Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1919

- 812 - Uli alleati l.Jauno, non meno del Governo 1legli Stati Uniti, un profondo desiderio di ,·c<lere terminare il piò. pmsto possibile l:1 gnarra di oui gli Imperi centrali sono i responsabili e ohe infligge all'umanità tanto orll(loli sofferenze. Ma essi stimano che è imposo1ibiledi rnalizzare fin <laora una paco ohe assicuri loro lo ripa1·azioni, le restituzioni e lo garanzie alle quali dà loro diritto l' nggrossione· la cui responsabilità 1·ioado sulle Potenze centrali e il cui principio stesso tendeva a distruggere la siourezz11d, ell'Europa, una pace che permetta inoltre di stabilire su basi ilolide l'avvenire delle nazioni europee. Le nazioni alleate hanno coscienza di non combattere per degli interessi egoistici, ma li!opratutto per la salvaguardia dell' indipendenza dei popoli, del diritto e dell'umanità. Gli alleati si rendono pienamente conto delle perdit~ e delle sofferenze che la guerra fa sopportare cosl ai neutri come ai belligeranti e le deplorano; ma non se ne considerano responsabili, non avendo essi in alcun modo nè voluto, nè provocato questa guerra e si sforzano di ridurre questi danni nella misura compatibile con esigenze inesorabili della loro difesa contro le violenze e le insidie nemiche. Fin da ora essi prendono atto con soddisfazione della dichiarazione fatta ohe la comunicazione americana non è in alcun modo connessa nella sua origine con quelle delle Potenze centrali trasmessa il 18 dicembre per il tramite del Governo dell'Unione. Essi, non dubitavano per altro della risoluzione cli quel governo di evitare perfino l' apparenza di un appoggio morale accordato agli autori e responsabili della guerra. I Governi alleati credono di dover protestare nella mani.era la più amichevole ma altrettanw decisa contro· l'assimilazione stabilita nella nota americana fra i due gruppi di belligeranti. Questa assimilazione basata su pubbliche dichiarazioni delle Potenze centrali sta in contrasto diretto con l'evidenza tanto per ciò che si attiene alle responsabilità del passato quanto per ciò che riguarda le garanzie dell'avvenire e il presidente Wilson menziouaudola non ha inteso certo di associarvisi. Se v' ha nell'ora attuale un fatto storico sicuro esso è certo la volontà di aggredire della Germania e dell' Auetria per a11sicurar11l'iegemonia in Europa ed il dominio economico del mondo. La Germania con la dichiarazione di guerra, e con la violazione immediata dd Belgio e del Lussemburgo o con la sua condotta cli guerra, ha dato prova del suo sistematico disprezzo cli ogni prin ~ipio umanitario e di' ogni rispet\,o dei piccoli Stati. Via via che il conflitto si è sviluppato l' atti tudine delle Potenze centrali o dei loro alleati ò stata una continua sfida all'umanità ed alla civiltà. Occol'l'e forse ricordare gli orrori ohe hanno accompagnato l'inva8ione del Belgio e della Serbia, il regime atroce imposto ai paesi invasi; il massacro di centinaia di migliaia di armeni inoffensivi, le barba1·ie commesse contro le popolazioni della Siria, le incursioni di Zeppenn su città aperte, la distruzione per mezzo cli sottomarini di piroscafi e navi mercantili pur battenti ba,ndiera neutrale, il crudele trattamento inflitto ai prigionieri cliguerra, gli a11sassiuiigiuridici di miss Cawoll e del capitano Fryatt, la deportazione e la schiavitù imposta a delle popolazioni civili, ecc.? L'esecuzione di una tal serie di delitti perpetrati senza preoccupazione della riprovazione universale spiega ampiamente al presidente Wilson la protesta degli alleati. Essi - stimano che la nota da loro rimessa agli Stati Uniti in risposta alla nota tedesca, rispondo anche alla domanda fatta dal Governo amel'icano e costituisce secondo le precise espressioni di. quest'ultimo una dichiarazione pubblica sulle condizioni alle quali si potrebbe por fine alla guerra. Il signor Wilson chiede dippiù : egli desidera che le Potenze belligeranti affel'mino chiaramente gli scopi che esse si propongono continuando la guerra. Gli alleati non hanno difficoltà alcuna a rispondere a questa domanda. I loro scopi di guerra sono ben noti, essi sono stati formulati a più riprese da,i capi dei loro vari governi. Questi scopi di guerra saranno esposti nei loro partioolal'i con tutti i compensi e le giuste indennità por i danni suliìti soltanto all'ora dei negoziati. Ma 11mondo civile B!!, che essi implicano necessariamente ed in primo luogo la restaurazione del Belgio, della Serbia e del Montenegro ed i risarcimenti loro dovuti, r evacuazione dei territori invasi in Francia, in Russia, in Romania con giuste riparazioni, la riorganizzazione dell'Europa garantita da un regime equo e fondata nel contempo sul rispetto delle nazionalità e sul diritto alla piena sicurezza ed a.Ha libertà dello sviluppo economico che tutti i popoli, grandi e piccoli, possiedono, nonchè su convenzioni territoriali e regolamenti internazionali atti ;i, garantire le frontiere terrestri e marittime contro attacchi ingiaRtifì.cati, la restìtnzione delle province e territori altre volte strappati agli alleati con la forza e contro i voti delle _uopolazion"i, la liberazione degli italiani, degli s:avi, clei romeni, e clei czeco-slovacchi dalla dominazione straniera, la liberazione delle popolazioni sottomesse alla sanguinosa tirannia dei turchi, il ricacciare fuori d' Europa. 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