Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1919

243 - La produzione alhnen tare pel dopo guerra. « Le condizioni del nostro paese non sono tali da permettere, alm<'no }Jer ora, di contare su di una prodnzioue <li frnmcnto che l"Oddisfi al fabbisogno>: così giudica l' ing. Zattini, direttore della statistica agraria <lel nostro i\Iinistero <li agricoltura, la i;;ituazioue della produzione del frumento i 11 Italia, l' alibiamo visto più i"Opra. E il ì\linistro d' Agricoltura, on. l\Jiliani, in un proclan,a diretto agli agricoltori italiani sci-isso con rude ma lodevole e<l oppo1·tuna franchezza: « Quali che siano gli eventi, anche dopo l'auspicata pace vittoriosn., l'Italia deve fare assegncrniento su sè stessci 11e1· le necessitèi della suci alimenta::;ione: questo bisogna si fissi bene in mente di tutti, perchò è. condizione di fatto ineluttabile>. In fali affernrnzioni è mil'abilmente sintetizzata la nostm situazione per quai1 to concerne la produzione alimentare per il fabbisoguo del consumo del paese nell'immediato dopo guerra. Non si produce pane a suflìcicnz:t per il bisogno do! consumo della popo1:tzionc: bisogna quindi provvedere a produrre quanto occorre a colmare la deficenza della produzione del frumento sia pm·e nel più Rtretto limite, perchò non si può contare su importazioni dal1' estero, nella misura che occorrerebbe per completare quanto ci occorre: le cause per cui non si possa contare su questa importazione, sono note, non è il caso di ridirle qui. La realtà è qnesta: bisognci contare unicamente su noi stessi, sulla nostra produzione alimenfarc, e sforzarsi a fare di tutto affinchè essa possa essere quale la situazione imperiosamente richiede. E questo è, e deve essere compito di tutti, non degli agricoltori soltanto, bensi di loro, dei consumatori ed anche del Governo. I consumatori si persuadano che pure a guerra finita, e probabilmente anche fino .a molto dopo, bisog11afar economia: consumare il meno possibile, il pm·o necessario, ri~lnrr~ al minimo il consumo di pane e nmediarc alla dcfìccnz:t con qnanto può !'.ostitnil'lo per i bisogni alimentari, ron altri fa,riuacci, con patate, con lrgnmi, con vrrd uro, con castagne ecc. Non parliamo per un bel pezzo dei pin.ceri della tn.vola ! Dobbiamo limitarci a quanto si ha o si trova e ,;erve a soddisfare al bisogno dcll' alimentazione per vivere e lavorare, e ridurre il consumo allo stretto necessa1fo. Con queste restrizioni i consnmatori possono att<;mnarc di molto gli effetti dell:t c1fai alimentare ('hc 11011 mancheremo di avere ancora nei primi tempi dopo guerra. Gli agricoltori hanno il com11ito principale di portare essi il massimo cont1·ilmto alla soluzione della crisi alimentare del dopo guqna,, pro<luccndo tutto quanto le condizio11i particolari e geurrali permettano. E precisamente, eoRa1 Non facciamo questione di scelta: produrre, produrre molto, pro<lurre derrate alimentari, prod111·1·eroba da 111a11gictl'e, tutto qmmto sia possibile! E c'è drwYero da spaziare, fra il grano, granoturco, riso, orzo, grano saraceno, segale, avena (contrariamente a quauto comunemente si crctle, è ottima anche CRRaper la nostra alimentazione), fagioli (detti ben giustamente la carne del povero .... etl ora anche dei non poveri), f.we, piselli, ceci, lenticchie, patate, verdura. Seminare, seminare! Produrre, produrre roba tla nrangiarc ! Per farlo, doYrcmo forse contravvenire ai canoni, alle regole fondamentali dell' ap:1·icolturn. razionale 7 Donemo fare dcli' agricoltnm di ripirgo1 Non importa! Ne avremo facilmente l'assoluzione! Verranno poi di nuovo le condizioni normali in cui quei canoni potremo ritornarli in onore. Per intanto è nostro dovere di produrre. Produrre in qualunque moclo, pm·e di rendere meno uruta la grave crisi alimentare ifa cui siamo prcRi, e e per prevenire si arntizzi cli più. Non un palmo di terreno sia lasciato incolto. E se anrhe non ,;i avessero tutti i mezzi necessari per <lare la massima spinta alle coltfrazioni, non importa; si semini, si semini, anchr sr ci Ri deve accontrntare di raccolti poco cle,ati, pur di produrre, ovunque sia possibile, roba A tavola bevete Acqua Nocera-Umbra "SORGENTE ANGELICA ,, =====gassosa, leggera, digestiva===== Vlv\.,d Gino Bianco

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