- 306 oiare lo. Francia con le forze unite. Le istru· zioni ai negoziatori suonavano cosl: Proce• dere con abilità. e circospezione, fingere fe. deltà. alla Francia, mantenerla nella piena fiducia, non rifiuta.re recisamente qualsiasi sna nuova pretesa e pascerla di vane speranze. Il successo di Metternich fu completo ed ebbe il suo riepilogo in Fontainebleau. Il conte Tiszo. ed il conte Berohtold sono stati meno fortunati di Metternich. . . . . . 10. - L' on. Boselli proclama i fini di guerra dell' Italia e dell' In• tesa: il principio di nazionalità. 5 dioemb1·e 1916. - Alla Camera italiana, l' on. Boselli proclama. i fini della guerra: assetto europeo fondato sul principio di nazionalità, esclusione di egemonie, sicurezza dei confini d'Italia; assetto dell'Adriatico e del Mediterraneo. Nella stampa estera ed italiana si è molto discusso circa il futuro assetto del· l'Adriatico, anche per effetto di una viva propaganda, le cui origini rimontano a spiegabili manovre nemiche. Ma per noi e per gli alleati nostri tale questione è fuori di· soussione. L'auspicata vittoria finale oi a;siourerà. il dominio dell'Adriatico, ohe per l'Ita• lia significa difesa legittima e necessaria e ohe senza obliare le giuste esigenze delle vicine nazionalità. slll.ve e le necessità del loro sviluppo economico, assicurerà parimenti i di.ritti imprescrittibili della nostra nazionalità. sull'opposta sponda. Noi prevediamo ed auspichiamo un avvenire di operosa fiduciosa e cordiale collaborazione dell'Italia colla Serbia e col Montenegro nel campo politico e in quello econo• mico. La restaurazione di quelle valorose nazioni, insieme a quella del Belgio, costituisce uno scoponobilequanto essenziale della nostra guerra. Coll'invio di un contingente di nostre truppe a partecipare all'impresa di Salonicco rispondemmo al concordato programma della perfetta unità d'azione cogli alleati nostri. Abbiamo per tal modo recato pure alla Romania qnell' aiuto fraterno, che era in poter nostro di darle e, in pari tempo, con questa spedizione l' Italia ha manifestato e confermato il suo proposito di tenersi presente allo svolgimento ed alla soluzione di quei problemi balcanici e mediterranei da cui dipenclouo vitali suoi interessi politici ed economici, e che sono connessi cogli eventi militari in quelle regioni. Gli interessi mediterranei dell'Italia fu. l'Ono sempre oggetto della vigilante nostra attenzione. L' Italia è potenza essenzialmente mediterranea: nel mare è la sua strada e il suo avvenire. Non cerchiamo predominio ma eolo l'equilibrio delle forze, condizione ne• cessaria di pace, di prosperità. L'Italia forma sempre un elemento di sicurezza e di stabi• lità. ed abbiamo ferma fiducia ohe l'assetto internazionale, che risulterà dalla vittoria, as• sicurerà quell' equilibrio del Mediterraneo Orientale che costituisce uno dei capisaldi della politica italiana. Le medesime supreme necessità politiche ed economiche dell'avvenire nostro, hanno motivato l'estensione data alle operazioni mi· litari sulla fronte di Valona, la quale rimarrà ' sicuro baluardo della nostra situazione stra· tegica dell'Adriatico e sarà punto di partenza alla nostra operosa futura espansione commer• ciale nella penisola balcanica. Ma principalmente, mercè le nostre occupazioni nell'Albania meridionale, abbiamopotuto efficacemente collaborare cogli alleati nostri coll'impedire il contrabbando di guerra, che era esercitato dai nemici attraverso la frontiera greca; e mediante il collegamento operato dalle nostre truppe con quelle 10,Ueateprovenie;i:iti da Salonicco, si è chiu~a contro i nemici quella parte della fronte balcanica. L'azione spiegata in Grecia dagli a.lleati fu anclie diretta ad impedire i conflitti in· terni cui poteva dare origine il mOVllll;ento venizelista. Misure efficaci furono adottate a tal fine dagli alleati, le cui direttive politiche sono aliene dal fomentare o favorire aleatori movimenti antidinastici in Grecia. Dopo che, in seguito all' azione ferma degli alleati, pareva si fosse finalmente tro• vato In Grecia un accomodamento dei partiti contendenti, abbiamo dovuto assistere negli ultimi giorni a dolorosi conflitti ed agitazioni in Atene, in occasione della richiesta consegna agli alleati delle artiglierie, che le truppe greche temevano dovessero essere rimesse alle milizie venizeliste. Il conflitto è stato composto e confidiamo che si abbiano ad evitare in avvenire maggiori complicazioni. Non è nelle nostre vedute e nei nostri sistemi - ed in ciò siamo di perfetto accordo cogli alleati - costringere alla guerra popolazioni che dalla guecra rifuggono, ma possiamo esigere che ad esse venga materialmente precluso il modo di portare aiuto diretto o indiretto ai nostri nemici. Nella primavera, del 1915, prima clell:t nostra entrata in guerra, la Francia e l' In· ghilterra manifestarono a Pietrogrado il loro pieno at1senso a che nel futuro trattato cli pace fosse alla Russia attribuita Costantinopoli con le dovute garanzie di libertà degli 81bu01.ecc CREDITO ITALIANO - Qualsiasi operazione di banca
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