- 338 - mularli. Essendo corsa recentemente la voce - rnccolta del resto e lasciata pubblicare nei più autorevoli giornali di Germania - di una nota snpplettiva o di dichiarazioni verbali fatte in agghmt.a alla risposta al Pontefice, ai Nunzio pontificio a Monaco, il Governo ger· manico ha tentata unQ, ambigua smentita. Ma il .ritardo frapposto e una dichiarazione della ufficiosa agenzia Wolf dànno ad essa il suo vero valore. La verità è che il Governo tedesco ri· chierle dal Belgio delle garanzie politiche, mi· litari, economiche. E poichè il caso del Belgio è sintomatico e quel che per esso si dice può valere in qualche modo anche per i rapporti serbo austro-ungarici, vale la pena di indugiare in qualche considerazione. Domandare al Belgio delle garanzie militari - dopo il 1914 - significa volere la promessa dal Belgio di lasciarsi invadere e di non farsi soccorrere. C'è da domandare: ma è stato il Belgio ad invadere 1:1, Germania o la Germania ad invadere il Belgio1 E se il Belgio fu invoso o straziato non è esso che ha il diritto di domnndu,re garanzie alla Germania 1 Dire che le provincie fiamminghe devono essere separate dalle vallone significa distrug· gere la unità. nazionale belga e con il pretesto della protezione dei firu:uminghi (ohe questi non invocano) avere una influenza preponderante sulla politica belga. Assicurare alle imprese todescbe uno sviluppo senza limitazione specialmente ad Anversa, significa impadronirsi di Anversa. Che ùisogno ha la Germanio. di speciali clausole al proposito, se aveva fino alla guerra compiuto un'opera di penetrazione cosi. forn1idabile che la cosa nel 1897 preoc~npava assai il Console Generale di Fra.noi.a e nel 1912 il signor Rantlin de la Roy scriveva: Alla Camera di Commeroio di Anversa un quinto <lei membri è tedesco. I tedeschi sono penetrati in tutte le sezioni. Otto di esse sono presiedute da un tedesco. In altre il vice-presidente è di nazionalit~ tedesca. Due sezioni hanno un ufficio puramente tedesco. La verità intorno ai disegni della Germanio. sul Belgio è data dalle parole pronunziate il 5 aprile 1916 nl Reichstag dal deputato Spahn, capo del centro e rappresentante lli tutti i partiti ùorghesi: « bisogna vegliare ENTRIERE I GIENICHE: SIGURINI it iok,c-a Gino Bia -1r.o perchè il lJelgio cada politicamonte, milit.'l.r• mente ed economicamente nelle nostre mani »; è data dalle dichiarazioni fatte nel gennaio 1917 dal Bethmann--Ilolweg all' arnùasciatore degli Stati Uniti, al quale il Cancelliere dichiarava che cm necessario che la Germania avesse i forti di Liegi e ::Samur, ed il controllo dell'esercito, <lei trasporti e del commercio del Belgio. Sono questi i propositi di pace dei nostri nemioi; sono questi i fini che essi non osa110 confessare perchè sentono che solleverebùero una, se è possibile, ancora più profonda indignazione nel mondo civile. Essi dicono: Riuniamoci intorno al tavolo verde e, deposte per il momento le armi, •liscntiamo. Non sarà difficile trovare un te1 · reno di accordo. E tentano con ciò di rinnovare il giuoco che portò alla Germania buoni frutti nel 1866 e nel 1870. Il 19 luglio 1866 quando il ne~oziatore austriaco arrivò da Vienna accettando il programma. di pace ohe Bismarok ste11soaveva indicato quattro giorni avanti, fu b Prussia che respinse questo programma; nell' intervallo Napoleone III s'era lasciato adescare e Bismarck invocò l'assenso della .Francia per imporre ai vinti una pace assai più dnm di quella di cui egli aveva loro parlato prima. Il 28 gennaio 1871 quando Jules Favre conolnse l'armistizio nessuna condizione di pace vi fu inclusa. Non soltanto il Cancelliere serbò un silenzio assoluto sulle sue pretese fino al momento in cui ebbe dinanzi un'assemblea rm1· segnata a trattare e un governo obbligato :~ firmare: ma egli ritardò anche fin elle potè la pubblicazione dell'armistizio; tanto che l'attaché militare inglese che si trovava a Versailles ne conobbe il testo soltanto tro giorni dopo. È - scrisse Mr. Valfrey - che prima di tutto Bismarck voleva arrestare la guerra e iniziare le trattative, penuaso che una volta deposte le armi la Francia non le avrebbe riprese. Mal' Intesa non si lascierà prendere al laccio. Essa ha esposte alla luce clel sole le sne condizioni e non si lascieril. trascinare a pom· parlera prima di avere indotto i nomici a sv-elare i loro disegni o prima di averveli costrntSPECIALISfTflASTRUTTORE Dotrel' 81USE:PP-E: SIGURINI MEDICO CHIRURGO Mll.,ANO VIA PLINIO 10 MILANO I,escere "CENNI 81JL METOUO" ==== nella Yitu Pratica -
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