Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1919

- 2.1:2minn, ma f-i Y<'rifìcò ptn'<' ron nn prolnup;ameuto ili fr<'tlllo olt1·<'l'inizio 1klla 111·imiwcra, o oou caldi eccessi \'i nel giugno cl1e cagionnrono la sh·ella finale o strimiuzimento ùello grnnellc, specialmente n<'lle provincie dcli' Italia, settentrionale, dovo la vrg<'tazioue arretrata fu sopraffotta tlni calori est.ivi. Molto intere,:sa,nti sono i rilievi fotti dull' ing. G. Zitttiui, direttore della st.ttist.icn, agrnria, circa lo canse o gli C'ffetti 1n·esentatisi C'On un 1wso divcrf;O nelle vn1·ie reg;ioui tl' Italia. Per ciò che si riferisce nIla superficie coltivata a frumento, cita i seguenti dati pel 1916 e pel 1917, in co:qfrouto n,H'anno 1irecetle11te alla guerra, cioè il 191-! cb·e corrispoutle alla conllizione media: 1914 1916 1917 ettari ettari ettari Italia settentrionale .......... 2,284,4.00 2,354,200 2,219,600 Italia meridionale ed insulare. 2,481,900 2,372,100 2,052,500 TOTALI., •• 4,769,300 4.,726,300 4,272,100 ' Queste cifre dimostrano che la minor coltivazione, iniziatasi nel 1916, si è principalmente verificata nelle provincie meridionali ed insula,ri, sia perchè, osserva l' ing. Zattiui, in esse è riescita più grave la rarefazione della mano d'opera, sia perchè l'azienda agraria, nel campo della cultura esteui;:iva, ]rn, carattere temporaneo, sia infine perchè le condizioni di suolo e cli clima rendono più aleatoria la coltivazione erba-0ea. Quanto alla produzione nelle varie regioni d'Italia, l' ing. Zattini la riassume in questi dati: ::l " " o °d ' ('S·~ ceo~ .;.. s... -- ~0:1 di =i «I·- r.lJ TOTALE .., " ~]~ .... ~ ... """ , , rn :;?," 1914 quintali 29,329,000 16 824,000 46,153,000 ~ per ett.re 12,8 7,0 9,7 1916 quintali 30,219,000 17,825,000 48,044,000 fl per ett.r• 12,9 7,5 10,2 1917 quintali 22,110,000 15,992,000 38,102,0UO ~ per ett.•• 9,7 7,8 8,9 Risulta cosi che mentre nelle provincie meridionali ed insulari la minor proùuzione ò proporzionnta nlla minore i,;npl'rficic, tanto tlit ('R-Srrvianzi JlCl 1917 11n riumeuto tli prodotto per ettaro, in qncllc i:,ettentrionali si è invece vcrifi- <•ata nna notevole riduzione i:,ul rendimento nnitm·io por le virenùe della stagioue pitt i:,opra n,rccnnate. Astrn,zione fatta dalht ripercnsi:,ione che certamente ebbe lit gnel'l'a, nnn, scarsa proùuzionc di frm1wnto 110H è nuova in Italia: crrto, l'OlllC fn giiì 110tato, quella Ilei un 7 fu la più sc:tr1<a del clecc1111ioultimo. Quauto alla possibilità tli una proùnzionc che soclclii:,fial nostro fa,bbisogno, l' ing. Zattiui è d'avviso che lo 0011ùizioui tlel uostro pnese non siano tali tla permettere, almeno per ora,• di ' contarvi. E no dà qneste rngioni. La terra ha born,ì aumentata la sua feracitiì grazie itl 1n·ogt·esso dell'agricoltura,, ma la 1,ua estensione ò sempre quella: anzi, dice, in Italia la superficie a frumento è, in senso economico, eccessh'o, in quauto si seminano delle terre di bassissimo rendimento: il che è consentito solo pel fatto della piccola proprietà terriera che non valuta le spese e che 0011siùcra per tornaconto anche la semplice duplicazione tlelle semente, 1mrchè sia sufficiente ai bisogni domestici. E che realmente vi sia poco da basarsi sulla di versa estensione della coltura, basta conside.rare le cifre su riferite sulla su• perficie seminata a frumento e sulla produzione nell' ultimo novennio. Esaminanùo tali cifre si rileva fra l'altro, che nel 1915 la superficie superò di oltre 300 mila ettari quella ùel 1913, mentre si ottennero 12 milioni di quintali di meno: e si rileva pure che il rendimento unitario del 1910 è stato anche miuore del 1917. L'ing. Zattini ha ben ragione di dire che può a.ltresì calcolarsi che se nel 1917 si fosse avuta una stagione propizia quale fu quella clel 1913, la produzione avrebbe superato i 50 milioni di quintali nonostante la notevole riduzione di superficie. · E•la conclusione 1 L' ing. Zattini dednce questa: l'aumento di superfici e è uno dei fattori, ma rispetto ad esso ha molto maggior importanza l'andamento della stagione; e l'influenza di qiwst'itltima non può attenua1•.9i che et rnezzo di una intensificazione delle ciwe cultiwali che 1·enclono rneno aleolo1'ia lct 1n·oditzione. Perfettamente! Tutto ciò dimostra ancora una volta quanto sia interessante l'esaminare le vicende della cultli 1 ra granaria. CREDITO ITALIANO • Qualsiasi operazione di banca Biblioteca

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