazione paoilicn, se presentata in un momento inoppo1-tuno, è atb a1l ostacolare anzichè a promnovere il riavvitinamento tra i belligeranti, nonohè la conelusione di un qualsiasi accorclo tm di essi. Qualnnque intromissione intempestiva o prematura tende a ~pingere le parti contendenti nel una più rigida azione, se non alla amplificazione dei loro già dichiarati scopi di guerra, rendendo cosl più difficile ogni principio di transazione o di componimento. Nella Nota del Papa si accenna distintamente alle questioni: priruo, del disarmo generale e dell'arbitrato obbligatorio tra le Na- ,doni; secondo, della libertà dei mari; terzo, dell'esclusione delle l'iparazioni materiali o indennità di guerra, salvo eccezioni particolari: quarto, dell'evacuazione dei territori nemici occupati; quinto, dell'es:une, con spirito di conciliazione e possibilmente con ri· guardo alle aspirazioni delle popolazioni, delle questioni territoriali dibattute tra Potenza e Potenza. Le due questioni del disarmo e dell' arbitrato sono strettamente connesse tra loro, perchò sarebbe tanto pili agevole ottenere il consenso generale al disarmo, quanto meglio venisse assicurata la difesa di ciascuno dagli altrui soprusi e dalle sorprese. Pel disarmo come pure per l'arbitrato, esiste già il consenso teorico cli tutte le Potenze belligeranti le quali si sono dichiarate nl 1·iguardo nelle loro risposte al primo messaggio del Presidente Wilson: Il difficile sta nel trovare l'ordinamento pratico, che tradnca in atto tali desiderati, per potere effettivamente far subentrare, come invoca il Papa, la forza morale del diritto alla fÒrza materiale delle armi. Voci all'estrema sinistra. - L'abolizione rlegli eserciti permanenti! SONNINO-, Il cardinal Gasparri, prima anco1·aclell'on. Ferri, nella sua nota al Governo inglese del 28 settembre, propone l'abolizione gC'nernle della COijorizione ohbligatoria. Non voglio ora discutere partitamente tale pro· posta: ma essa non mi sembra nè oggi, nè domani di facile attuabilitn,, tanto più che il solo servizio volontario per gli Stati la cni difosa è sopra tutto affidata agli eserciti di terra, significa, in tempo di pace, servizio di sole milizie mercenarie, il che presenta pure i suoi pericoli nei riguardi interni. Ma qnalunqne sia il mezzo pratico che si voglia escogitare pel rnggiungimento dei due primi postulati clella nota papale, rei,ta pur certo che esso non può prender per base la rigorosa osservanza della fede internazionale e della parola impegnata, il che convelTà ricordare quando si scenderà a discorrere partitamente della questione belg11,,compresa nei numeri 3 e 4 delle proposte papali. Quanto alla libertà e comunanza clei mari, in tempo di pace nessuno la contesta; in ' tempo cli guen-a il difficile ò di farla valore. Gli Imperi centrali dichiarano, in teoria, di accettarla, ma l:i, loro risposta pratica l'avete avuta nel metodo ripetutamep.te e impuue· mente raccomandato al proprio Governo, come fosse la cosa più natm·ale del monclo, dall' inviato germnnico a Bt1enos Aires, mentre stava impegnando la parola del Governo stesso al pieno rispetto della incolumità delle navi argentine: il consiglio cioè di" affonclarle senza lasciare traccia ". Condonazione reciproca dei cbnni e delle indennità. di guerra, salvo qualche eQcezione per ragioni particolari. - Queste eccezioni - ha spiegato il Cardinale segretario di Stato in alcune sue interviste - comproµdono il caso del Belgio. Permettetemi qui cli osservare che la questione del Belgio meritava di essere tratt,ata, da sè, separatamei:ite ecl esplicitamente nella nota papale e non compresa qni tacitamente tra le possibili eccezioni alla regola del condono delle imlennità e poi soltanto menzionata come uno fra i tanti esempi nella questione delle evacuazioni dei terri-- tor1 occupati. Ma· anche facendo astrazione, per ora, della -questione del Belgio, parmi evidente che quando s' invooa l'impero della forza morale del diritto è necessità distinguere la questione delle indennità cosiddette di guerra e dei danni inevitabilmente conseguenti alla guerra stessa, da quella delle riparazioni clei danni an-ecn,ti ila un belligerante, volontaL ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ $ '♦ ♦ ♦ ♦ ♦ é ♦ ♦ ♦♦ ½ ♦♦♦♦ I "[OLLDRHOASS•A" BIBLIOT-E[A DI COLTURA ·POPDLIRE FIRENZE DIRETTA DALL' ING. EUGENIO RIGNAf\:0 CATALOGO A RICHIESTA R. BEMPORAD & FIGI.JO, EDITORI T p. y f •••• ♦♦ • ♦♦ •• ♦♦♦♦♦♦ •• ♦ BibliotecaGino Bianco

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