Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1919

,, - 305 - dentale dell'Isonzo con Gradisca; - 3o Piena autonomia municipale, università italiana e porto franco per Trieste, c11l sarà una città libera; - 4° Tutela degli interessi nazionali di suclditi italiani in Austria- Ungheria; - 5o Esame benevolo dei voti cl1e l'Italia emetterebbe ancora sullo insieme delle questioni, che formano l'oggetto dei negoziati (specialmente Gorizia è le isole); - 6° Riconoscimento llell' occupazione di Valona e disinteressamento completo dell'Austria-Ungheria in Al· bania. L'esecuzione fedele e leale dell'accordo sarebbe stata assunta dall'Impero germanico. Seguiva un riassunto delle modalità proposte dal Governo austro-ungarico per l'esecuzione delle concessioni. Ripetuta la proposta di garanzia delle concessioni per parte del· l' Impero germanico, si aggiungeva la.manifestazione solenne del Governo imperiale e reale d'Austria-Ungheria circa la istituzione di commissioni miste per il cominciamento della messa in esecuzione dell'accordo. Il settimo ed ultimo punto dichiarava: '· I militari originari dei territori ceduti all' Italia non presteranno più servizio sulla fronte dell' armata austro-ungarica dopo che l'accordo sarà. stato concluso ''. Per illustrare la vera.portata di qnelle proposte occorre ave1· presenti due telegrammi del ministro austro-ungarico Burian all' ambasciatore austriaco a Roma barone Macchio, riportati nel Libro rosso austriaco. In quello del 18 maggio 1915 si proponeva un articolo aggiuntivo per regola.re il lavoro delle Commissioni miste, premesso però l'avvertimento : '' Ogni forma di occupazione militare deve essere esclusa; la consegna dei territori ceduti deve seguire dopo la ratifica delle decisioni delle dette Commissioni ". Col successivo dispaccio del 22 maggio u. s. del Libro rosso, il Burian telegrafa al Macchio: '' Per salvare i nostri reciproci Paesi da una, guerra dissennata (ainn-loaen Kriege) autor.izzo V. E. a fare un ultimo tentativo presso il barone Sonnino e a domand:µ-gli ae egli sia disposto ad eseguire nel suo completo contenuto l'accordo secondo il nostro ultimo progetto, qualora noi - senza però ammettere la iuJmediata, occupazione militare (ohne aber di.esofortige militiirische Besetzung einzuraumen) - facessimo ancora un passo ulteriore verso l'Italia sulla questione della messa in attuazione 11 • ENTRIERE Questo energico e reciso rifiuto di qualsiasi immediata ocoupazione militare, mantenuto fino agli ultimi momenti delle trattative diplomatiche, dimostra la malafede delle proposte ed il proposito di trarre le cose in lungo per paralizzare la mobilitazione dell'esercito italiano ed il bisogno di guadagnare tempo per poter assalire l'Italia, portando sulla nostra fronte forze militari che erano impe• gnate in Russia e nel settore balcanico. Ciò apparve evidente al Ministero Salan· dra-Sonnino ; donde la necessità di rompere gli indugi. • È venuta solo dopo la confessione ufficiale di questa iniqua malafede. Il ministro conte Tisz:t non esitò a dichiarare al Parlamento ungherese nella seduta del 28 agosto ultimo che le trattative e le offerte di cessioni di territori all'Italia ebbero esclusivamente per movente la necessità di guadagnare tempo, sia pure per un mese, una settimana, un giorno. Posteriormente il ministro Tisza si pentì dell'enorme errore commesso e cerc,ò di ripararlo, ritrattando in successive sedute la confessione rimproveratagli aspramente clalla stampa tedesca e da alcuni deputati; mn. troppo tardi e vanamente. Opportunamente il nostro ambasciatore a Parigi, sen. Tittoni, nella sua lettera del 5 settembre all'on. Maggiorino ]'erra.ria, sulle responsabilità della guerra, scriveva: '' Il conte Tisza si è compiaciuto che queste trattative abbiano fatto perder tempo all'Italia e ritardato il suo intervento fino a dopo la vittoria di Gorlice, in guisa che l' A.ustria potè sguarnire la frontiera !!erba e raccogliere forze sufficienti per parare l'attacco italiano 11 • Le pa• role del conte Tisza mi richiamano alla mente la tattica eseguita nel 1813 da Metternich verso Napoleone. Metternich concepì il piano di fare alla Francia offerte di sistemazione territoriale (che era. deciso a non mantenere e che sapeva bene che non potevano da Napoleone easere accettate), di variare continuamente queste offerte, di discutere su di esse a lnngo, di far perdere pitt tempo che foese possibile per dare modo all'Austria. di condurre a termine i suoi armamenti. Una. volta questi compiuti, interrompere le trattative con la Francia, ed insieme alla Prussia (segretamente partecipe del piano di Metternich ed aderente ad esso) unirsi alla Russia e echiacSPErllUSTA ~trrTORE 0oij;"i"fusf~p c.D~1NI MEDICO C IRURGO MILANO VIA PLINIO 10 MILANO Lea-sere " CEN.NI SlJ'L METODO" nella Vita PJ•atica ==== l ~ENICHE: alGURINI ------------------.- 20 E; 'blioteraGirlOBianco

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