Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1919

- 227 - del gennaio 1909, arl opera ~pecialmente dei migliori fra i cittaùiui superstiti di Messina, che quelle città non potessero abbandonarsi. Sicchè il Governo 11imise ben presto sulla direttiva della rico- ~truzione dei pàesi distrutti e di questo il Parlamento convocato straordinariamente prese subito solenne impegno, approvando quella che fu poi la leg"e 12 gennaio 1909, n. 12, che fu la piet;a a?-golare di tutta la legislazione speeiale. La quale attuandosi prima con una serie di decreti-leggi, opera in gran parte geniale, specie nel campo del diritto privato, del Ministro guardasigilli del tempo, on. Vittorio Emanuele Orlando, ~i svolse attraverso cinque leggi organiche, Ja prima delle quali è quella del 1909, e le altre quattro del 13 luglio 1910, n. 466 - del 28 luglio 1911, n. 842 - del 6 luglio 1912, n. 801 - e dell' 11 luglio 1913, n. 1039 - tutte e quattro in massima parte opera dei due deputati Ludovico Fnlci e Giuseppe De Nava, il primo presidente e il secondo relatore delle varie Commissioni della Camera dei deputati che' esarr.inarono i progetti relativi, introducendovi modificazioni importantissime, che valsero talora a mutare quasi le basi dei relativi progetti ministeriali, e crearono una legislazione in gran parte veramente proficua per la rinascita delle città distmttè:-' Attorno a queste leggi vennero emessi una gran quantità di leggine accessorie ' o ùi decreti legislativi, e tutto poi fu riunito in un testo unico emanato il 12 ottobre 1913 e nel quale furono anche introdotte innovazioni fondamentali in virtù della delega legislativa che il Parlamento concesse al potere esecutivo, ma limitandola per un dete.rminato tempo e sotto la condizione della presentazione al Parlamento per la conversione in legge. Questo testo unico, composto di be.n 515 articoli è un vero e proprio codice che disciplina molti rapporti di diritto pubblico e privato e riassume 5 leggi organiche e circa 170 tra leggine d'importanza secondaria e decreti reali. Se non che il potere esecutivo anche dopo averlo emanato si è 11ervito della delega legislativa etl ha e111it11atoaltri decreti-leggi, e siccome la ùelcga era limitata nel tempo, esso ha con vari decreti p1,orogato da sè questo termine che il Parlamento gli aveva imposto, ciò che certo non è buomt nonna di governo parl:1,mentarc, sebbene a giustificazione di tale procedimento si può forse rilevare che la guerra non rencleva possibile un'ampia discussione parlamentare in questa :i:ateria. Naturalmente i nuovi decreti resero a un certo punto necessario un nuovo coordinamento, sicchè non solo il testo unico del 1913 non è stato ancora nei cinque a1mi seguenti presentato al Parlamento per la cenvcrsione in legge, ma esso fu abrogato e sostituito da un secondo testo unico approvato con d. luog. 5 novembre 1916, n. 1526, il quale a sua volta è stato abrogato e sostitt:lto da un terzo testo unico appro,ato con d. luog. 10 agosto 1917, n. 1399, dopo il quale non è difficile prevedere che fra qualche anno ne avremo un quarto, sebbene le diversità fondamentali - e quasi tutte certo non costituiscono "Il.Il progresso - siano in fondo poche. Accanto poi a questi testi unici sono stati emanati molti decreti che in parte estendono questa legislazione speciale ai comuni colpiti dai terremoti successivi a quello del 1908. Tutta questa legislazione speciale ha tre finalità da raggiungere: soccorso ai danneggiati - riorganizzazione dei servizi pubblici - ricostituzione ùella ricchezza distmtta. Diciamo subito che i tre testi unici seguono tutti e tre un ordine che non è ispirato a questa ripartizione logica. Però è doveroso rilevare che molte disposizioni sono comJJlesse e si attengono a tutte e tre insieme queste finalità.. Fu seguito quindi un ordine empirico, dividendo tutta la materia in tre parti: 1. Azione dello stato e deg:l enti locali; 2. Integrazione delle attività private; 3. Deroghe al diritto comune; e facendola precedere da brevi disposizioni preliminari, concernenti la delega legislativa. A questo modo però non fu neanche evitato l'inconveniente di mettere in una parte disposizioni che starebbero egualmente bene nelle altre, t t Le Signore eleganti preferiscono le PROFUMERIIEGIENICHEdella Ditta CARLOERBA di MI rnNO, percl\è conservano assai a lungo Il loro profum~ J soave, Il profumo del fiori. _,. Ribliot CREDITO •T~LIANO • Qualslasl operazione di banca

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