Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1918

- 250 - caricata la Principessa di· Soùnino di Roma, ora defunta) e ne sussiùi.ò il funzionamento. Sen1pre, il Posto di Ristoro di l\iila,no ha provveduto da sè alla propria esistenza, traendone i mezzi sia dalla larga generosità dei cittadini, sia da nunierose e ingegnose « trovate »- nella raccolta e utilizzazione di oggetti inutili, rifiuti, cascami, ecc. Un'altra grande impresa, basata sopra l'utilizzazione di un rifiuto d.ella vita quotidiana - il giornale - è stata quella dello Scaldarancio. L'invenzione non è italiana, anzi è giapponese: nè i primi ad adottarne l'impiego sono stati. gli italiani. Già nell'inverno del, 1914-15 se ne servirono i francesi ; ma quasi sporadica1nente e ce1~toprivatamente. Fu un giovane e valoroso volontario delle Argonne - Umberto Umerini, fratello della signora Clara ],erri, presidente della Unione F01nminile Italiana, con ·sede centrale a Milano - a 1:ecarne un can1pione in Italia. Subito, la detta Associazione si propose di fabbricarne per i nostri soldati; e, radunato il materiale necessa1·io, · ne fabbricò mezzo milione che spedì al fronte. Ma intanto, altre due signore, Bianca Nigra e contessa Dal Pozzo, si facevano iniziatrici della stessa fabbricazione, ciò che consigliò a una fusione delle due iniziative. L'opera, poi, ampliata e arricchita di nuove forze, anche maschili, divenne l' « Opera Nazionale 1 dello Scaldarancio »- all'incremento della quale hanno lavorato migliaia di donne, sia che appartenessero a un Comitato di Assistenza,- sia che si fossero riunite appositamente per la fabbricazione del1' ormai famoso ed indispensabile rotolino. Tanto indispensabile che l' Intendenza Militare dell'esercito - la quale, come per tante altre cose, da principio aveva lasciato fare, senza osteggiare ma anche senza ~ppoggiare - ha :finito per riconoscere l'Opera quale una istituzione sua prop1.1ia per la proùuzione di un mezzo di riscaldamento del .rancio alle truppe in trincea. Su tali basi, l'Opera Nazionale dello Scaldarancio, dopo aver fornito, dal momento della fondazione (estate 1915) a tutto giugno del 1916, 89,406,702 scalùaranci, veniva nffi<~ialmente incaricata ·di fornire 15 milioni di scaldaranci al 1nese, vale a dire che la produzione doveva farsi nella 1nisura giornaliera di 500,000 scaldaranci, richiedenti 3000 rotoli di carta, 1.8 quintali di carta, 17 quintali di paraffina. Tutto questo senza contare il gran numero di pacchi che l'Opera invia direttamente e continuamente ai soldati cho ne fanno perso:i+ale richiesta. · Dice la relazione a stampa del Co1nitato Lombardo per i soldati mutilati in guerra: • L'iniziativa prima del Comitato è dovuta a un gruppo di signore milanesi, riunitesi .al generoso intento di fornire di arti i soldati mutilati in guerra. E poichè l\Ulano è stata la prima città che abbia crèato un organismo complesso e magnifico pro mutilati, seguita poi da altre città italiane, così può dirsi che di tutta la rete di opere di assistenza e tli rieducazione dei sold-ati privati dalla guerra di una qualche facoltà vitale, distesa ormai sull'Italia, le primissime magli.e furop.o tessute dal cuore e dall'ingegno delle donne milanesi»-. Questa prima riunione ebbe luogo in casa della signora Teresa J unk Garbagna ti. · Alla signora prof. Lavinia Mondolfo. di Milano si deve poi la costituzione del primo Comitato, sotto gli auspici del Comune della città, per la rieducazione· professionale dei so~dati ciechi. Ora, sia alla tutela sia al conforto dei soldati ciechi· ·e mutilati collaborano numerosissime donne, quali come appartenenti ai comitati ed alle istituzioni sorte a tale scopo, quali còme raccoglitrici di somme cospicue da _devolvere a bene:fizio degli stessi. Si può citare, a ·ca.gi.on d' esempio. la signora :Maria Bertini di Como, la. quale da sola e senz' altro aiuto del proprio buon volere ha raccolto dalla cittadinanza e dagli amici parecchie diecine di migliaia di lire con particolare destinazione ai soldati ciechi. o • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • L' A5~1RIH.A "ERBA,, (Aspiropna) [ ] 1t • • si vende in tutte:, le- Farmacie d • Italia L J • • allo stesso prezzo cui si vendeva i'ASPIRINA TEDE-SCA • t • prima della guerra cioè à ----~----,,- per tubetto • da 20tavolette o CARLO ERBA • MILANO da so cg. • • e e e G e e e e e•••• e e e e e e e e e e e e e e e e e. e e e Biblioteca ; 10 Bianco , r

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==