Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1918

(Ved. le 'ra.,,., :X.Xl-XXIV). NCORA oggi, dopo tre auni <li guerra, le opinioni dei tecnici non A sono ù' accorùo sulla reale efficacia dei sotto-marini come arma di offesa e di difesa: c' è chi li considera i trionfatori del mare e chi è ·ben lungi dall' attribni.- re loro questo predominio. La verità, al solito, sta nel mezzo: che i sottomarini siano un potente fattore di successo nella gigantesca lotta impegnata fra le nazioni combattenti, sarebbe assurdo negare pcrchè i fatti stanno a provarlo; ma da ciò a voler-farne uno strumento infallibile ci corre e lo vedremo. Su questo terreno siamo passati da uno scetticismo esagerato a un non meno eccessivo timore. Prima della guerra, non si credeva ai sottomarini. Nelle manovre del 1908 tra Vado e l' isola d'Elba, tre 8onpnergibili italia,ni, co1nandati dal tenente di vascello Giovannini, compirono manovre di un' audacia singolare. Si nascosero sino alla profondità di trenta metri, apparvero improvvisi sui fianchi delle corazzate, insidiarono i convogli. Nulla fu pubblicato su quei risultati per ovvie ragioni di l'iserva. Nelle n1anovre navali del 1013 nn giovane ufficiale inglese al co1nando di un so1nmergibile passò per ben sci 'volte sotto una nave ammiraglia e per ben sei volte, nel risalire alla superficie, segnalò di aver affondato la « dreadnought >. Costantemente ottenne dalla nave questa laconica congratulazione: « Andate al diavolo! ». L' an1miraglio s'inquietava del pericolo corso dal sommergibile e trovava ozioso il giochetto dell'attacco ripetuto. Egli non credeva che nella vera guerra ciò sarebbe stato possibile. Quando, nel maggio 1911, Sir Percy Scott, l'inventore degli apparecchi più perfetti per la dirciirdne del tiro, preBibliotecaGino Bian·co ùisse che~ so1nn1crg1bili avrebbero inutilizzato la « dreadnought >, la stai:;npa tedesca si limitò a riprodurre la lettera, e soltanto la « Post > soggiunse che se l' Inghi.lterra era disposta a seguiI·e il consiglio di Sir Percy Scott ed arinunziare alle costruzioni di • dreadnoughts > per varare soltanto flottiglie di sommergibili, « la Germania le sarebbe stata molto grata dell'eredità della supremazia navale che verrebbe ad avere senza coni battere >. Ma, del resto, anche in Germania c' era allora una corrente favorevole alle idee dello Scott. Persone di competenza indiscutibile, sostenevano che i sottomarini avrebbero addirittura sostituite le grandi navi da ba,ttaglia e che, quindi, la flotta era tutta da trasformare. Si sa che, quando una torpedine lanciata da, un sottomarino abbia colpito a segno una corazzata, grande o piccola che sia, essa viene· posta fuori di combattimento per molto tempo; se, poi, invece che da una torpedine, la corazzata viene colpita da due, allora la sua morte è sicura. Stando così le cose, è indifferente costruire navi colossali o navi di minori proporzioni. ~.,ino ad ieri, infatti, le funzioni <li una nave da guerra erano, fra le altre, per la difensiva: 1. attaccare navi silnilari che intendevano bombardare i porti ; 2. attaccare navi shnila,ri che intendevano bloccare i porti; 3,. attaccare navi similari che scortavano un convoglio da sbarco. I sommergibili rendono impossibili tali ·azioni, poichè nessuna nave da battaglia può rischiarsi fino ad· avvistare una costa che sia adeguatamente protetta da sommergibili. Il sottomarino è ormai diventato una nave indipendente, che può agire per proprio conto. La perfezione delle torpedini - · che hanno oggi un raggio d'azione di 7000 1netri - i -progressi fatti nella fabbricazione d~i 1uotol'i a <iVJubustione 1ul' I,

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