Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1919

- 324 - l'riJ.Ua ùi supararsi i memhl'i llella Conferenza banno tenuto n fare itll' unanimità la seguente dichiitraziono: " Le rotenze alleate, più strettiunouto unito che mai per la difesa dei diritti dei popoli, particolarmente della penisola balcanica, s0110 decise a deporre le armi solo quando avrnnuo raggiunto lo scopo ohe ai loro occhi sovrasta a tutti gli altri: quello di rendere impossibile il ripetersi di tma criminosa aggressione come quella. di cui l'imperialismo degli Imperi centrali porta la responsabilità ". La Conferenza degli Alleati ba preso decisioni circa i territori ellenici attualmente occupati militarmente. La Fmnoia, la Gmn Bretagna e l'Italia cesseranno simultaneamente nel più breve termine le occupazioni militari ohe effettuarono forzatamente nel territorio dell'antica Grecia, in Tessaglia e in Epiro. L'occupazione del triangolo formato dalla strada di Santi Quaranta e dalla frontiera dell' Epiro sarà mantenuta provvisorialllente nell' interesse della sicurezza, con la riserva di una intesa italo-greca per il ristabilimento delle amministrazioni civili1 sotto l'autorità. di un commissario ellenico. L1t l!'!•ancia, la. Gran Bretagna e l'Italia conserveranno durante la guerra. la base navale o militare di Corfù, che rimane sotto la sovranità. della Grecia. Gli ufficiali genemli degli eserciti e delle marine alleate giunti a Parigi in ocoasioue <lolla Conferenza balcanica, hanno tenuto al :Ministero della Guerra. e al Ministero della Marina varie riunioni, durante le quali furono esaminate tutte le questioni relative alla condotta genera.le delle operazioni e alla gnerra sottoma,rina. 38. - Una nota di Benedetto XV per la pace. 1° agosto 1917. ~ Il papa dirige ai capi delle potenze in guerra una nota nélb quale accenna agli orrori della guerra ed invita i governi delle nazioni bel)jgeranti ad accordarsi sopra alcuni punti fondamentali per addivenire alla conclusione della pace. · [ll governo ita.liano ricevè la nota por mezzo dell'inviato straor<linario ù' Inghilte1Ta presso il Vnticano]. .Ai capi dei pO'poli belligeranti, ::iiu da.gli inizi del nostro pontificato, tra gli 01Tori clella terribile bnfera che si ora. abùnttnt!L wll' Europn, tre cose sopra le itltre noi ci proponemmo: una perfetta im11nrzialità verso tutti i belligeranti quale si conviene a chi ò paclre comune e tutti ama oou pari affotto i suoi figli; uno sforzo continuo ili fare il maggior bene che da noi si potesse e ciò senza eccozione di ipersone, senza distinzioni <li nazionalità. o di religioni, come ci detta. e la legge universale della carità e il supremo ufficio spirituale a noi affidato cla. Cristo: infine la cura assidua, richiesta del pari dalla nostra missione pacificatrice, di nulla omettere per quanto era in poter nostro elle giovasse ad affrettare la fine di questa c11lamità inducendo i popoli e i capi a più miti consigli, alle serene deliberazio:ni della pace, ùi una pace giusta e duratura. Chi ha seguìto l'opera nostra per tutto il doloroso triennio che ora si chiude ha potuto riconoscere che come noi fummo sempre fetleli al proposito di assoluta imparzialità e tli beneficenza così non cessammo do.Il'esortare e popoli e governi belligeranti a tornare frntelli, quantunque non sempre sia stato reso pubblico ciò ohe noi facemmo a questo nobilissimo intento. Sul tramontare del primo anno di guerra, noi rivolgendo ad essi le più vive esortationi indicammo anche la via da seguire per giungere ad una pace stabile e dignitosa per tutti. Purtroppo l' appollo nostro non fu ascoltato; la gue1Ta proseguì accanita per altri due anni con tutti i suoi orrori; si inaaprì e si estese anzi per terra e per ma.re e persino nell' at'ia, donde scese su città inermi, su queti villaggi, sui loro abitatori innocenti, la desolaziono e la morte. Ed ora nessuno può immaginare quanto si moltiplicherebbero e si aggraverebbero i comuni mali se altri ruosi ancora, o peggio, se altri anni si aggiungossero al triennio sanguinoso. Il mondo civile dovrà dnnque ridursi ad un campo di morti 1E l'Europa, così gloriosit e fiorente, correrà, quasi travolta da una fol!ht universale all'abisso, incontro ad un vero e proprio suiciclio 1 In sì angoscioso stato di cose, dinan:d a così grave minaccia noi, non per mire politiche particolari nò per suggurimento o interesse di alcuna clelle parti belligeranti, ma mossi unicamente dalla coscienza del supremo dovere cli padre comune dei fedeli, dal sospiro dei figli che invocano l'opera ·nostra, e la nostra parola pacificatrice, cfallavoce stessa dell' umanitil. e della 1·agione, alziamo nuovamente ·n griclo di pace e ririuoviarno un caldo appello a chi tiene in mano le sorti delle nazioni. Ma per non contenerci piiLsulle geuernli, come le circostanze ci suggel'irouo in passato, vogliamo ora nisccndero a proposte pià. concrete e praticho e<l i,nvita.re i go,'orni elci Bibliotec CtlEDITO ITALIANO Qualsiasi operazione cii banca

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