- 2G2 - ,li grano, di farine e di carni, come appare dal prospetto seguente: . Importazioniin Italia di cereali e di carni (in migliaia d( quintali). ARTICOLI 1914 1915 . 191G IMPOH.TATI Frumento tenero. 5,137 1~,303 15,388 ro(J'he ai di vieti si sono fatto ben piìì. nt~e, tanto che nel 1917 le esportazioni di generi alin1entari sono ridotte a meno della metà di quelle ùel 1916. Un terzo mezzo posto in opera per equilibrare Ìa produzione ai bisogni ùel pubblico nazionale consiste nella limitazione obbligatoria dei consun1i. Elenchiamo sommariamente le misure prese a questo scopo: la costituzione dei Con- ,, duro . . 5,019 4,218 2,91 "l Avena • 860 4,013 5,5GO , sorzi granari provinciali per l' acquisto . . . Granoturco. . . . 841 1,863 454 li'arina di frumento. 153 805 13,488 Carne fresca . . . . 33 291 909 In secondo luogo, per non privare la popolazione e i soldati delle risorse dis.ponibili in paese, il Governo ha via via vietato. la uscita di quasi tutti i generi adatti ali' alimentazione. E stata invero proibita senza eccezione, o con poche deroghe riflettenti gli alleati occidentali, oppure la Svizzera, le uostre colonie, l'Albania o casi cli spe-. eia.le 1·igua'rdo, la esportazione ùei seguenti generi alin1entari (citiamo solo i principali articoli di esportazione): Riso • . • . . . . . Castagne • . . . . . Patate . . • . . . . l!'arina di frumento. . Paste di frumento . • . Legumi e o rhtggi freschi· Pomodori freschi . . Uva fresca da tavola • Frutta fresche . . . . Fichi secchi . . . . . . Conserva di pomodori . Pollame vivo e morto . Uova di pollame . . Burro fresco . . Formaggi. •. ESJ>OH.TAZlO.N E nel 1913 nel 1916 qnintali 663,860 052,750 1,408,890 943,142 709,921 936,512 191,050 304,400 1,584,544 234,153 457,565 72,961 247,761 24,293 328,044 quintali 386,810 30,180 562,370 232,040 loG,839 273,040 1,149 89,920 318,530 32,099 280,793 15,915 29,266 1,770 178,368 I divieti sono diventati anche più rigorosi nel 1917; e per esser brevi si può dire che di esportazioni permesse non v' ha che quella degli agrumi e di pochissime a1tre voci. Anche le deBibliotecaGino Bianco · e la distribuzione del frumento e di altri cereali, la prescrizione di un tipo unico di pane con farina abburattata all' 85 per cento; le misure di· sorveglianza sui molini; il divieto di dar da ,, mangiare frumento o pane alle bestie; la limitazione della ma,cellazione ad una quantità fissa df carne; la riduzione dei 1nenus nelle trattorie e negli alberghi.; il divieto di vendita e l'astinenza obbligatoria dalle carni nei giorni di giovedì e venerdì di ogni settimana; la proibizione di fabbricare o vendere dolci (salvo i gelati, la cioccolata in tavole; ecc.); il raziona,mento provinciale per lo zucchero ; la formazione di un consorzio . obbligatorio- per 1~ vendite del burro; la facoltà data ai prefetti ed ai sindaci di istituire la tessera alimentare per lo· 7,ucchero, la carne, i grassi, il burro, il riso, ecc. nella circoscrizione delle rispettive provincie o comuni; le lin1itazioni nell'orario di distribuzione del gas per usi domestici ed infine il raziona- -~ 1nento obbligatorio, in tutto il Regno, del pane, delle paste e delle farine di frumento. Tutte queste misure di varia indole non hanno pe'l'altro in1pedito che i prezz{ dei generi alimentari si elevassero ·considerevolmente. Il rincaro è del resto co1nnne a que]Jo di quasi tutte le cose e dipende, vuoi dalla grande quantità di carta in circolazione, vuoi dai cambi sull'estero, vuoi dai noli altissimi pei trasporti 1narittiini (che influiscono sul pre7,zo. del carbone e di molte n1aterie pdme), vuoi dalla grande richiesta che le amministrazioni n1ilitari v3inuo facendo di derrate alimentari e di quasi ogni specie di merci. Nella seguente tabellina offriamo le
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